Intellettuale a Auschwitz
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Letto da:
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Gino La Monica
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Di:
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Jean Améry
A proposito di questo titolo
Con inesorabile precisione e passione di verità, Améry registrò in questa sua vertiginosa discesa nell'abisso concentrazionario le disfatte dello spirito, a cominciare dalla peculiare inferiorità nella quale venne a trovarsi nel Lager. L'inadeguatezza alla dimensione meramente fisica cui a Auschwitz era ridotta la vita lo rese paria tra i paria. Era un intellettuale, un uomo infinitamente più indifeso rispetto a chi, come i credenti di qualsiasi fede o i militanti di ogni ideologia, possiede certezze assolute e spiegazioni inoppugnabili per tutto, stampelle che aiutano a sopportare umiliazioni, privazioni, torture e morte.
In questo senso la sua riflessione si rivela di un'ancor più insidiosa fragilità, impedendogli di illudersi e costringendolo a scrutare sino in fondo l'annientamento della morale. Proprio attraverso la disillusa assolutezza con cui seppe misurare le nostre implacabili "perdite di terreno", Jean Améry si rivela alla fine un maestro di dignità e libertà.
Pubblicato quasi in sordina nel 1966 e diventato nel volgere di qualche anno un classico imprescindibile della letteratura concentrazionaria, Intellettuale ad Auschwitz è un lucidissimo regesto sul tema del Male in una delle sue più abiette manifestazioni. La sua precisione evocativa penetra nelle fibre della mente lasciando segni indelebili nella coscienza di ognuno.
©1987 Bollati Boringhieri (P)2022 Adriano Salani EditoreCosa pensano gli ascoltatori di Intellettuale a Auschwitz
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 23/02/2022
Da leggere
Lettura necessaria, assolutamente consigliata. Purtroppo la pronuncia del tedesco non era sempre corretta e comprensibile. Fortunatamente segue sempre la traduzione in italiano.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 15/05/2022
Una lettura assolutamente necessaria
Un libro meraviglioso, una riflessione lucida autentica,necessaria, attualissima. Dovrebbe essere letto dagli studenti delle scuole superiori. Jean Amery, grazie!! Conserverò come un tesoro la tua testimonianza, non verrai dimenticato.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 27/04/2024
Consiglio
Una versione non didascalica, come di solito si trovano. L ho davvero molto apprezzata.
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 25/11/2022
un saggio sotto da rileggere più volte
libro intenso e profondo, di complessa struttura, che sembra semplice ma induce a fermarsi a pensare più volte, prima di proseguire.
il commento finale, scritto dopo la morte dell'autore, aiuta molto nella successiva riflessione.
letto meravigliosamente.
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Storia
- Utente anonimo
- 27/06/2022
un testo fondamentale ,
Meravigliosa voce per una lettura ricca di profondità e di riflessioni inquietanti sulla tortura nazista e i campi di concentramento
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 14/12/2022
Un testo fondamentale
Leggere Jean Améry è stato una rivelazione perché descrive l'olocausto in maniera diversa dagli altri sopravvissuti. Si riesce a percepire in lui l'impossibilità di perdonare gli aguzzini, di dimenticare le torture e l'assurdità del tempo che sbiadisce il disgusto di fronte alle violenze.
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 30/03/2023
Particolare
Decisamente un punto di vista diverso con più voglia di capire che di raccontare
Un po’ pesante ma consigliato
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Generale
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Storia
- Utente anonimo
- 03/03/2023
pesante
la voce narrante, che io conosco e adoro ,mi ha consentito di arrivare fino a metà ,poi ho mollato per sfinimento,l'argomento offre un punto di vista sicuramente nuovo e diverso,ma rende il testo di una pesantezza difficile da.sopportare,se si vuole arrivare fino in fondo ,si deve prendere il testo a piccole dosi,cosa che io non farò
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