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Anime Nere

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Anime Nere

Di: Gioacchino Criaco
Letto da: Rinaldo Clementi
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A proposito di questo titolo

Un noir mozzafiato, esploso dal ventre della Locride, gravido di segreti malcelati. Anime nere traccia la parabola esistenziale di tre giovani figli dell'Aspromonte che, bramosi di conquistare una vita diversa da quella ricevuta in dote, intraprendono un cammino fuori dalle regole.

Danno e subiscono violenza, in un crescendo febbrile che dilagherà sempre più lontano: dal nord Italia all'Europa. I personaggi, Luciano, Luigi e la voce narrante, percorrono sino in fondo il sentiero di sangue da loro stessi tracciato. Sono contigui alla 'ndrangheta. E cattivi. Ma alla loro cattiveria hanno contribuito in tanti.

La distinzione fra il bene e il male è però netta, impietosa, anche se nella loro vita, oltre alla violenza e al dolore, c'è una realtà inaspettata, fatta di affetti, amore, arcaicità. E c'è il mondo modernissimo di Milano, dei traffici, della corruzione. Sulla loro strada incontrano trafficanti di droga, terroristi arabi, imprenditori, politici, in una commistione che riflette il volto impresentabile della Nazione.

Da questo libro il pluripremiato film omonimo di Francesco Munzi.

©2020 Rubbettino Editore (P)2020 Rubbettino Editore
Narrativa di crimini Noir Suspense Thriller e suspense

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Più rilevanti
le dinamiche, le logiche e la cultura degli 'ndranghetisti raccontati dall'interno della famiglia dell'Aspromonte, ma senza indulgenza, solo con la pietas per un destino segnato nella storia, nella genetica, nell'astrologia

l'empatia della voce narrante

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un libro intenso ed incredibile, te lo ascolti tutto d'un fiato. Letto in modo magistrale..

Favoloso

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L’autore irride la possibilità di ricerca della libertà quando minimizza l’attività operaia di coloro che hanno lasciato le leggi della natia terra per la fabbrica al nord. Vorrei rammentargli che quell’operaio alla fine del turno E’ LIBERO. Il suo conterraneo dopo AVER LAVORATO NEI CAMPI, SOTTOPAGATO, È,NCORA NELLE MANI DEL SUO PADRONE E DEI SUOI CONDIZIONAMENTI.
A mio parere l’autore non è del tutto soddisfatto de L progresso sociale da lui ottenuto rispetto ai suoi compaesani, per la semplice ragione che avrebbe voluto essere fra coloro che per eredità governavano la sua città da secoli 8invidia sociale e frustrazione)
Tanto rispetto per le Ndrangheta e è segno di una superficialità ed accettazione dell’illegalità che fa schifo. Ritorni al suo paese e non rompa le scatole a Milano che gli ha dato da vivere…….Da parte di un conterraneo che si è.reso libero e ringrazia la società milanese che gli ha dato ciò che al suo paese non avrebbe potuto sognare

Invidia sociale e esaltazione dell’illegalità come ascensore sociale

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