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Spilli

Di: Greta Olivo
Letto da: Cristina Pellegrino
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A proposito di questo titolo

La nostra vita è costellata di linee d'ombra. Alcune le superiamo quasi senza accorgercene, altre invece rimangono lí per sempre, invalicabili, a ricordarci che abbiamo paura. E se c'è un'età in cui la paura spinge piú forte, piena di desiderio, rivoluzioni e soglie da attraversare, è l'adolescenza. Questo vale anche per Livia, che vuole arrivare prima alle gare di atletica, occupare il liceo, andare alle feste, uscire con i ragazzi piú grandi: insomma, vuole essere identica alle sue coetanee, e soprattutto vuole essere vista. Ma la sera, quando ogni cosa sprofonda nel buio, a non vedere piú niente è lei. Se crescere significa imparare ad accettare i propri punti deboli, la partita per Livia è un po' piú dura che per gli altri. Per prepararla a ciò che le succederà - a ciò che le sta già succedendo - suo padre ha un'idea coraggiosa: ci sarà pure qualcuno che possa mostrarle i passi di questa danza nuova. Emilio è il tutor del centro che l'accoglie, e a un'occhiata distratta sembra vederci benissimo. Sarà lui a insegnarle a vivere senza guardare. Facendole capire che ogni ora è preziosa, la aiuta a muoversi in quel buio e ad ascoltare i suoni, ma soprattutto le scrolla di dosso la paura. Insieme a Livia scopriamo che da qualche parte c'è sempre un punto di luce. Basta trovarlo, prendere un bel respiro e fare il primo passo per raggiungerlo.

©2023 Einaudi (P)2023 Mondadori
Narrativa contemporanea Narrativa di genere Narrativa letteraria

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Il percorso narrativo incalzante ti conduce mei mesndri di una esistenza problematica e dopo un iniziale rifiuto ti lasci condurre provando una straziante solidarieta’ e alla conclusione ringrazi il Destino che quel tormento non sia toccato a te.

Il coraggio della narrazione di un disagio esistenziale con freddezza e distacco, senza la debolezza fi piangersi addosso.

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

Ti porta nella mente e...negli occhi di questa ragazzina che velocemente,troppo velocemente, sta perdendo la vista. Ti immedesimi, comprendi le sue impugnature, i suoi desideri...

vero e vivido

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Eh mi sono ritrovata in moltissimime, cose sritte in questo libro, avedo anch'io una malattia alla retina. Bravissima descritto molto bene le situazioni di difficoltà che si incontrano

Molto veritiero

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Voce perfettamente coerente.
Un racconto che incuriosisce e ci permette di scoprire una realtà a tanti lontana e sconosciuta.

Indimenticabile

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L’autrice, a me finora sconosciuta, mi ha portato ,con una delicatezza incredibile , nella realtà degli ipovedenti.
Potrei dire che mi ha aperto gli occhi , ma soprattutto il cuore.
Grazie!

La delicatezza della verità

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il coraggio dell'autrice di dare visibilità al problema degli ipovedenti in un paese che affida quasi tutto alle immagini e che non aiuta nella lettura di ingredienti su una confezione o di posologie su un farmaco. Il romanzo è intenso ma al contempo delicato

l'argomento

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mi è piaciuto moltissimo si ail libro che la narrazione asciutta e capace. libro intenso, italiano, con una trama semplice ma ricca di espressione

secco semplice e intenso

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letto benissimo , ha dato il giusto valore a tutto ciò che il libro raccontava . lettura partecipe coinvolgente

solo chi ha vissuto o ha vissuto da vicino può capire

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Ottimo inizio per questa scrittrice che con questo romanzo affronta tematiche molto delicate senza mai diventare drammatica.

Dedicato a tutti coloro a cui manca qualche diottria

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È con gli spilli della tunica di Giocasta che Edipo accecherà se stesso, come Tiresia gli ha predetto.
Il cieco Tiresia ha il dono della preveggenza da quando Era gli ha fatto perdere la vista per punirlo di avere svelato un segreto che non avrebbe mai dovuto essere conosciuto. e Zeus, per risarcirlo, gli offre la facolta di predire il futuro Cieco, dunque, ma in possesso di una sapienza negata agli altri uomini.

Livia, che perde la vista tra i suoi otto e sedici anni, non diventa indovina, ma scopre pian piano, faticosamente, con tutta l'ostinazione che accompagna una ragazzina che non ha nessuna voglia di rinunciare alla vita su cui si sta solo ora affacciando, scopre, dicevo, che è possibile continuare a vedere se stessi, ed essere vivi, davvero, fino in fondo, anche quando non si vede pi,ù, quando il mondo intorno diventa buio, ma lo si percepisce con tutta la chiarezza degli altri sensi che ci restano e no, non sono affatto più vividi di prima, non è vero questo, ma sono senza ombra di dibbio ben presenti, forti, capaci di insegnarci a muoverci in modo nuovo, in quel mondo.

Gli spilli di Edipo accecano allo stesso modo una rara retinite che porta alla cecità, ma se gli uni sono una porta verso la morte, le retine buie di Livia non sono una condanna a perdere ogni speranza, bensì soltanto qualcosa con cui dover fare inevitabilmente i conti e con le sole nostre forze, ché nessuno può venire con noi lungo un sentiero tanto angusto, ma che finisce per aprirsi anch'esso, come tutti quelli offerti in sorte a ognuno di noi, sulla vita.

Una storia toccante che mostra la forza abbagliante di una ragazza che non vuole cedere, che non intende indietreggiare davanti alla paura, e nulla la convincerà a farlo. E lo stile è parimenti pulito, asciutto, privo di qualsiasi sbavatura sentimentalistica, di qualsiasi caduta nel superfluo.

La lettura di Cristina Pellegrino per Audible Audiolibri non abbandona mai una nota ferma, incrollabile che riassume in sè tutta l'intensità della scrittura.

Gli spilli di Edipo

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