Premio Strega 2025: il vincitore e gli altri finalisti
È il primo giovedì di luglio il giorno in cui, tradizionalmente da oltre 70 anni, viene assegnato il Premio Strega, il più prestigioso e ambito premio letterario italiano. Nato nel 1947, questo riconoscimento (che prende il nome dall’omonimo liquore prodotto a Benevento) ha lanciato e consacrato fin dalle prime edizioni molti importanti scrittori del nostro paese, tra cui Cesare Pavese, Primo Levi e Umberto Eco.
Tra polemiche e applausi, si è svolta ieri sera a Villa Giulia, a Roma, la cerimonia di premiazione del Premio Strega 2025 in diretta su Rai 3. Un evento carico di attese e tensioni, che ha visto trionfare uno dei romanzi più attesi della cinquina.
Chi ha vinto il Premio Strega 2025?
Andrea Bajani ha vinto la 79ª edizione del Premio Strega 2025 con il romanzo L’anniversario (Feltrinelli), ottenendo 194 voti. Al secondo posto si è classificata Elisabetta Rasy con Perduto è questo mare (Rizzoli), seguita da Nadia Terranova, Paolo Nori e Michele Ruol.
I romanzi finalisti del Premio Strega 2025, fatta eccezione per quello dal taglio biografico di Paolo Nori, sembrano tutti piegarsi verso un unico grande filo conduttore: la famiglia nelle sue molteplici e complesse dinamiche. Questo tema si dispiega come un vero e proprio flusso narrativo che attraversa e unisce le storie proposte: ècosì per il romanzo di Bajani, che esplora le radici e i legami invisibili tra i membri di un nucleo familiare; ma anche per le opere di Terranova, Roul e Rasy, nelle quali la famiglia, con tutte le sue faticose e tormentate ascese, sembra essere il centro delle riflessioni di scrittori e lettori. Specchio dei tempi o piuttosto bisogno di allontanarsi dall'orrore dei disordini collettivi per rifugiarsi nei piccoli dolori del quotidiano?
Scopriamo insieme la trama del romanzo vincitore e degli altri finalisti, tutti disponibili in Esclusiva per Audible.
Premio Strega 2025: vince L'anniversario di Andrea Bajani
L'anniversario di Andrea Bajani,audiolibro in Esclusiva per Audible, racconta la storia di un figlio che, dopo anni di sofferenza in una famiglia dominata da un padre autoritario e una madre sottomessa, decide di interrompere ogni legame con i genitori. Questo gesto radicale segna l'inizio di un processo di liberazione personale che Bajani esplora con una scrittura precisa e intensa. Il protagonista riflette sulla propria identità e sul significato del nucleo familiare, affrontando temi universali come l'abuso emotivo, la ricerca di sé e la necessità di distacco per poter crescere.
Potente, intimistico e radicato nei cunicoli di una memoria che sembra non lasciare scampo, L’anniversario è un romanzo intriso di dettagli quotidiani, una storia in cui trionfano le ferite dell’animo umano, di fronte al crollo del collante sociale. Che ne sarà del protagonista, una volta abbandonato il suo nucleo familiare d’origine? Si può davvero guarire dalle ferite inferte nel nido domestico, spesso luogo di percosse dell’animo e sconfitte interiori? L'audiolibro è “magistralmente” narrato da Luigi Lo Cascio.
Chi è lo scrittore Andrea Bajani?
Andrea Bajani è uno scrittore italiano nato a Roma nel 1975. Dopo gli studi in filosofia, ha esordito nella narrativa con il romanzo Cordiali saluti nel 2005, ma si è affermato definitivamente con Se consideri le colpe (2010), che gli ha valso importanti riconoscimenti. Con L’anniversario, vincitore del Premio Strega 2025, Bajani conferma la sua capacità di raccontare storie intime e universali, intrecciando il personale con il sociale in un linguaggio preciso e coinvolgente.
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Gli altri romanzi finalisti al Premio Strega 2025
Secondo classificato al Premio Strega 2025: Perduto è questo mare di Elisabetta Rasy
Elisabetta Rasy non è nuova ai riconoscimenti per il suo talento di scrittrice, avendo già vinto, tra gli altri, il Premio Campiello nel 2016. Prolifica autrice di saggi che indagano la vita e le opere di intellettuali donne come Sylvia Plath, Julia Kristeva e Monique Wittig, Rasy è stata attiva fin dagli anni ’70 nella scena italiana dedicata alla saggistica, alla critica d’arte e alla letteratura femminile e femminista.
Il suo romanzo Perduto è questo mare, secondo classificato al Premio Strega 2025, è ambientato nella Napoli degli anni Cinquanta e racconta la storia di una fanciulla strappata all’amore paterno, un vuoto che ha lasciato una casa vuota nel silenzio e la presenza costante di un ricordo che non si placa. Con il passare degli anni, la morte di un amico, poeta e maestro, richiama alla mente di lei le ombre di un passato lontano e tormentato con i quali inizia a fare i conti.
“Mio padre si perdeva nelle sabbie mobili del sonno.”
Terzo classificato al Premio Strega 2025: Quello che so di te di Nadia Terranova
Ancora una volta, un romanzo finalista al Premio Strega sembra volerci indurre a fare i conti non solo con noi stessi, ma soprattutto con i nostri legami familiari. Quasi fosse una cifra indispensabile e necessaria, quella della famiglia di origine, soprattutto in assenza di un tessuto sociale con cui confrontarsi. La storia narrata in Quello che so di te prende il largo dall’indagine di una figura ingombrante nella famiglia della protagonista, appena diventata mamma: quella di una bisnonna internata in un manicomio di Messina:Venera. Chi era davvero Venera e cosa l’ha condotta lì? Per scoprirlo, bisogna districarsi tra ricordi confusi e racconti familiari che forse deformano la realtà della protagosita e neo-mamma.
Il romanzo è una riflessione profonda sulla maternità, raccontata attraverso una narrazione in cui il corpo assume un ruolo centrale: il corpo di donna, di madre, ma anche corpi con menti che vacillano e corpi che soffrono, diventando simboli di fragilità e forza allo stesso tempo.
Nadia Terranova è una scrittrice italiana nata a Messina nel 1978. Laureata in Filosofia, ha pubblicato romanzi e libri per ragazzi.Siamo certi che sentiremo parlare ancora molto a lungo dei suoi romanzi.
Quarto classificato al Premio Strega 2025: Chiudo la porta e urlo di Paolo Nori
Non poteva mancare anche la narrativa biografica in questa edizione del Premio Strega 2025.
Parmense di nascita, classe 1963, Paolo Nori è tra i più autorevoli traduttori italiani dalla lingua russa e finalista al Premio Strega 2025. Autore instancabile di romanzi, antologie e saggi dei quali non ci stanchiamo mai di leggere o rileggere – come La grande Russia portatile –, Nori incanta con una scrittura che unisce profondità e leggerezza, caratteristiche proprie dei canti di un autentico aedo. Il suo romanzo biografico Chiudo la porta e urlo ripercorre le imprese del poeta Raffaello Baldini con una narrazione diaristica, breve e nervosamente ironica. Baldini (1924/2005), poeta nato a Sant'Arcangleo di Romagna, ha rivitalizzato il dialetto romagnolo, trasformandolo in uno strumento potente per esprimere la complessità dell’esistenza e delle emozioni umane, con una poesia intensa e diretta.
Quinto classificato al Premio Strega 2025: Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia di Michele Ruol
Al suo esordio come autore di narrativa, Michele Ruol — medico anestesista di professione — ha una lunga esperienza nella scrittura teatrale e nel racconto, con pubblicazioni su riviste letterarie e raccolte collettive, oltre a un testo prodotto dal Piccolo Teatro di Milano.
Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia è un romanzo sperimentale che si lascia leggere con una certa ritrosia iniziale, presto sostituita da un’ossessione irresistibile: è un romanzo che funziona, che cattura. L’autore crea un microcosmo di ricordi familiari in cui i fratelli, nominati Maggiore e Minore, insieme alla madre e al padre (Madre e Padre), sembrano essere l’unico tassello di un più ampio mosaico chiamato vita. Una scrittura chirurgica, che richiama per certi versi quella di Manganelli e talvolta la prosa di Rodolfo Wilcock: insomma sicuramente uno scrittore al suo esordio con una voce fuori dal coro.
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Vincitori e finalisti di passate edizioni del Premio Strega
Se ti sei perso alcune delle migliori proposte letterarie recenti, ti proponiamo una selezione di romanzi premiati con lo Strega negli ultimi anni e particolarmente amati dalla community di Audible.
Premio Strega 2024
L'età fragile, vincitore del Premio Strega 2024, è un romanzo che esplora i temi della fragilità umana, del ritorno ai luoghi d'origine e del confronto con il passato. La protagonista, Lucia, è una fisioterapista che torna con la figlia Amanda in Abruzzo, nella loro terra natale, dove entrambe devono affrontare i ricordi dolorosi legati a un tragico evento. Amanda, dopo essere stata aggredita a Milano, si ritira in se stessa, e Lucia si trova a dover gestire il silenzio e la distanza emotiva della figlia. Il romanzo è caratterizzato da una prosa scarna e intensa che mette in luce le dinamiche familiari e il legame con la comunità locale.
Al secondo posto del Premio Strega 2024 si è classificato il romanzo Invernale di Dario Voltolini, edito da La nave di Teseo. Voltolini, scrittore torinese con una lunga carriera alle spalle, narra la storia di un inverno che sembra senza fine, in cui i protagonisti sono costretti a confrontarsi con il freddo esterno e le proprie fragilità interne, in un intreccio di vicende intime e riflessioni esistenziali. In questo libro, l’autore ci racconta l’evento segnante della sua esistenza: la perdita del padre, sullo sfondo della Torino periferica anni '70 e del mercato di Porta Palazzo, dove papà Gino lavorava come macellaio. Senza pietismo, Dario Voltolini affronta il tema della dissoluzione della carne, in un gioco specchio tra il corpo animale e il corpo umano che, colpiti da un agente esterno (l'animale dall'uomo che lo uccide per la sua carne, l'uomo dal cancro), sono inesorabilmente destinati a morire.
Premio Strega 2023
Opera vincitrice del Premio Strega 2023, ma anche dello Strega off e del Premio Strega Giovani è Come d'aria di Ada d'Adamo. Un'opera letteraria che sembra contenere una storia (commovente) nella storia. La sua autrice, venuta a mancare a pochi mesi dall'assegnazione del premio a causa di una malattia tumorale, racconta nel libro non solo la sua malattia, ma anche la relazione con una figlia gravemente disabile: Daria. Come d'aria è però un memoir tutt'altro che triste: è una storia e una testimonianza di vita grazie alla quale potrai comprendere come sublimare la sofferenza in amore per la vita.
Dove non mi hai portata, di Maria Grazia Calandrone, è il quarto romanzo classificato al Premio Strega 2023; un libro che ti farà entrare in una dimensione intima nella quale una donna adulta ripercorre a ritroso la storia dei suoi genitori - Lucia e Giuseppe-, misteriosamente annegati nel Tevere. Siamo nel dopoguerra e, più precisamente, nell'estate del 1965. Lucia e Giuseppe arrivano a Roma con la figlia di otto mesi. La loro unione però è un reato per le leggi vigenti in quegli anni: Lucia infatti è fuggita insieme a Giuseppe scappando da un marito violento e da un matrimonio angusto. La figlia di Lucia e Giuseppe, affidata alle mani del destino e lasciata dai genitori nel giardino di Villa Borghese, una volta divenuta donna inizierà ad indagare sulle sue origini: chi erano i suoi genitori? Perché sono annegati nel Tevere? Lo stile della narrazione, diretto e asciutto, si compone di quella agilità che è necessaria– talvolta – per fare fronte a traumatiche emozioni e delicati sentimenti dell'animo umano.
Premio Strega 2022
Vincitore del Premio Strega 2022, Spatriati dello scrittore Mario Desiati, è un libro che non ti deluderà. Oltre ad uno stile che si lascia leggere con piacere – mai pesante o banale -, il romanzo di Mario Desiati è in grado di farti identificare con alcuni dilemmi esistenziali comuni a molte generazioni come, ad esempio, la necessità di emigrare o restare in patria, la possibilità di trovare una stabilità emotiva in una coppia tradizionale o in una famiglia “acquisita” e, ancora, l'aspirazione ad una vita libera dagli angusti vincoli di una mentalità di provincia o la solitaria vita in una metropoli alienante. I due protagonisti del libro, Claudia e Francesco, compiono scelte di vita divergenti: andrà a vivere prima a Londra e poi a Berlino lei, mentre lui resterà nel paese della provincia fino al giorno in cui i loro destini di ricongiungeranno, ma in un modo del tutto originale, nella capitale tedesca. Spatriati è una lettura consigliata, non solo perché è il libro vincitore del Premio Strega 2022, ma anche perché è scritto con quella forza narrativa semplice e potente capace di toccare le corde della mente e quelle del cuore allo stesso tempo.
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Tra i finalisti del Premio Strega 2022, Randagi è un romanzo nel quale emerge, come punta di iceberg vagante nel mare della contemporaneità, la crisi generazionale che caratterizza i millennial. Il protagonista, Pietro Benati, si muove a fatica nelle dinamiche familiari recando il peso di una sorta di maledizione: tutti i Benati maschi infatti, prima o poi, sembrano sparire nel nulla, dilenguandosi. Eppure Pietro, in questa vacua attesa che si consuma tra le vie di Pisa, vede scomparire solo suo fratello Tommaso, unico punto di riferimento nella sua vita. La vita di Pietro sembra essere risucchiata in un'immobilità senza tregua finchè non incontra due “randagi”: Laurent e Dora. Grazie a loro, sgangherati e commoventi amici con i quali riesce finalmente a identificarsi, la sua esistenza inizierà lentamente ad uscire dall'immobilità ammorbante della vita di provincia per tornare a vivere. Randagi, proprio come Spatriati, è un romanzo capace di descrivere con acume e ironia le peripezie delle generazioni precarie nella sfera professionale, ma anche in quella emotiva e sentimentale.
Questo è uno di quei romanzi che lascerà un segno nella tua memoria grazie alla sferzante prosa dell'autrice, Veronica Raimo, in grado di scardinare le porte della serietà pur trattando temi alquanto traumatici, come quello delle famiglie “disfunzionali”. Candidato al Premio Strega 2022, Niente di vero è un romanzo non lineare nel quale però emerge con chiarezza una delle caratteristiche (purtroppo) molto comuni a molte famiglie: il loro essere disfunzionali per lo sviluppo sano ed equilibrato dei suoi componenti.
La protagonista/autrice, nel reiterato tentativo di “diventare grande” - non senza colpi di scena e sofferenze per le quali la parola d'ordine è sdrammatizzare - descrive la storia della sua famiglia. Una madre ansiosa che sembra predire le morti dei figli con fare angosciante, un padre ossessivo che, in nome dell'ordine, continua a costruire tramezzi architettonici in casa, un fratello genio il cui peso ingombrante tende a soffocare la protagonista. Niente di vero è un libro consigliato sia perché esula da una narrativa lineare e dunque non è mai noioso o prevedibile, sia perché è in grado di sviscerare e combattere tematiche traumatiche - come quelle familiari - con l'affilata arma dell'ironia e dell'autoironia.
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Altri vincitori e finalisti del Premi Strega
Vincitore del Premio Strega 2021, Due vite è un romanzo in Esclusiva per Audible nel quale vengono narrate le storie di Rocco Carbone e Pia Pera, due amici dello scrittore (anch'essi scrittori) prematuramente scomparsi. Emanuele Trevi (per la cronaca rosa ex-marito di Chiara Gamberale) presenta in questo romanzo tutti gli elementi letterari capaci di muovere il lettore alla commozione: il tema della tragedia e quello della morte, la giostra dei sentimenti umani e la volatilità delle emozioni. Due vite, vincitore del Premio Strega 2021, narra le vite di Rocco, scrittore calabrese e di Pia Pera, scrittrice originaria di Lucca, due vite che costituiscono però un unico avvincente universo letterario racchiuso in questo romanzo da non perdere.
“Dikte”, come viene chiamata da tutti Edith Bruck, è una bambina ebrea ungherese che vive un'infanzia felice e guarda speranzosa al futuro, un futuro interrotto bruscamente dalla follia del nazismo. Edith diviene un numero e viene trasferita nei lager di Auschwitz, Dachau e Bergen-Belsen. Come si sopravvive a un’esperienza così atroce? Come si concilia lo strazio del ricordo con la necessità morale di trasmettere alle nuove generazioni, ancora alle prese con fascismi e antisemitismi, questo capitolo di storia che non deve essere dimenticato? Edith racconta la sua nuova identità, lo smarrimento, i pellegrinaggi alla ricerca di un posto nella società fino all’arrivo in Italia, una nuova casa e un nuovo amore. In questo romanzo troverai non solo una preziosa testimonianza sull’Olocausto ma anche spunti di riflessione originali sui tempi che stiamo vivendo e sul senso della vita.
Quest’opera autobiografica racconta l’evoluzione e le sfumature di un amore complesso quanto resistente, quello tra una figlia (Maria Grazia Calandrone) e la sua madre adottiva. Un sentimento che cresce per allentarsi poi nel momento in cui la mamma svela alla bimba di non essere la sua vera madre; da allora, la relazione vivrà un continuo alternarsi di fratture e riavvicinamenti, incomprensioni e sforzi, sullo sfondo però di un amore travolgente e sempre presente. L’autrice, che viene dalla poesia, ha uno stile delicato e traboccante, che coinvolge chi ascolta e fa riflettere sul significato di essere genitori e figli.
Dopo il successo de L’arminuta, Donatella Di Pietrantonio torna con il seguito del romanzo, questa volta focalizzato sulla relazione tra le due sorelle; dopo aver vissuto un'infanzia in ambienti diversi, da adulte le loro strade si dividono ma si mantiene intatto l’affetto reciproco nonostante le difficoltà della vita. L’autrice ha l’invidiabile capacità di trasportare il lettore anima e corpo nella storia e di creare atmosfere immersive. Se ti è piaciuto L’arminuta, amerai sicuramente anche questa nuova storia ambientata in terra abruzzese.
Alice Urciolo prova a raccontare gli adolescenti dei nostri tempi senza retorica in un romanzo che potrebbe essere incluso nel genere “young adult”, che comprende libri destinati a un pubblico giovane. Gli abitanti di una piccola cittadina laziale, Pontinia, cercano di riprendersi da un tragico evento: la giovane Elena è stata uccisa dal fidanzato l’anno prima, e i suoi amici e le loro famiglie provano a superare il trauma e andare avanti, ognuno a modo proprio ma con un denominatore comune che segna le relazioni tra di loro; l’adorazione, nelle sue varie accezioni di amore, ossessione e possessione. Genitori schiavi delle convenzioni sociali, figli che si ribellano e vita soffocante di provincia sono alcuni dei temi affrontati da Alice Urciolo nel suo primo romanzo.
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