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L'incendio
- Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan
- Letto da: Viola Graziosi
- Durata: 5 ore e 58 min
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Sintesi dell'editore
Kateryna ha 28 anni, ha fatto la modella, ha amici sparsi per l'Europa e all'inizio del 2022 spera che in Ucraina scoppi la guerra: «Non sono così vile da augurarmi di vivere sotto il ricatto di Vladimir Putin per anni, contando sul fatto che il compito di affrontarlo spetti poi a un'altra generazione invece che alla mia». Oggi Kateryna è un soldato.
Assim ha 23 anni, studia Ingegneria aerospaziale all'università di Teheran e dal giorno in cui Mahsa Amini è morta, il 16 settembre 2022, con il suo gruppo ha cominciato a scrivere il nome di Mahsa nei bagni delle università e nei vagoni dei treni: «Non sapevamo a cosa stessimo dando inizio». Nabila è una campionessa di kick boxing, è lesbica ed è una conservatrice fedele alla Repubblica islamica, ma come molte donne religiose considera il caso di una ragazza fermata in una stazione della metro per un velo malmesso e riconsegnata cadavere pochi giorni dopo alla famiglia «un'onta collettiva e un'enormità contro Dio».
Zarifa è cresciuta con l'idea che da grande avrebbe fatto politica ed è diventata adulta in un Afghanistan dove era possibile, dopo il 2001 e prima del 2021. Appartiene alla generazione che ha immaginato e poi iniziato a costruire la propria vita su presupposti incompatibili con i codici degli integralisti, quella che oggi si rifiuta di considerare il movimento dei talebani, «che esiste da meno tempo dei telefoni cellulari, che in tutto ha controllato il paese per sette anni non consecutivi», il proprio destino.
Kateryna, Assim, Nabila e Zarifa sono solo alcuni dei protagonisti di questo viaggio. Cecilia Sala li ha seguiti alle feste e tra le bombe. Il risultato è un racconto corale, straziante, verissimo, che ci mostra in presa diretta «tre incendi che bruciano il mondo» e lo sconvolgono oltre i confini dei paesi in cui sono divampati.
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- AgT
- 30/05/2024
Per capire, davvero, le cronache estere di oggi.
Cecilia Sala non ha trent'anni, ma sa fare giornalismo meglio di molti grandi nomi italiani. Il suo libro racconta la storia recente di Iran, Ucraina e Afganistan vista e capita da chi in quei luoghi non solo c'è stata, ma ne ha vissuto le vicissitudini per viverne l'esperienza intima, e raccogliere le testimonianze dei protagonisti. I suoi reportage distruggono i luoghi comuni e i preconcetti nella nostra testa per spiegare come stanno davvero le cose. Quando l'ascolti non solo si conosce davvero quel luogo, quella storia, ma ci si sente profondamente coinvolti. Ottima la lettura, anche se, conoscendo i suoi Podcast (Stories), mi sarebbe piaciuto che fosse stata lei a raccontare quelle storie, con l'empatia e la suspance che è capace di trasmettere. Impossibile non consigliare il libro che è un cronaca pura ma con l'emozione di un romanzo. Una perla rara.
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