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  • Adeguati Assetti- Controllo di Gestione e Pianificazione Finanziaria
    Jun 12 2023
    Adeguati Assetti organizzativi, amministrativi e contabili e l’importanza del controllo di gestione e della pianificazione aziendale e finanziaria.-Cosa significa tutto ciò?-A chi è rivolta la normativa ?-Quali sono gli strumenti che servono per essere adeguati secondo l'art.2086 del c.c.?-Cosa può comportare per gli amministratori il mancato rispetto degli adeguati assetti?-Come si comporteranno le banche?-Cosa dovrebbero fare le imprese?La pianificazione è basilare per il controllo dell’attività imprenditoriale anche se il bisogno di applicarla, sino ad oggi, è sentito da una minoranza delle aziende, soprattutto per le piccole.Ho sempre sostenuto che“è una scelta libera dell’imprenditore se pianificare o no la sua attività da un punto di vista economico finanziario. L’azienda può andare avanti più o meno bene, ugualmente”Ma questa frase è ancora attuale?In realtà con le nuove normative non è proprio così, va rivisto qualcosa. Ma vediamo il perché!Dopo una serie di rinvii e modifiche, dal 15 luglio 2022 è entrata in vigore definitivamente la legge sul nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.Obiettivo del nuovo Codice è quello di cercare di recuperare l’azienda in difficoltà, con sistemi di prevenzione e di valutazione tempestiva delle diverse situazioni di difficoltà, agendo prima che la situazione di crisi diventi conclamata e poi si trasformi in insolvenza portando poi l’azienda sino alla chiusura.La riforma della crisi d’impresa ha tra i suoi scopi quello di fare emergere tempestivamente i segnali di crisi al fine di contenere gli effetti della crisi, assicurando la continuità aziendale cioè la capacità di un’organizzazione di continuare a funzionare senza interruzioni significative, anche in caso di eventi imprevisti.Infatti la valutazione predittiva della crisi di impresa e la salvaguardia della continuità aziendale “Going Concern”, sono i primari scopi della riforma e si tratta di obiettivi il cui raggiungimento è subordinato all’applicazione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.Quindi la normativa spinge a fare in modo di evitare il peggioramento della crisi intercettandolo con una adeguato controllo dei rischi aziendali.Attenzione che per il nuovo codice della Crisi d’Impresa applicare gli adeguati assetti dovrebbe servire per evitare preventivamente la crisi e non, per gestire la crisi.Con il D. Lgs. n. 83/2022 del giugno 2022 è stata definita crisi:” lo stato del debitore che rende probabile l’insolvenza e che si manifesta con l’inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi dodici mesi”Il Dlgs., n. 83 , prevede che le misure idonee e l’assetto organizzativo, amministrativo e contabile al fine di prevedere tempestivamente l’emersione della crisi d’impresa, debbano permettere di:a) rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell’impresa e dell’attività imprenditoriale svolta dal debitore;b) verificare la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità aziendale almeno per i dodici mesi successivi e rilevare i segnali di cui al comma 4;Ma tutto questo cosa significa?Significa che con l’introduzione del secondo comma dell’art. 2086 Cc, il legislatore ha chiesto agli imprenditori di abbracciare una logica di pianificazione strategica e programmazione economica finanziaria, evitando di gestire l’impresa con la navigazione a vista.Il legislatore porta perciò all’introduzione generalizzato della pianificazione e del controllo di gestione, che nella pratica deve essere “calzato a pennello” alle caratteristiche di ciascuna azienda.Perciò tutti gli imprenditori indipendentemente dalle dimensioni dell’impresa, sono tenuti a valutare e analizzare periodicamente l’andamento della gestione aziendale.Gli adeguati assetti amministrativi e contabili sono un insieme di regole e procedure, per gestire le attività amministrative e contabili in modo efficiente e sono fondamentali per la gestione efficace di qualsiasi attività aziendale e per la prevenzione di rischi legali.In pratica, consentono di gestire correttamente l’affidabilità dei dati contabili, e il rispetto delle normative fiscali, e possono essere riferiti agli strumenti e sistemi di pianificazione e controllo.Questo di conseguenza porta ad applicare una visione forward looking (orientata al futuro), basata su un sistema di controllo di gestione...======================================================* Iscriviti al mio canale quihttps://bit.ly/2MNfE2R* Visita il mio sitohttps://www.patriziogatti.it/* Seguimi su Facebookhttps://www.facebook.com/patriziogattimanagement/* Seguimi anche su Linkedinhttps://www.linkedin.com/in/patriziogatti/*Ascolta i miei podcasthttps://www.spreaker.com/show/controllo-di-gestione#controllodigestione #adeguatiassetti #pianificazione #budget
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    17 min
  • Controllo di gestione. Poca liquidità e Magazzino pieno ?
    Jun 1 2023
    Ti è mai capitato di avere il magazzino Pieno o Stra-pieno di merce, avere gli utili e nello stesso tempo avere poca liquidità?
    Sono Patrizio, Controller Coach.

    Oggi ti voglio raccontare la storia di Stefano, un piccolo imprenditore che ha un’azienda di produzione con circa 35 dipendenti nella provincia di Parma.
    Stefano circa 2 anni fa mi ha incaricato di effettuare una analisi di bilancio perché voleva capire un po’ di più su come stava andando la sua azienda.
    La società di Stefano aveva esaurito tutta la liquidità che negli anni aveva accantonato e da un po’ di mesi era in affanno coi pagamenti ai fornitori.
    Grazie all’analisi e agli alert che ci fanno vedere gli indici di bilancio, ho potuto riscontrare che, c’era un magazzino sproporzionato nei confronti del fatturato.
    Infatti nonostante le vendite fossero diminuite, il responsabile dell’officina continuava a far produrre con la massima efficienza prodotti finiti, anche se non c’erano ordini che giustificassero tale produzione. Quindi Anche se il fatturato era calato, l’azienda aveva utili per l’aumento dei prodotti finiti.

    Infatti cosa era successo nell'azienda?

    1-Che il personale era impiegato al massimo ed accumulava anche ferie da fare,

    2-Che l’impresa doveva pagare le tasse su utili dovuti a prodotti che giacevano invenduti in magazzino,

    3-Che l’azienda si è vista diminuire la disponibilità di denaro, mentre aumentava l’indebitamento poichè i fornitori venivano pagati per merci per le quali non esisteva effettivamente la vendita.

    Qual è stata la strategia per porre rimedio a tutto ciò?

    Il cambio immediato delle procedure di acquisto con utilizzo del Budget degli acquisti e divieto assoluto di mettere in produzione qualsiasi articolo se non fosse stato accompagnato da un ordine del cliente.
    Grazie a questa strategia l’azienda di Stefano è riuscita nel giro di 1 anno e mezzo a rimettersi in carreggiata ed ha diminuito notevolmente le rimanenze di prodotti finiti, riacquisendo normalità nel flusso della liquidità.
    Cosa ci insegna questa storia?
    “Occorre produrre solo quello che si riesce a vendere, altrimenti l’azienda si troverà ad adoperare liquidità per i costi di merce ferma, invece di utilizzarla per altri scopi.”
    Quindi come ci insegna Taiichi Ohno uno dei padri della lean production nel libro “Lo spirito Toyota”.
    "Non è esagerato affermare che gli sprechi derivanti dalla sovrapproduzione costituiscono un crimine in una società caratterizzata da una fase economica di crescita lenta. L’eliminazione degli sprechi deve essere il primo obiettivo di ogni impresa."

    E Tu stai prestando abbastanza attenzione agli alert che Ti dimostrano gli indici di bilancio? O rischi di trovarti nella situazione di Stefano?

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    #controllodigestione #liquidità #magazzino
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    4 min
  • Perchè non dovresti rincorrere il fatturato?
    May 28 2023
    Ti sei mai trovato a rincorrere il fatturato per pagare i debiti di fine mese?

    Sono Patrizio, Controller Coach.

    Oggi voglio raccontarti la storia di Anna , amministratrice di una piccola impresa artigiana della provincia di Bologna che circa 2 anni fa si è rivolta a me dicendomi “Patrizio ,stiamo rincorrendo il fatturato e stiamo accettando ogni tipo di lavoro, anche quelli che rendono poco o addirittura non rendono , perchè abbiamo bisogno per forza di anticipare il più possibile in banca per pagare i fornitori ! ”
    Io le rispondo che Questo modo di lavorare, purtroppo molto diffuso nelle aziende italiane, è pericoloso: a lungo andare può innescare il meccanismo del “Cane che si morde la coda.”

    Allora Lei “ Scusa ma cosa c’è di strano? Lo fanno tantissime aziende!

    Si è vero che lo fanno moltissime aziende , ma.. è proprio questa una delle ragioni che ha causato la crisi di liquidità dei piccoli e lo strapotere delle banche nei loro confronti . Infatti basta un insoluto o una diminuzione di fatturato che si va in mancanza di liquidità.

    E allora… in questa situazione sei costretto ad anticipare il totale del fatturato mensile per pagare i debiti di fine mese ed inneschi una corsa che non finisce più , se non dai una sterzata.

    Quando si scivola in questa condizione si è più del dovuto nelle mani delle Banche che possono fare il bello e cattivo tempo con le condizioni peggiorando i tassi e le spese, e spesso possono decidere di non concedere più gli affidamenti.

    Per evitare di cadere in questo pericoloso meccanismo serve fare un cambio di strategia finanziaria e aumentare notevolmente i margini lordi.
    Il primo step del mio lavoro è stato quello di far capire all’imprenditrice l’importanza di prendere in mano la strategia finanziaria della Sua azienda. Per un primo periodo, finché non è diventata autonoma da me, l’ho aiutata:
    • ad applicare una pianificazione finanziaria con budget di cassa
    • - a concentrarsi sulla produzione e vendita di articoli con margini più alti
    • - a ridurre i costi fissi evitabili
    • Dopo poco più di un anno di corretta pianificazione, Anna non era più costretta a prendere lavori da fatturare a basso margine per portarli all’anticipo e grazie ai guadagni maggiori e anche grazie al corretto comportamento che teneva nei conti correnti , è riuscita ad ottenere anche una migliore valutazione dalla banca che le ha concesso ulteriore fido .

    Cosa impariamo da questa storia ?
    Innanzitutto vendere a bassi margini a lungo andare ti fa moolto male da un punto di vista finanziario .
    Poi è buona norma mantenere sotto esame i movimenti finanziari in entrata e in uscita per avere un equilibrio monetario. Proprio grazie a questo tipo di previsione, ci si può organizzare bene, richiedere in anticipo i giusti finanziamenti ed essere ben visti dalle banche. E non dimentichiamo che questo significa anche riuscire ad avere costi bancari inferiori.
    E tu? Ti trovi nel meccanismo del cane che si morde la coda o per caso hai paura di finirci presto?

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  • I prelievi titolare nelle snc, sas e ditte individuali sono attivi o passivi di bilancio?
    May 25 2023
    I prelievi titolare nelle ditte individuali e snc e sas sono attivi o passivi di bilancio?

    "Patrizio, sono stato in banca, non capisco perché la funzionaria mi abbia detto che dovrei diminuire la voce prelievo titolare annuo anche se nel bilancio sono nei crediti diversi, perché questa voce mi fa abbassare il rating."
    Così mi ha detto Giovanni, titolare di una sas di PISA , tre anni fa.

    Ciao sono Patrizio, controller coach e oggi voglio darti 3 suggerimenti per evitare di trovarti nella situazione di Giovanni.
    Innanzitutto, cos’è la voce prelievi titolari?
    È la somma dei prelievi annui che un titolare di una società di persone o ditta individuale fa durante gli anni....
    Ogni anno questa voce aumenta a seconda dei prelievi eseguiti e viene diminuita poi con l’utile di fine anno
    Nel conto economico delle società di persone e ditte individuali , di solito, non sono compresi i “costi ” degli stipendi dei titolari. I prelievi che vengono fatti sono in conto utili .
    Nel bilancio delle società di persone o delle ditte individuali, i prelevamenti vengono considerati crediti diversi.
    Il credito è da considerarsi effettivamente un Avere solo nel momento in cui il titolare ha previsto un rimborso nei confronti della società.
    Se come nella maggior parte dei casi , questo rimborso non è previsto, la tua azienda si troverà presto sottocapitalizzata

    Suggerimento 1: evitare di fare come Giovanni che, essendo titolare di una sas prelevava di mese in mese il suo stipendio dai conti correnti della società, senza curarsi di quanto poteva effettivamente guadagnare l’azienda.
    Per non cadere nell’errore di Giovanni, stabilisci il valore del tuo prelevamento in base a quello che ti serve per vivere e alle imposte che hai da pagare sugli utili generati l’anno precedente e all’acconto imposte per l’anno successivo.

    Suggerimento 2: affidati a un controller coach per la preparazione di un budget annuale.
    So che puoi pensare che per il tuo settore sia impossibile, ma in realtà basta trovare la metodologia giusta per le caratteristiche della tua azienda.

    Suggerimento 3: controlla quanti prelievi fai a livello personale e per il pagamento delle imposte, per vedere se rientri sempre nei parametri che ti sei dato nel budget.
    In questo modo non ti troverai come Giovanni a aumentare notevolmente la voce prelievo titolari e a sentirti dire dalla banca che a causa di questa voce il tuo rating è peggiorato.

    E Tu , per evitare di avere un’azienda sottocapitalizzata che ti penalizza in banca, controlli l’andamento della voce prelievi Titolari?
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    #controllodigestione #budget #prelievititolare
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  • L'importanza di misurare gli sprechi aziendali con il controllo di gestione
    May 22 2023
    Come diceva Galileo Galilei: "Misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non lo è"
    Sono Patrizio, Controller Coach.

    Voglio raccontarti un fatto accaduto circa quattro anni fa mentre mi trovavo in una azienda in provincia di Massa Carrara e il Titolare dell’impresa, ha chiesto ad un impiegato di fare una e-mail per una comunicazione importantissima da far arrivare al fornitore urgentemente.

    Cosa c’è di strano? Sembrerebbe niente !!! In realtà, una cosa normalissima, di routine, che solitamente non avrebbe impegnato l’incaricato più di 2-3 minuti, è diventato un problema che ha creato scompiglio in ufficio per più di un’ora per 4 persone coinvolte.

    Perchè? Perché la cartella contenente i documenti necessari al fine di prendere i dati e trascriverli sulla mail , in quel momento preciso che servivano, non erano al loro posto.

    Per mesi e mesi quella cartella di colore rosso è rimasta sempre e solo unicamente nel solito posto, ma quel giorno non era dove sarebbe dovuta stare. Quindi nel panico un collega chiede all’altro collega aiuto a cercare la cartella.
    Alla fine i compagni di lavoro alla ricerca della cartella erano quattro. Dopo un’ora di ricerche e “imprecazioni “ la cartella non viene fuori ma ecco che entra in ufficio un altro collega di nome Daniele al quale viene in mente che il giorno precedente aveva visto la collega di nome Marina, che aveva in mano una cartella Rossa.
    Gli impiegati che stavano cercando i documenti si sono guardati, sono entrati nell’ufficio di Marina che in quel "benedetto" giorno era in ferie , ed hanno trovato sotto ad altri fogli, la "famosa" Cartella Rossa contenente i documenti necessari per fare la e-mail richiesta dal Titolare.
    Dimmi un pò, questa storia ti è familiare? Accade qualcosa di simile anche nella tua azienda con cartellette oppure intere attrezzature?
    Tutto questo può succedere, è umano, però da un punto di vista aziendale questi disguidi comportano dei COSTI, ovvero sono degli SPRECHI . Ora, nel nostro caso la cosa si è risolta con poco più di un'ora per quattro persone, quindi il costo di inefficienza può essere stimato per il costo orario di ogni dipendente coinvolto.
    E’ chiaro che se mettiamo insieme tutti gli sprechi tipo questo, in un contesto generale aziendale, in qualsiasi settore, alla fine dell’anno si può ottenere un numero un po’ più significativo.

    Qual è la Morale della storia ?
    Questi sprechi difficilmente sono misurabili dai bilanci a meno che extracontabilmente non si misurano le inefficienze. Quindi l’utilità è scoprire e conteggiare gli sprechi dando un valore alle inefficienze. E tu hai provato a conteggiare gli sprechi che ci possono essere nella Tua azienda?

    Occhio che …Se controlli… è probabile che vengano fuori numeri che non Ti immagini !!! Scrivi ora a info@patriziogatti.it per prenotare un nostro incontro conoscitivo gratuito che ha l’obiettivo di capire quali sono i punti di miglioramento dell’attuale gestione economica finanziaria della tua
    azienda.

    #controllodigestione #sprechi #riduzionecosti
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  • Il Budget, il cuore del controllo di gestione!
    May 21 2023
    Peter Drucker sosteneva: “Senza un impegno chiaro e condiviso ci solo promesse e speranze, non ci sono piani”

    Sono Patrizio controller coach,
    sono partito da questa bella citazione per introdurre un argomento fondamentale per la guida aziendale. Il Budget !
    Sono tante le Grandi Aziende che utilizzano il budget come strumento di controllo di gestione. Ma quante sono le piccole imprese che ancora non applicano una benché minima pianificazione?

    Spesso quando consiglio di fare il budget a titolari di piccole imprese mi sento rispondere: “La nostra azienda non può prevedere i ricavi e i costi perché il nostro settore è particolare, non siamo una azienda di produzione dove si fanno pezzi in serie come si fa nelle grosse industrie, quindi non possiamo fare i budget, sarebbe solo una perdita di tempo…” Convinzione molto pericolosa…

    Chiunque è titolare di una partita Iva, a prescindere dal settore in cui opera, deve avere un budget se vuole essere protagonista e non vittima del mercato. Ma andiamo per ordine: cosa s’intende concretamente per budget? Il budget è lo strumento basilare, il cuore del controllo gestionale della tua azienda.
    E’ fondamentale per giocare d’anticipo, ad esempio prevedere e prendere provvedimenti per i cali stagionali di lavoro, e per pianificare gli obiettivi della tua azienda. Inoltre non è da sottovalutare il valore del budget come strumento di motivazione per te stesso e per il tuo team. Se vorrai capire se ti sei avvicinato agli obiettivi che ti sei prefissato, ti insegnerò a conteggiare, in periodi prefissati, gli scostamenti tramite i quali si individuano le differenze tra budget e valori conseguiti.

    Ok, ma come si fa questo budget? Il budget può essere economico o finanziario. Come base possiamo partire da un conto economico di previsione dove andiamo a prevedere costi e ricavi con i risultati e indici che ne derivano. Poi abbiamo il budget di cassa e con quello si vanno a ipotizzare i futuri movimenti di cassa. "È una scelta libera dell’imprenditore se pianificare o no la sua attività da un punto di vista economico finanziario. L’azienda può andare avanti più o meno bene, ugualmente". E Tu? Vuoi che la tua azienda sia protagonista o in balia degli eventi del mercato? Se vuoi crescere, devi diventare protagonista del mercato e avere un budget è fondamentale !

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    della tua azienda.
    #budget, #controllodigestione, #pianificazioneaziendale
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    3 min
  • Controllo-di-gestione-Break Even-Point-Il dilemma di molti imprenditori
    May 20 2023
    Il dilemma di molti imprenditori: Quanto devo fatturare come minimo per coprire i miei costi annui?

    Ciao, sono Patrizio Controller Coach.

    Oggi ti racconto la storia di Roberto, titolare di un’azienda in provincia di Livorno. Roberto 3 mesi fa mi ha chiamato, demoralizzato, dicendomi:

    “Patrizio ho troppi costi di struttura e il personale mi costa troppo! Non so cosa fare, se devo licenziare oppure no. Il fatto è che il mio personale è valido, vorrei evitare di lasciarlo a casa…
    Come faccio a sapere quanto è il minimo che devo fatturare per non andare in perdita? “
    Ho affiancato Roberto, abbiamo fatto insieme il budget e abbiamo calcolato il cosiddetto Break Event Point o punto di pareggio, che ci è servito a trovare in anticipo quanto l’azienda avrebbe dovuto fatturare per arrivare a un risultato economico di parità tra costi e ricavi.
    Per calcolare il Punto di Pareggio occorre trovare il Margine di Contribuzione, cioè quella grandezza che serve a coprire i costi fissi.
    Per arrivare al margine di contribuzione bisogna distinguere i costi fissi dai costi variabili. I costi variabili variano al variare del fatturato. Ad esempio: acquisti merci, trasporti su acquisti, lavorazioni esterne…

    I Costi fissi sono costi che non variano qualunque sia il fatturato. Ad esempio: utenze, affitti, leasing, spese generali, interessi su mutui etc..

    Il margine dell’azienda di Roberto era abbastanza basso per il suo settore, infatti riusciva a malapena e coprire i costi fissi.
    Abbiamo visto che l’azienda aveva dei costi fissi che potevano essere tagliati, ma non erano così significativi. E cosa importante è stata che facendo questa prima analisi Roberto si è reso conto che il costo del personale era proporzionato alla sua attività.
    Abbiamo riscontrato invece che il problema era un’incidenza troppo alta dei costi di acquisto merce rispetto al volume d’affari. Tutto ciò stava a significare che l’impresa acquistava in modo non adeguato oppure vendeva con prezzi troppo bassi.

    “Adesso capisco” mi ha detto Roberto “Il mio problema non è dovuto ai costi del personale, bensì a una cattiva gestione commerciale e degli acquisti”

    Grazie a questo percorso insieme, Roberto ha ripreso molta fiducia nella sua azienda, ha iniziato a lavorare con obiettivi di vendita mensile al fine di raggiungere il prima possibile il punto di pareggio.
    Morale della Storia:

    Finché non conosci a fondo i tuoi costi aziendali, diventa difficile costruire una strategia vincente per la tua azienda. E’ importante prendere decisioni sempre basandosi su strumenti come il punto di pareggio.

    E tu come prendi le decisioni strategiche per la tua azienda? Hai calcolato il tuo punto di pareggio o stai guidando la tua azienda alla cieca senza conoscere a fondo i tuoi costi?
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    #controllodigestione #breakevenpoint #pianificazioneaziendale
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  • Controllo di Gestione e Finanza Aziendale-come finanziare acquisti per beni durevoli
    May 19 2023
    Ti è mai capitato di acquistare attrezzature, macchinari o arredamento per la tua azienda senza richiedere un finanziamento dedicato, perché tanto in quel momento avevi i soldi sul conto corrente? Dopo qualche mese ti sei ritrovato senza liquidità e non sai spiegarti il perché?

    All’inizio del 2018, sono stato chiamato da Giorgio, un giovane commerciante della provincia di La Spezia che negli ultimi 2 si è ingrandito aprendo 3 negozi al dettaglio.

    Giorgio mi convoca a un colloquio e mi dice:
    Patrizio il Fatturato negli ultimi anni è aumentato, il guadagno anche: incasso immediatamente, ma il conto corrente rimane sempre sotto lo zero, tranne in agosto, mese di massimo incasso. Cosa succede? Non ci capisco più niente!

    Do un’occhiata ai bilanci, alle entrate e alle uscite, e subito mi salta all’occhio che per l’apertura e allestimento dei nuovi negozi, Giorgio aveva pagato molti soldi per attrezzature, mobili e impianti con il denaro preso dai conti correnti senza fare nessun finanziamento dedicato all’acquisto dei beni durevoli.

    Quando gli ho fatto presente il problema, Giorgio mi ha risposto: “Ma scusa perché se avevo i soldi nel conto corrente avrei dovuto indebitarmi per anni con un finanziamento?”

    Caro Giorgio, gli ho risposto, se non ti sei precedentemente accantonato soldi per un eventuale autofinanziamento che sarebbe stata la cosa migliore da fare, o in mancanza di ciò , se non Fai subito un finanziamento, un leasing o un noleggio per l’acquisto di attrezzature, macchinari, è molto probabile che presto ti troverai senza liquidità.
    Quello che ho consigliato a Giorgio, e che consiglio anche a te, è di utilizzare finanziamenti a lungo termine per questo tipo di acquisti (a lungo termine) e prestiti a breve termine per l’acquisto di beni a breve termine (merce e materia prima)-
    Perché?

    Le merci generano un’entrata di denaro a breve termine, mentre un bene durevole rimane in azienda a lungo e ha la sua utilità produttiva spalmata in più anni.
    Nel caso di specifico di Giorgio:

    ha acquistato beni per circa 50.000 -
    Poichè si tratta di beni che possono essere ammortizzati in 5 anni, Giorgio andrà a detrarrre dal reddito di ogni anno solo il 20% cioè 10.000€ di costo per ammortamento, creando uno scompenso immediato tra liquidità uscita dalle casse aziendali 50.000€ e costi portati in detrazione 10.000 €, somma che poi recupererà nei 5 anni successivi.
    Acquistando a rate con finanziamento dello stesso periodo di ammortamento del bene, l’importo tra la somma delle rate pagate e l’ammortamento combacerebbero in modo da non risentire della differenza tra esborso di denaro e detrazione fiscale.
    Giorgio grazie a questo consiglio, si è fatto fare un finanziamento dalla Banca e ha risolto così il suo problema ritrovandosi il suo conto corrente sempre in attivo!!!

    Quindi, da non fare mai:
    acquistare beni durevoli finanziandosi con prestiti a breve termine.


    E tu? Hai mai acquistato o stai per acquistare beni durevoli con la liquidità senza finanziarti adeguatamente?

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    #controllodigestione #finanzaaziendale #finanziamentiadeguati #pianificazionefinanziaria

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