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Morire è poco

L'esilio di Edda Ciano

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Morire è poco

Di: Enrico Mannucci
Letto da: Toni Mazzara
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A proposito di questo titolo

Fu per un ventennio una delle donne piú potenti d’Europa, o per questo almeno passò, circonfusa da un’aura di leggenda che non l’abbandonò mai. Era la figlia del dittatore d’Italia: ne fu sempre consapevole anche se talvolta non a suo agio nel ruolo. Ma alla fine del 1943, Edda Ciano Mussolini era una donna disperata, in fuga, inseguita dai nazisti e aiutata da un passato amante che sarà tra i fondatori della moda Made in Italy. In quei giorni, il marito Galeazzo Ciano, uno dei delfini del regime fascista, stava per essere condannato a morte per aver votato, nella notte del Gran Consiglio, il 25 luglio 1943, contro il suocero Benito. Edda decise di fuggire, sotto falso nome, portando con sé i diari di Galeazzo.

In Svizzera sarebbe rimasta per un anno e mezzo, dapprima isolata in un convento a Ingenbohl, poi – sempre sotto sorveglianza da parte delle autorità – in una casa di cura a Monthey, non senza imbarazzo del governo elvetico, che non sapeva bene come trattare questa ingombrante rifugiata. Lei, peraltro, non era tipo da rendere le cose facili; gli svizzeri non comprendevano i suoi sbalzi di umore, talvolta la inquadravano come una figura dissoluta; la sottoposero, infine, a numerosi esami clinici e psichiatrici. Il piú importante fu quello del dottor Repond, il primario della clinica di Monthey, che compilò un approfondito rapporto dove descrisse, sotto una luce inedita, le dinamiche della famiglia Mussolini e inquadrò Edda come «una grande neuropatica».

Dalla clinica, la Ciano riuscí a entrare in contatto con i servizi segreti americani, con Allen Dulles, colui che poi fonderà la Cia, e, dopo una lunga trattativa, gli cedette i Diari del marito, considerati dagli Alleati di valore strategico. Rientrata in Italia nell’agosto 1945, quattro mesi dopo la macabra esposizione del padre a piazzale Loreto, venne confinata a Lipari, l’isola dove erano stati reclusi tanti oppositori del regime. E dove, poco dopo il suo arrivo, la incontrò e intervistò Carlo Levi, l’autore di Cristo si è fermato a Eboli, antifascista militante che si trovò davanti la donna che non era piú «la figlia del dittatore».

©2023 Neri Pozza Editore S.p.a. (P)2023 Audible GmbH
Donne Storico

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Mi toccherà ballare copertina
Più rilevanti  
Lettura imbarazzante, con la voce narrante che legge le sigle abbreviate così come sono. L' autore gira sempre intorno agli stessi argomenti.

Ripetitivo e accondiscendente

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

Sicuramente bello, intenso, interessante, non di parte. Mi ha però generate malessere mentale. forse mi sono immedesimata nella sua angoscia

Interessante

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

All’inizio,ammetto, un po’ lento e quasi didascalico. Poi si fa più interessante perché arricchito di aneddoti minuziosi e personali della Mussolini. Bello!

Davvero interessante

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.