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La maligredi
- Letto da: Valerio Sacco
- Durata: 10 ore e 53 min
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Sintesi dell'editore
Esiste una generazione di calabresi cresciuta fra cunti, miracoli di santi e dèi. A quei tempi il furto era vergogna, il sopruso arroganza, e nelle rughe di Africo insegnavano a non frequentare i peggiori.
La mafia, che c'era stata, che c'era, vedeva restringersi rancorosa il proprio spazio. A quei tempi cresce Nicola, e con lui gli amici Filippo e Antonio, compagni di avventure. Ragazzini che vanno a scuola - o meglio, che la marinano - e, all'insaputa delle famiglie, si avvicinano alla piccola criminalità.
Ma l'arrivo improvviso di Papula, un ragazzo più grande che lavora in Germania e torna in paese parlando di rivoluzione, solleva un vento nuovo per tutto l'Aspromonte e fa sognare gli uomini, le donne e i ragazzini.
E allora prende a pulsare la protesta operaia e si diffonde il cooperativismo contadino. È il Sessantotto aspromontano - in pochi lo conoscono, ma c'è stato.
Fa nascere la speranza di fondare un mondo nuovo, di ottenere diritti: i poveri scoprono di avere bocca e idee; le donne trovano il coraggio di scioperare contro gli gnuri e si legano le une alle altre, di paese in paese, in una sorta di sorellanza del sudore; i figli si rivoltano contro i padri, i fratelli contro i fratelli.
E poi tutti, insieme, contro i compari. Lo Stato, invece, si mette dalla parte del potere locale, dei malandrini, di coloro che per mantenere i propri privilegi sono pronti ad azzannare alla gola i migliori.
È così che nell'Aspromonte arriva la maligredi, ossia la brama del lupo quando entra in un recinto e, invece di mangiare la pecora che gli basterebbe per sfamarsi, le scanna tutte. E quando arriva, racconta Criaco, la maligredi "è peggio del terremoto, e le case che atterra non c'è mastro buono a ricostruirle".
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 01/10/2021
un romanzo potente
una storia potente nei contenuti e di grande forza espressiva. Criaco conquista un posto rilevante nell'ambito della letteratura meridionale.
Bellissimo, mi ha coinvolta molto
Bravo anche il lettore che dà il giusto pathos, ma purtroppo il dialetto calabrese ne esce massacrato
Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.
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