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Breve storia del mio silenzio
- Letto da: Alessandro Castellucci
- Durata: 6 ore e 5 min
- Versione integrale Audiolibro
- Categorie: Letteratura e narrativa, Narrativa di genere
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L'apprendista
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Fuori piove, fa freddo. Dentro la chiesa, in un piccolo paese del Nord-Est, fa ancora più freddo. È quasi buio, la luce del mattino non riesce a imporsi. Un uomo, Tilio, sta portando via i moccoli dai candelieri, raschia la cera colata, mette candele nuove. Sistema tutto seguendo l'ordine che gli hanno insegnato, perché si deve mettere ogni cosa al suo posto nella giusta successione. Parla con se stesso, intanto, in attesa che sulla scena compaia Fredi, il sacrestano. Tra una messa e l'altra i due sorseggiano caffè corretto alla vodka.
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Storia
Marocco ha quattordici anni e vive con il padre a Soccavo, un quartiere di Napoli. La madre li ha abbandonati qualche anno prima, senza dare più notizie di sé, e lui vive quell'assenza come una ferita aperta, un dolore sordo che non dà pace. Frequenta il liceo con pessimi risultati e le sue giornate ruotano attorno agli allenamenti e alle trasferte: insieme a Gioiello, Fusco e Petrone è infatti una giovane promessa del calcio, ma nemmeno le vittorie sul campo riescono a placare la rabbia e il senso di vuoto che prova dentro.
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Storia
Jonathan ha 31 anni nel 2016, un giorno qualsiasi di gennaio gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. Aspetta un mese, due, cerca di capire, fa analisi, ha pronta grazie alla rete un'infinità di autodiagnosi, pensa di avere una malattia incurabile, mortale, pensa di essere all'ultimo stadio. La sua paranoia continua fino al giorno in cui non arriva il test all'HIV e la realtà si rivela: Jonathan è sieropositivo, non sta morendo, quasi è sollevato.
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Tutto chiede salvezza
- Di: Daniele Mencarelli
- Letto da: Dario Sansalone
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Storia
Ha vent'anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. È il giugno del 1994, un'estate di Mondiali. Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto: cinque uomini ai margini del mondo. Personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui.
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DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE
- Di Franceg il 10/06/2020
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E poi saremo salvi
- Di: Alessandra Carati
- Letto da: Michela Caria
- Durata: 6 ore
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Generale
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Lettura
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Storia
Aida ha appena sei anni quando, con la madre, deve fuggire dal piccolo paese in cui è nata e cresciuta. In una notte infinita di buio, di ignoto e di terrore raggiunge il confine con l'Italia, dove incontra il padre. Insieme arrivano a Milano. Mentre i giorni scivolano uno sull'altro, Aida cerca di prendere le misure del nuovo universo. Crescere è ovunque difficile, e lei deve farlo all'improvviso, da sola, perché il trasloco coatto ha rovesciato anche la realtà dei suoi genitori.
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Profondo, attuale, commovente.
- Di Ele il 08/05/2022
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Adorazione
- Di: Alice Urciuolo
- Letto da: Valentina Stredini
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Storia
A Pontinia, piccolo centro di fondazione fascista nel mezzo dell'Agro Pontino, la giovane Elena è stata uccisa dal fidanzato. A distanza di un anno, i suoi amici sono ancora divisi tra il dolore di quel trauma e il bisogno di un'adolescenza normale. Nell'arco di un'estate afosa, vissuta fra le architetture metafisiche di Pontinia e di Latina e le sensuali dune di Sabaudia, e con Roma, la grande città, sullo sfondo, si intrecciano i loro destini. C'è Diana, con la sua voglia sulla gamba che la rende tanto insicura, e c'è la sua migliore amica Vera, che sembra invece non aver paura di niente.
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Jonathan ha 31 anni nel 2016, un giorno qualsiasi di gennaio gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. Aspetta un mese, due, cerca di capire, fa analisi, ha pronta grazie alla rete un'infinità di autodiagnosi, pensa di avere una malattia incurabile, mortale, pensa di essere all'ultimo stadio. La sua paranoia continua fino al giorno in cui non arriva il test all'HIV e la realtà si rivela: Jonathan è sieropositivo, non sta morendo, quasi è sollevato.
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- Di Utente anonimo il 26/07/2020
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Ha vent'anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. È il giugno del 1994, un'estate di Mondiali. Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto: cinque uomini ai margini del mondo. Personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui.
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A Pontinia, piccolo centro di fondazione fascista nel mezzo dell'Agro Pontino, la giovane Elena è stata uccisa dal fidanzato. A distanza di un anno, i suoi amici sono ancora divisi tra il dolore di quel trauma e il bisogno di un'adolescenza normale. Nell'arco di un'estate afosa, vissuta fra le architetture metafisiche di Pontinia e di Latina e le sensuali dune di Sabaudia, e con Roma, la grande città, sullo sfondo, si intrecciano i loro destini. C'è Diana, con la sua voglia sulla gamba che la rende tanto insicura, e c'è la sua migliore amica Vera, che sembra invece non aver paura di niente.
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- Di Elena Fuliggini il 14/05/2021
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L'americano di Celenne
- Di: Giuseppe Lupo
- Letto da: Gianandrea Muià, Massimiliano Lotti, Roberto Accornero
- Durata: 4 ore e 27 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Raccontata da tre voci diverse (un musicista jazz, un medico d'ospizio e un giovane avvocato newyorkese d'origine italiana), questa è la storia di Danny Leone, giovane emigrato negli Stati Uniti dopo la sconfitta di Caporetto e subito a suo agio nel clima festoso della New York degli anni Venti. In poco più di un decennio, frequentando jazz men, soubrette, pugili, uomini d'affari, gangster e politicanti, Danny raggiunge il successo economico che sognava da una vita.
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La straniera
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- Letto da: Tamara Fagnocchi
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Generale
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Lettura
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Storia
"La storia di una famiglia somiglia più a una cartina topografica che a un romanzo, e una biografia è la somma di tutte le ere geologiche che hai attraversato". Come si racconta una vita se non esplorandone i luoghi simbolici e geografici, ricostruendo una mappa di sé e del mondo vissuto? Tra la Basilicata e Brooklyn, da Roma a Londra, dall'infanzia al futuro, il nuovo libro dell'autrice di "Cleopatra va in prigione" è un'avventura che unisce vecchie e nuove migrazioni.
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La musica aggiunge un emozione
- Di Good Mood srl il 22/07/2019
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Il desiderio di essere come tutti
- Di: Francesco Piccolo
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Generale
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Lettura
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Storia
I funerali di Berlinguer e la scoperta del piacere di perdere, il rapimento Moro e il tradimento del padre, il coraggio intellettuale di Parise e il primo amore che muore il giorno di San Valentino, il discorso con cui Bertinotti cancellò il governo Prodi e la resa definitiva al gene della superficialità, la vita quotidiana durante i vent'anni di Berlusconi al potere, una frase di Craxi e un racconto di Carver.
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coinvolgente
- Di sara il 15/05/2020
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L'anno che a Roma fu due volte Natale
- Di: Roberto Venturini
- Letto da: Luca Ghignone
- Durata: 4 ore e 59 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Villaggio Tognazzi, Torvaianica, sul litorale romano. Alfreda, un'accumulatrice seriale con i primi segni di demenza senile, ha reso il suo villino un tugurio invivibile, dove vive per inerzia tra insetti e cianfrusaglie. Sopra di lei abita il figlio Marco, un giovane fattone, profondamente insicuro, la cui unica occupazione è accudire la madre. Lo spettro di un'azione da parte dell'Ufficio d'igiene rende necessario svuotare in fretta la casa, pena lo sfratto. Alcuni sgangherati amici, assidui frequentatori del bar Vanda, si attivano per sgomberarla, ma la proprietaria si oppone.
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L'unica cosa positiva è stata il lettore
- Di Mpmenale il 08/05/2021
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Cara pace
- Di: Lisa Ginzburg
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Generale
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Lettura
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Storia
Maddalena, la maggiore, è timida, sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle, legate dal filo di un'intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un'assenza difficile da accettare.
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Al momento mi rifiuto di leggere oltre
- Di Valeria il 06/06/2021
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Splendi come vita
- Di: Maria Grazia Calandrone
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- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Splendi come vita fa quello che fa la letteratura alla sua massima potenza: ridà vita a ciò che non c'è più, illuminando di riflesso la vita dell'ascoltatore. Ma lasciamo che a parlarne sia l'autrice. "Splendi come vita è una lettera d'amore alla madre adottiva. È il racconto di una incolpevole caduta nel Disamore, dunque di una cacciata, di un paradiso perduto. Non è la storia di un disamore, ma la storia di una perdita. Chi scrive è una bambina adottata, che ama immensamente la propria madre. Poi c'è una ferita primaria e la madre non crede più all'amore della figlia."
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Ma non già da quelle tetre fiamme esce luce
- Di Piccolo Scrivano il 14/05/2021
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Semina il vento
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- Durata: 8 ore e 6 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Shirin è iraniana, o meglio, lo sono i suoi genitori; lei è nata a Parigi. È giovane, bella, atea e disinibita, e non prova troppa simpatia per gli islamici di rigida osservanza che vivono accanto a lei, nel quartiere di Belleville, vicino al Parco delle Buttes-Chaumont dove i fanatici reclutano i nuovi combattenti per la jihad. A loro invidia soltanto il senso di appartenenza, il legame col passato. Anche Giacomo vive a Parigi; cervello in fuga da un'Italia senza futuro, emigrante moderno, sospeso tra mille lavori.
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- Di Cliente Kindle il 28/11/2020
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Il ritratto
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- Letto da: Elisa Giorgio
- Durata: 10 ore e 36 min
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Lettura
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Storia
Valeria Costas, scrittrice acclamata e tradotta in tutto il mondo, ha dedicato la vita ai suoi libri e al suo grande amore, il noto imprenditore Martín Aclà. Vive sola a Parigi, mentre Martín abita a Londra con la moglie e i figli: i due sono amanti da più di venticinque anni, e nessuno sa di loro. Quando Valeria scopre dalla radio che Martín ha avuto un ictus, il suo mondo crolla. L'idea di perderlo è devastante.
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- Di Roberta Giorgi il 17/06/2020
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Il pane perduto
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- Letto da: Ornella Amodio
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Storia
Per non dimenticare e per non far dimenticare, Edith Bruck, a sessant'anni dal suo primo libro, sorvola sulle ali della memoria eterna i propri passi, scalza e felice con poco come durante l'infanzia, con zoccoli di legno per le quattro stagioni, sul suolo della Polonia di Auschwitz e nella Germania seminata di campi di concentramento. Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, ricomincia l'odissea. Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi?
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- Di Gogo il 07/05/2021
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Raccontami la notte in cui sono nato
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Si può vendere la propria esistenza, con tutto quel che c'è dentro? Quando scopre la storia di un ventenne australiano che mette in vendita la sua vita su eBay per seimila dollari, Lucien decide di fare altrettanto. Sente che le sue giornate gli vanno strette e prova perciò a liberarsene. Le offre a Filippo, incontrato per caso: raduna fotografie e ricordi, segnala abitudini, presenta nemici e amici, compresa la Signorina F., che ancora gli ronza in testa.
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Nea
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La più amata
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Storia
"Mi chiamo Teresa Ciabatti, ho quattro anni, e sono la figlia, la gioia, l'orgoglio, l'amore del Professore." Il Professore è Lorenzo Ciabatti, primario dell'ospedale di Orbetello. Lo è diventato presto, dopo un tirocinio in America, perché è pieno di talento ma modesto, un benefattore, qualcuno dice un santo. Tutti lo amano, tutti lo temono, e Teresa è la sua figlia adorata: l'unica a cui il Professore consente di indossare l'anello con lo zaffiro da cui non si separa mai. L'anello dell'Università Americana, dice lui. L'anello del potere, bisbigliano alcuni.
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L’infanzia tradita
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"Non sei mai al sicuro in nessun posto", questo ha imparato Morwenn, una bambina di cinque anni. Perché Morwenn ha paura di un mostro, un mostro che non si nasconde sotto il letto o negli armadi, ma vive con lei, controlla la sua vita. Un mostro che lei chiama "mamma". La persona che dovrebbe esserle più vicina, che dovrebbe offrirle amore e protezione e invece sa darle solo violenza e odio. La picchia, la insulta, le fa male sia nel corpo che nell'anima. A lei e a Gwendal, suo fratello, di pochi anni più grande.
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Buono
- Di ItaPixie il 12/07/2020
Sintesi dell'editore
L'infanzia, più che un tempo, è uno spazio. E infatti dall'infanzia si esce e, quando si è fortunati, ci si torna. Così avviene al protagonista di questo libro: un bimbo che a quattro anni perde l'uso del linguaggio, da un giorno all'altro, alla nascita della sorella. Da quel momento il suo destino cambia, le parole si fanno nemiche, anche se poi, con il passare degli anni, diventeranno i mattoni con cui costruirà la propria identità.
"Breve storia del mio silenzio" è il romanzo di un'infanzia vissuta tra giocattoli e macchine da scrivere, di una giovinezza scandita da fughe e ritorni nel luogo dove si è nati, sempre all'insegna di quel controverso rapporto tra rifiuto e desiderio di dire che accompagna la vita del protagonista.
Natalia Ginzburg confessava di essersi spesso riproposta di scrivere un libro che racchiudesse il suo passato, e di Lessico familiare diceva: "Questo è, in parte, quel libro: ma solo in parte, perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi di quanto abbiamo visto e udito."
Così Giuseppe Lupo - proseguendo, dopo "Gli anni del nostro incanto", nell'"invenzione del vero" della propria storia intrecciata a quella del boom economico e culturale italiano - racconta, sempre ironico e sempre affettuoso, dei genitori maestri elementari e di un paese aperto a poeti e artisti, di una Basilicata che da rurale si trasforma in borghese, di una Milano fatta di luci e di libri, di un'Italia che si allontana dagli anni Sessanta e si avvia verso l'epilogo di un Novecento dominato dalla confusione mediatica.
E soprattutto racconta, con amore ed esattezza, come un trauma infantile possa trasformarsi in vocazione e quanto le parole siano state la sua casa, anche quando non c'erano.
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Storia
- daniela
- 16/07/2020
troppo autoreferenziale e noioso
per fortuna che...me l hanno letto...lo avrei abbandonato presto!
mi è parso molto costruito
troppo letterario
certo..scrivere e pubblicare un romanzo è davvero un bel sogno che si avvera...ma..il contenuto è veramente noioso
3 persone l'hanno trovata utile
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Generale
- Utente anonimo
- 29/06/2020
Spiacente
Mi sono annoiata. Non ho trovato interessante ne il contenuto e tanto meno la forma
3 persone l'hanno trovata utile
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Storia
- anna
- 03/10/2020
Noia noia noia
Difficilmente ho fatto tanta fatica a terminare l'ascolto di un libro. Il pretesto della memoria induce l'autore ad un affastellarsi di citazioni talvolta decontestualizzate e di cui ci si chiede a più riprese l'utilità. Intanto la narrazione si perde nella rievocazione di immagini che di evocativo hanno ben poco. Il lettore fa il possibile, ma nulla può contro la monotonia e l'inconcludezza del testo
2 persone l'hanno trovata utile
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Storia
- Ivy70
- 24/07/2020
falsamente modesto
Scritto in prima persona. Per un po' ho avuto pietà del piccolo protagonista poi l'ho detestato. Pesante e a dispetto del titolo la storia non è breve. Non ne potevo piu...abbandonato!
2 persone l'hanno trovata utile
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Storia
- Utente anonimo
- 27/05/2021
Storia prolissa ed autocelebrativa del nulla
Il romanzo è piuttosto noioso e la continua celebrazione delle "glorie" familiari stanca già al secondo capitolo. L'autore sembra voler darsi lustro mediante la vicinanza (fisica o intellettuale) con importanti nomi del passato, elencandoli e nominandoli in modo continuo ed innecessario.
Una scrittura troppo pomposa per il poco che viene raccontato.
1 persona l'ha trovata utile
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Storia
- Utente anonimo
- 22/07/2020
Noioso
Noiosa la voce, noiosa la storia noiosi i riferimenti cinematografici e letterali non riesco a finirlo
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Storia
- marco
- 08/07/2020
Mi aspettavo di più...
Racconto in prima persona, ben scritto, ma l'ho trovato piatto, a tratti falsamente modesto, quasi fuori luogo quando cita impossibili e inarrivabili sogni giovanili da scrittore , come fossero inopportuni per la sua storia personale. Certamente un artista, uno scrittore deve avere talento PROPRIO da esprimere e un pizzico di fortuna per pubblicare. Ma l'infanzia in una famiglia che gli dedica le giuste attenzioni, lo appoggia sempre e lo avvicina al mondo della cultura e dei libri con circoli letterare gestiti da genitori istruiti, che gli offrono la possibilità di laurearsi in una delle università private tra le più vivaci della metropoli milanese, non mi sembrano opportunità che hanno avuto tutti, per le quali sentirsi un "calimero" che si è fatto strada da solo....
Mi ha deluso.
1 persona l'ha trovata utile
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Generale
- Cliente Amazon
- 31/08/2021
la vita raccontata
we vuoi essere scriitore dev testimoniare code anche che non vedi diceva un frase ne libro!
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Generale
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Storia
- marta
- 07/02/2021
L'amore per il futuro
Breve storia del mio silenzio di giuseppe lupo racconta molte storie: quella del protagonista, della sorellina, del babbo e della mamma degli intellettuali del tempo, del leggere, dello scrivere che come l'autore ci dice è "come spostarsi sugli atlanti".
Racconta anche di un silenzio si, ma un silenzio pacato, semplice che aleggia nella storia, nei rimproveri materni se non leggi tornerai come all'inizio, al tuo silenzio.
In tutto il libro c'è una sorta di venerazione per la scrittura, per l'intelligenza, per la ricerca, per la speranza del futuro.
Ci sono state pagine dove ho davvero pensato che il futuro potrà esserci solo grazie alla speranza di un mondo possibile e forse migliore.
"Se il novecento a cui noi apparteniamo avrà il futuro di essere riocrdato, se tua madre ed io avremo il futuro di essere ricordati, dipende da te."
Belle parole da dire ad un figlio alla ricerca del suo futuro.
-
Generale
-
Lettura
-
Storia
- Eugenio_O
- 30/01/2021
Un po’ troppo piatto
Il libro racconta la storia di un bimbo che a seguito della nascita della sorella perde la parola
Questo trauma potrebbe essere alla base del suo futuro amore per la parola, in particolare quella scritta
Nel libro non mancano gli avvenimenti, i commenti spesso profondi.
È un libro scritto bene,ma mi è mancato il trasporto,la gioia , il pianto , l’emozione
Tutto è stato troppo controllato, troppo piano, troppo uniforme
Non posso dire che sia brutto, ma non lo consiglio