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L'anno che a Roma fu due volte Natale
- Letto da: Luca Ghignone
- Durata: 4 ore e 59 min
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Sintesi dell'editore
Villaggio Tognazzi, Torvaianica, sul litorale romano. Alfreda, un'accumulatrice seriale con i primi segni di demenza senile, ha reso il suo villino un tugurio invivibile, dove vive per inerzia tra insetti e cianfrusaglie. Sopra di lei abita il figlio Marco, un giovane fattone, profondamente insicuro, la cui unica occupazione è accudire la madre. Lo spettro di un'azione da parte dell'Ufficio d'igiene rende necessario svuotare in fretta la casa, pena lo sfratto. Alcuni sgangherati amici, assidui frequentatori del bar Vanda, si attivano per sgomberarla, ma la proprietaria si oppone. Da qualche tempo Alfreda soffre di disturbi del sonno durante i quali le appare Sandra Mondaini, che ha conosciuto ai tempi d'oro del Villaggio Tognazzi, quando era il ritrovo estivo del jet set culturale italiano. Alfreda, nei suoi deliri notturni, immagina di parlare con l'attrice, sofferente per la "separazione" dal marito Raimondo Vianello, che riposa a Roma mentre lei è sepolta a Milano. Anche Alfreda non si è mai ricongiunta al marito, scomparso in mare durante una pesca notturna e mai più ritrovato. Alfreda decide di mettere fine a quella "ingiustizia" e pone al figlio una condizione per lo sgombero del villino: trafugare la salma di Raimondo dal Verano e portarla al cimitero di Lambrate, da Sandra. Dopo le prime resistenze, Marco getta le basi del piano, aiutato da Carlo, un vecchio pescatore, e da Er Donna, il travestito più ambito della Pontina.
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Storia
- Mpmenale
- 08/05/2021
L'unica cosa positiva è stata il lettore
1) Dopo aver letto altri titoli in gara, non capisco perché questo sia candidato allo Strega. 2) C'è violenza gratuita sugli animali e devo ancora riprendermi dalla scena. Detesto queste cose, non serve, soprattutto se descritta nei dettagli. Lo scrivo perché so che ci sono persone che hanno bisogno di sapere se c'è violenza sugli animali prima di leggere un libro. 3) C'è linguaggio omofobo e sessista. 4) Vorrebbe essere divertente ma per me non lo è.
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Generale
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Storia
- Nirio N
- 08/05/2021
Candidato al premio strega?
Romanzo faticoso interrompo l’ascolto fa il verso ad uno di Volo ma senza anima...con qualcosa di Piccolo ma con molta meno ironia.
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Storia
- Maxgua
- 10/08/2021
Scelta incomprensibile
Questo audiolibro ha due problemi, principalmente. Il primo è di natura stilistica e compete al romanzo: l'autore ha optato per un registro colloquiale, oltre che per i dialoghi anche per il narrato. È una scelta lecita e apprezzabile di per sé, che però finisce per disturbare la lettura anziché arricchirla.
In tanti, troppi casi il filo della narrazione viene spezzato da improvvise citazioni pop Anni 80; da figure retoriche grevi e triviali che spezzano la mimesi del lettore con il romanzo; da digressioni, tante e lunghe, che a volte sì, danno più tridimensionalità al contesto, ma più spesso intorpidiscono l'esperienza.
E poi c'è il problema più grande, il vero elefante nella stanza, ed è tutto imputabile alla versione audiobook: la scelta del lettore. Ho ascoltato altri lavori di Luca Ghignone in precedenza e ho avuto modo di apprezzarlo moltissimo, specie su "Uno, nessuno e centomila" di Pirandello. Il suo è uno stile asciutto e pacato, perfetto su altri lidi, ma non qui. Questo testo richiedeva un'interpretazione sporca, densa, a tratti eccessiva (mi viene in mente Luca Marinelli su Roth) e, soprattutto, un'inflessione romanesca credibile. Ghignone non è romano, e ogni volta che incontra un'espressione idiomatica (di cui il testo è ricchissimo), la lettura incespica e tituba, comprensibilmente, creando un effetto posticcio e irritante.
Non è spiegabile e francamente nemmeno ammissibile che Audible mostri questo livello di imperizia e di disinteresse nel gestire un proprio progetto, di fatto condannandolo a a una resa peggiorativa.
Proponete anche meno titoli, se serve, ma curateli come meritano. Altrimenti si spezza il legame di fiducia con il pubblico.
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Storia
- Uccello Fantasma
- 26/05/2021
sceneggiatura per commedia romanesca
Ennesima declinazione della romanità decadente, sfatta e delinquente, pronta per essere trasformata in film, ma siamo ben lontani da Sorrentino o dal Dogman di Garrone: siamo più dalle parti di commedia Netflix alla Smetto quando voglio.
La lingua è un romanesco (il nuovo italiano) spurio, ricchissimo anzi infestato da ridondanti riferimenti neurofisiologici e inutili metafore nonché ripetuti richiami alla cultura pop anni 80 e 90.
Incomprensibile la candidatura allo Strega.
Nel complesso: lassemo perde.
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Storia
- Alice V.
- 04/07/2021
Natale...dove?
non mi è piaciuto.
mi spiace, ma ho faticato ad ascoltarlo fino alla fine.
volgare, con uno scrivere che alterna termini forbiti ad un dialogo pessimo.
un continuo spot a prodotti vecchi e nuovi .
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Storia
- raffaele
- 25/05/2021
Inascoltabile.
il narratore è inascoltabile. Non si può millantare il dialetto romano o qualsiasi altro dialetto. Piuttosto sarebbe stato più professionale da parte del narratore rifiutarsi di fare tale orrore. Mi dispiace x lo scrittore.
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Storia
- Samuela
- 16/05/2021
Un tuffo nei ricordi
Non è che non mi sia piaciuto, ma non ne ho capito il senso. Durante tutto l'ascolto ho pensato "dove vuole andare a parare?" finché il libro non è finito e mi ha lasciato senza risposta. Mi sono anche chiesta se fosse fatto apposta per pubblicare un seguito, vedremo.
Certo è che l'ho trovato piacevole, ambientato in zone che conosco abbastanza bene e ricco di riferimenti ai bei tempi andati della tv degli anni '90, e chi dice di non aver detto ad alta voce appresso al lettore lo slogan delle fruitjoy o del dado star, mente.
Per quanto riguarda il lettore voglio dire solo una cosa: ma che vi dice il cervello?! Far leggere un libro che ha praticamente tutti i dialoghi in romano a uno che chiaramente non è di Roma? (ma manco della provincia...) Nonostante la sua bravura e tutto l'impegno che ci ha messo si sente forte e chiara la forzatura, per il fastidio sono stata tentata più volte di interrompere.
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Storia
- giuliana gerla
- 11/01/2024
un bel racconto
nonostante abbia letto le recensioni negative, credo che questo sia un bel romanzo: originale, ironico , vivace, solo apparentemente leggero.
il lettore è molto bravo, ma quando parla in un romanesco come lo potrei parlare io che abito a 600 km. da Roma : ciò è una kota stonata . inoltre non ho capito il significato del titolo, ma forse è un mio limite. lo consiglio
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Storia
- Flavio
- 22/08/2022
Mah
Questi audiolibro l’ho finito sforzandomi solo per la curiosità di vedere come finiva , non tanto perché la trama fosse avvincente ma più che altro per capire come l’autore poteva concludere quella trama bislacca che aveva imbastito. Peccato perché era partito bene e mi pareva originale. Ma poi è diventato ripetitivo e sconclusionato, ho trovato irritanti soprattutto le parti dove mixava il romanaccio con il linguaggio scientifico forbito, andava bene una o al massimo due volte, ma ripeterlo continuamente è diventato pesante e non più simpatico. Lettore bravo.
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Storia
- graziella
- 01/08/2022
piacevole ascolto
Romanzo molto carino, letto molto bene. Però non si capisce come potesse essere candidato ad un premio serioso qual'è lo Strega ed il lettore, molto bravo, non ce la fa quando c'è di mezzo il dialetto. Tuttavia non si può pensare che ci sia un bravo lettore milanese se il romanzo è ambientato a Milano o palermitano se la storia si svolge a Palermo.
Nel complesso mi è piaciuto e mi sono piaciuti i personaggi, rappresentati come in un fotogramma.
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