La Scienza della Meditazione
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Letto da:
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Marco Ferrini
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Di:
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Marco Ferrini
A proposito di questo titolo
Dhyana, la meditazione, è una scienza e, come tutte le discipline scientifiche, ha una sua epistemologia. Negli Yogasutra si spiega che è il settimo stadio degli otto previsti da Patanjali per conseguire il samadhi, la realizzazione della realtà. Questi stadi sono tutti interagenti e collegati tra loro. Yama, Niyama, Asana, Pranayama, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Samadhi Yama (astensioni) e Niyama (prescrizioni) costituiscono un impianto etico-morale di base che rende possibile il raggiungimento della meta del percorso indicato dallo Yoga.
Le Asana sono le posture che predispongono al meglio il corpo fisico. Il Pranayama è quella scienza della respirazione che ci consente di avere a disposizione le energie vitali (prana) che ci sono necessarie per compiere al meglio il lavoro evolutivo che ci siamo prefissati. Il prana diviene sempre più disponibile quanto più seguiamo Yama e Niyama, dunque quanto più viviamo con rispetto e sensibilità verso tutti gli esseri e con devozione verso l'Essere di tutti gli esseri, come lo definisce Patanjali, ovvero il Signore supremo, Dio.
©2017 Centro Studi Bhaktivedanta (P)2017 Centro Studi BhaktivedantaAnche i concetti sono molto filtrati, non è affatto vero che gli Yoga Sutra indicano come oggetto della meditazione solo Dio.
Il tutto condito da un atteggiamento sulla linea del costante giudizio.
Capisco perché, nonostante i 40 anni di attività che cita e ricita nessun maestro di Yoga ne parla mai.
lo yoga è altro
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