Il tesoro del diavolo
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Letto da:
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Andrea Failla
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Di:
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Luigi Panella
A proposito di questo titolo
1265. Sono passati quindici anni da quando le strade di Yves le Breton e Umberto di Fondi si sono incrociate. Luigi IX "il Santo" regna in Francia, tormentato dal ricordo della disfatta di Mansura, mentre sul trono del Regno di Sicilia, insidiato dalle trame dei baroni, siede il figlio naturale di Federico II, Manfredi.
Yves e Umberto sono invecchiati, l’uno schiacciato dalla responsabilità dell'officium, l'altro condannato a una solitudine impenetrabile. Ma il tempo non è riuscito a fiaccare l'impegno di Yves nel difendere la cristianità dalle insidie del maligno o la lealtà di Umberto al sogno di laicità e tolleranza di Federico II.
Adesso, a distanza di tanti anni da quella notte a Gerusalemme che ha cambiato per sempre le loro vite, Yves e Umberto tornano a fronteggiarsi alla ricerca di un antico manoscritto e del tesoro del diavolo: un segreto di cui si è persa memoria dalla distruzione di Cartagine, un segreto talmente pericoloso che, se svelato, potrebbe segnare la fine del loro mondo e di un'intera era.
Partendo dalle guerre che hanno portato all'inizio della dominazione angioina in Italia, fra tradimenti, fanatismi, amori proibiti e paure millenariste, Luigi Panella ci conduce fino alle rovine di Cartagine a bordo delle navi salpate per l'Ottava crociata, dando vita a un intreccio suggestivo e mozzafiato che unisce la tradizione del grande romanzo storico a una spy story dal finale sorprendente.
©2022 Rizzoli (P)2022 RizzoliForse un po' complesso, ma sicuramente da leggere.
Molto buona la lettura, senza esagerazioni.
Accurato
Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.
la narrazione della trama (in astratto apprezzabile) risulta gravemente offesa dalla mancata sincronia narrativa tra i due (rectius:tre) distinti periodi storici, teatro degli avvenimenti. Tra tali "momenti" vi e' uno iato narrativo che, nei fatti, toglie ritmo ed appeal alla trama stessa, portando il lettore ad aspettare un esito che, al termine, dia ragione di tutto, compensando la noia cui ha dovuto soccombere nel corso della lettura (ascolto).
Nessuna critica alla bravura del lettore.
inconcludente
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