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Le mie prigioni
- Letto da: Roberto Accornero
- Durata: 5 ore e 44 min
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Sintesi dell'editore
Il patriota e scrittore Silvio Pellico fu arrestato nel 1820, processato e condannato a quindici anni, nel 1830 venne graziato e subito dopo scrisse "Le mie prigioni", libro di memorie in cui ricorda la propria vita in carcere. Il suo intento non era quello di scrivere un'opera di propaganda politica ma religiosa e spirituale, difatti ne risulta un lavoro ricco di vivaci spunti narrativi, di analisi e ritratti gentili nonché di riflessioni interiori che si concludono con l'elogio del perdono cristiano.
In esso Pellico descrive la sua esperienza di detenzione - prima ai Piombi di Venezia, poi nel carcere dello Spielberg di Brno e infine in un ufficio londinese - accomunata a quella dell'amico Piero Maroncelli, dopo che la condanna a morte, a seguito del celebre processo Maroncelli-Pellico, fu commutata in detenzione al carcere duro.
L'opera ebbe così tanta fortuna presso i contemporanei dello scrittore che divenne il libro italiano più famoso e letto nell'Europa dell'Ottocento.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Barbara
- 20/06/2020
Consigliato!
Libro commovente, dagli alti contenuti etici che si sofferma sui particolari di questa prigionia durissima mai testimoniata con i toni del patetismo ma con quelli della grande forza morale.
La lettura valorizza a pieno la profondità del testo e ci restituisce al meglio la voce narrante del Pellico
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Generale
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Lettura
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Storia
- Settala
- 14/09/2019
Confronto interiore
Un eccezionale flusso di coscienza che scorre dietro le sbarre. Una segregazione fisica che porta il protagonista ad una autoanalisi dell essere con una onestà intellettuale pungente e disarmante.
Straordinaria storia che racconta sofferenza del corpo e dell animo in gabbia ma con la consapevolezza delle debolezze e lotte quotidiane di tutti gli uomini.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 24/02/2019
un libro d'altri tempi
contenuto in certi punti scorrevole ed interessante, in altri un pochino pesantuccio; pagine in cui emerge uno stile di scrittura tutto personale e particolare degli scritti di 2 secoli fa.
letto in modo egregio.
Nel complesso, mi è piaciuto.
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2 persone l'hanno trovata utile
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Generale
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Storia
- alessandro
- 18/03/2020
Un classico doveroso
Bravo Accornero ma troppe deglutizioni fastidiose che credo dovessero essere tagliate in post produzione .
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Storia
- Giuseppe
- 28/09/2020
Un classico di facile lettura
Mi aspettavo un racconto ostico e indigesto, invece, nonostante sia stato scritto circa 200 anni fa, il linguaggio è fruibile, accessibile anche a noi moderni, scorrevole. Sembra aver poco risentito del trascorrere del tempo.
Ascoltandolo mi sono venute spesso in mente Le Confessioni di sant'Agostino nonché le opere carcerarie di Gramsci. Abbondano i riferimenti alla religione, che impregna tutto il romanzo, e la componente cristiana, unitamente al periodo romantico in cui l'opera si inserisce, danno luogo a un sentimentalismo a tratti esasperato, quasi da libro Cuore. Non mancano tuttavia passi che suscitano una profonda tenerezza.
È un classico della nostra letteratura che sicuramente va letto. Ho letto su Wikipedia che addirittura è stato il libro italiano più letto e conosciuto in Europa nell'800, il che mi ha sorpreso.
Ottimo spunto anche per approfondimenti storici e geografici
La lettura è ottima
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 24/10/2019
Imperdibile
Capolavoro autobiografico e meditativo scritto nello stile malinconico delle Tristezze di Ovidio (che tuttavia non era in carcere ma in esilio). È anche un grande libro cristiano. Stile 9 contenuto 10.
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Storia
- Viviana
- 09/09/2021
Autobiografico
Ottimo libro storico, impressionante le memorie scritte in carcere nel 1832. L' audiolibro è narrato bene.
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Storia
- Amazon Customer
- 13/10/2020
emozionante e sempre attuale
un classico che mi ha veramente stupita, lasciandomi una bellissima sensazione. Leggerlo mi ha avvicina a Pellico, mi sembrava di essere accanto a lui e di vivere la sua angoscia e le sue piccole gioie, insieme. Un libro stupendo.
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Storia
- Stefano Bianchi
- 26/03/2022
Io amo appassionatamente la mia patria, ma...
"Io amo appassionatamente la mia patria, ma non odio alcun'altra nazione. La civiltà, la ricchezza, la potenza, la gloria sono diverse nelle diverse nazioni; ma in tutte havvi aniime obbidienti alla gran vocazione dell'uomo, di amare e compiangere e giovare." Mai come in questo oscuro periodo, verità più profonda.
Da ascoltare, o da leggere: per non dimenticare di chi siamo figli, e cosa portare con noi là, verso cui stiamo marciando.
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Storia
- Juliana M.
- 30/04/2021
Molto bravo
Mi sembrava che fosse lo stesso Silvio a parlarci in prima persona.
Ottimo libro davvero
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