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La capanna dello Zio Tom

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La capanna dello Zio Tom

Di: Harriet Beecher Stowe
Letto da: Silvia Cecchini
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A proposito di questo titolo

La previsione dell’autrice di un futuro presidente di colore degli Stati Uniti ha visto la sua realizzazione: il libro acquista così, ancora di più, il sapore del riscatto di generazioni oppresse dalla schiavitù. Valori come fratellanza e fede pervadono il libro, più che mai attuale nel mondo della globalizzazione.Adatto a: tutti, in particolare: a tutti coloro che hanno sempre voluto accostarsi ad un grande classico della cultura americana e non ne hanno mai avuto l’occasione. I salmi presenti nel libro sono accompagnati dalla musica originale composta, arrangiata e eseguita da Ivan Genesio. Accompagnano, invece, i capitoli, le musiche originali di Lemon Jefferson.

Public Domain (P)2010 Gli Ascoltalibri Azione e avventura Classici Narrativa storica

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Più rilevanti
Ottimo il lettore, grandioso il libro che mette in luce l'infamia della schiavitu' vergogna dell'essere umano. Non sono daccordo con chi pensa che in questo libro la figura dell'uomo nero e' descritta come remissiva, ma bensi' di uomini consapevoli del loro stato ma che non si piegano e nello spirito e nella vita cercano senza sosta la liberta', che insegnano nel loro stato di sudditanza la dignita' che gli e' impressa nell'anima.

liberta'

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Come tutti i classici, i contenuti di questo romanzo sono un misto di idee e argomenti ancora validissimi e in grado di commuoverci e di concezioni ormai obsolete che possono persino apparirci ingenue. La capanna dello zio Tom è uno dei primi tentativi di portare alla coscienza dell'opinione pubblica americana l'orrore della schiavitù. Nel fare ciò, l'autrice mette in scena una trama basata su persone e avvenimenti realmente esistiti, come spiegato nell'ultimo capitolo. Il romanzo vuole essere veritiero oltre che verosimile, in virtù del suo scopo di denuncia sociale. Alcuni brani e dialoghi sul sistema economico schiavista, sulla dignità umana, sul rapporto fra bianchi e neri, sulla crudeltà di certi uomini e sulla natura umana sono estremamente lucidi. Altri aspetti, come l'appello al cristianesimo quale unico mezzo di liberazione e civilizzazione degli afroamericani sono più ingenui e basati su una lettura faziosa della Bibbia (tanto quanto quella di coloro che, al contrario, la utilizzavano per giustificare, legiferare e promuovere la schiavitù), su una fondamentale incomprensione di cosa sia l'ateismo, ma soprattutto su una visione antropologica ancora inconsciamente razzista. Nel complesso, un grande romanzo per il suo valore storico e umano, ma pur sempre figlio del suo tempo e della sua cultura. Non ho apprezzato particolarmente la traduzione scelta, ce ne sono di più moderne con un linguaggio più vicino al nostro. La lettura è a tratti un po' amatoriale, ma gradevole e scorrevole.

Un classico della letteratura americana

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Nonostante sia un classico della letteratura americana, non lo avevo mai letto, avendo sofferto molto da adolescente con la lettura di Radici che racconta la realtà della schiavitù in modo molto più crudo e cruento. Mi ha sorpresa la buona lettura di Silvia Cecchini che evidentemente ama molto questo testo ed ha saputo dare interpretazione ed intensità al racconto, nonostante la traduzione italiana sia una delle più complicate da leggere, perché utilizza vocaboli da vari decenni in disuso, ma che mi ha fatto piacere riscoprire.

Romanzo da leggere

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A parte raccontare la tragedia della schiavitù, è un esempio tangibile di cosa è la fede.

Eccezionale commovente

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Il romanzo, celeberrimo, è un vero e proprio pzmphlet contro lo schiavismo, che segna uno spartiacque nella storia americana. Imperdibile

Pamphlet anti schiavista

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