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Nessuno scrive al Federale

I casi del maresciallo Ernesto Maccadò 4

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Nessuno scrive al Federale

Di: Andrea Vitali
Letto da: Alberto Onofrietti
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A proposito di questo titolo

Una sola lettera e anche il terzo segretario bellanese del partito finirebbe nel ridicolo.

Le rive del lago di Como sono punteggiate di paesi e paesini accomodati ai piedi delle montagne dove non succede granché. Tranne a Bellano. Nell'ultimo anno e mezzo circa, il Federale del fascio ha dovuto sostituire già due segretari della sezione locale del partito. Il primo a saltare è stato Bortolo Piazzacampo, detto Tartina, per una vicenda legata alle bizzarrie di un toro chiamato Benito in cui il Tartina si è distinto per insipienza. Il secondo è stato Aurelio Trovatore, che ha deciso di accasarsi in quel di Castellanza preferendo l'amore al destino fatale della patria fascista.

Ora ha nominato tale Caio Scafandro, un pezzo d'uomo che usa le mani larghe come badili per far intendere le proprie ragioni. Avrà la forza d'animo, visto che quella fisica non difetta, per mantenere l'incarico? Perché nel passato dello Scafandro qualche fantasma c'è. E più di uno lo sa. Basterebbe una parolina sussurrata all'orecchio del Federale e anche il terzo segretario del fascio di Bellano farebbe la fine dei precedenti. Per questo, lo Scafandro ha preso le sue contromisure senza preoccuparsi di sconfinare in quel territorio dell'illegalità presidiato dalle forze dell'ordine. E lì appunto si trova il maresciallo Ernesto Maccadò. Fresco padre di Rocco, il suo primogenito, la mattina del 20 novembre 1929 il maresciallo scampa per un pelo a una disgrazia per via di un oggetto metallico scaraventato giù in contrada da un potenziale assassino. E chi sarà mai quell'imbecille?

Nessuno scrive al Federale riporta in scena il maresciallo Ernesto Maccadò. Nel paese in cui è stato inviato insieme alla sua Maristella come fossero due marziani, ora si sente sempre più a casa, soprattutto con l'arrivo del primo figlio. Ma Bellano, visto da così vicino, è tutt'altro che un luogo tranquillo. E non è facile scacciare il pensiero che vi regni una certa follia.

©2020 Garzanti (P)2022 Adriano Salani Editore
Letteratura e fiction Poliziesco Storico

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Recensioni della critica

Meno male che c'è il maresciallo Ernesto Maccadò!

-- Internazionale

In Nessuno scrive al federale, Vitali ricostruisce il tentativo del fascismo di appropriarsi della Befana.

-- Annarita Briganti, la Repubblica

Benvenuti nel piccolo mondo immenso di Vitali: Bellano. Una Bellano così normale, così vicina a noi.

-- Raffaekka Silipo, La Stampa

Tutte le stelle
Più rilevanti
ottimo libro come i precedenti, ascolto scorrevole. resto in attesa delle prossime avventure del commissario

lettura scorrevole

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Mi ha rilassato e divertito.
La lettura veramente realistica. Sentivo i personaggi e vedevo la scena come se fossi lì.

divertente e rilassante.

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Vitali non delude mai....storie carine ed interessanti.......Vitali ironicamente affronta il periodo storico fascista mettendone in luce tutte le contraddizioni ed il ridicolo degli atteggiamenti dei suoi esponenti.....sempre un piacevole ascolto

una certezza...

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Libro divertente nel tipico stile di Vitali personaggi ben descritti e dai caratteri definiti e con nomi sempre originali. Buona la lettura

Divertente

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È sempre un piacere ascoltare i libri di Andrea Vitali, non me ne voglia il Lettore , che è bravissimo, ma preferisco la lettura dell'autore stesso...Non vedo l'ora di ascoltare il prossimo!

Bravissimo

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