• Il miglior nemico di Roma

  • Storia dei Goti: rivali e alleati dell’Impero
  • Di: Marco Cappelli
  • Letto da: Marco Cappelli
  • Durata: 15 ore e 50 min
  • 4,5 out of 5 stars (8 recensioni)

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Il miglior nemico di Roma copertina

Il miglior nemico di Roma

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Sintesi dell'editore

Dalle steppe dell’Ucraina al Sacco di Roma, hanno segnato la storia d’Europa, rappresentando per l’Impero una grande minaccia e un’opportunità di rinnovamento. Nel suo nuovo libro, Marco Cappelli racconta l’avventurosa e affascinante storia dei Visigoti, un popolo uscito dalle brume del nord, scacciato dalle sue case dalla violenza degli Unni e costretto a migrare nell'Impero romano. Siamo abituati a leggere la storia dalla parte di Roma; qui per la prima volta il punto di vista è quello del popolo barbaro: dei suoi costumi, delle sue leggende, della sua cultura.

Una storia affollata di protagonisti indimenticabili, dal «Piccolo lupo» che convertì i Goti al Cristianesimo, a Fritigern, prima alleato e poi nemesi dei Romani a Adrianopoli, per arrivare al loro grande capo, Alarico, che li porterà quasi per sbaglio a saccheggiare Roma. Quarant’anni di migrazioni all’interno dell’Impero trasformeranno i Goti: sempre sul filo del rasoio, finiranno per assomigliare ai loro vicini Romani, sviluppando al contempo una nuova civiltà romano-germanica. Un destino di grandezza sembra attenderli, ma un nuovo popolo si affaccerà alla storia con prepotenza per contenderne lo scettro.

©2022 RCS MediaGroup S.p.A. (P)2023 Audible GmbH
  • Versione integrale Audiolibro
  • Categorie: Storia

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Immagine del profilo di paolo t.
  • paolo t.
  • 08/09/2023

accurato e avvincente, da leggere!

Un periodo storico non molto trattato da altri saggi viene esaminato rappresentato e raccontato con maestria. chi poi, come me, è già affezionato al podcast di Marco, si sente a casa esplorando una stanza nuova e affascinante.
ora aspetto solo l'audiolibro di un pugno di barbari...

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  • Paola
  • 05/09/2023

Contenuto fantastico,lettura meno

Per un appassionato della storia tardo antica come me quest opera è un tesoro, per un periodo storico spesso snobbato e di cui si fatica a trovare opere divulgative autorevoli.
L' autore, che seguo con passione già attraverso il suo podcast, mostra grande dimestichezza con l' argomento, organizza le vicende in modo chiaro e scorrevole e mostra trovate e battute divertenti che rendono il tutto godibile senza scadere mai né nel banale, né nel farsesco.
Apprezzabile anche ascoltare il suo personale punto di vista, sempre correttamente distaccato e onestamente evidenziato come speculazione, anche se ben circostanziata.
La note dolente è la lettura, ed è strano perché nel suo podcast è ottima: uno strano continuo accento alla fine di ogni frase, sempre uguale, che rende monocorde un testo che altri lettori avrebbero valorizzato al massimo, proiettando sul serio l ascoltatore dentro al libro.
Tenendo conto che credo sia la prima esperienza in cui Capelli si cimenta nel leggere un audiolibro, spero che sappia rifarsi , perché i suoi contenuti sono ottimi e con una lettura ispirata possono raggiungere un livello eccelso.
Consigliato a chi per l interesse che nutre per i fatti narrati riesce a soprassedere a un ascolto un po' difficoltoso

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  • Storia
    5 out of 5 stars
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  • anabel pose
  • 19/09/2023

Ben fatto!

Libro approfondito, con un piacevole approccio divulgativo senza perdere l'erudizione. Lettura appassionata di Cappelli, che mantiene lo stile del podcast.

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Immagine del profilo di Donato Tello
  • Donato Tello
  • 03/11/2023

un fiasco ...

En primer lugar, hay que alabar la abnegación del autor por la grabación que hace de su libro. Sin embargo, mucho material para quien escuchó el podcast de Marco, lo encuentra allí. Quizás, en alguna forma, con una connotación todavía más radicalizada está volcado en el contenido de sus libros, quizás porque acá no tiene que hacer de limosnero… “La idea que me hago” de Marco con su historia en general de los primeros siglos del cristianismo o de la Antigüedad Tardía como gusta llamarla, es que trata de explicar que, en cierta forma, fue el mismo cristianismo y, en particular, la Iglesia romana y su fe a terminar con lo que quedaba de la romanidad. ¡Claro, no lo dirá nunca abiertamente! Es un buen economista para no saber las pérdidas que le podría causar tal impetuosa inversión. Y hay una forma precisa de fundamentar lo que digo: los personajes históricos y aquellos de las fuentes seleccionadas quedan divididos “netamente” en los juicios de valor emitidos por Marco cuando ellos son cristianos, peor todavía, si son simpatizantes del obispo o la fe de Roma o “nicena”. Y esto ¿no es una nueva versión de aquella historiografía del siglo XIX que Marco quiere defenestrar? ¿No es ella la que criticó abiertamente los hitos del cristianismo comenzando por el mismísimo Constantino? ¿Y Marco no hace exactamente lo mismo? Critica el autor parte de lo que sostenía esa línea histórica, pero “calla” o mejor consiente las críticas al cristianismo romano. Ahora, entonces, hemos cambiado el envoltorio, pero el paquete sigue siendo el mismo…
Se cumple el aforismo que reza “del árbol caído todos hacen leña” La Iglesia Católica desde hace más de cuarenta años está sufriendo una crisis como nunca en su historia bimilenaria, peor que aquella del arrianismo. Una de las nefastas consecuencias es su falta de notables eruditos en historia, teología y filosofía. Marco, por otro lado, no trata así ninguna otra religión y mide mucho sus palabras cuando tuvo que tratar el tema del islam en su podcast. No sea que quedase sin cabeza caminando por Bruselas… Lo que también muchos de sus oyentes desconocen es que este tipo de historiografía del siglo XIX está en la base de los grupos totalitarios del siglo XX, ya sea de derecha como de izquierda. Se escandalizaría el mismo Marco si leyera la primera hoja del libro “Mi lucha” ya que la ironía que hace su autor sobre un abad católico que había conocido en su infancia está escrita en el mismo tono y sarna con que siempre hace Marco durante su podcast y en este libro en particular, sobre personajes claramente católicos. Este es un pequeño ejemplo para ver cómo las ideologías siempre se tocan. Así que, mi querido Marco, lo tuyo huele a naftalina, a un “dejà vu”. Además, usar palabras como “xenofobia”, “pogroms”, “intolerancia”, etc., en siglos tan alejados de las ideologías modernas y contemporáneas son conceptos que jamás se permitiría un honesto historiador o, como en el caso de Marco, un entusiasta por la historia. Dos pequeñas digresiones: la primera, al inicio de la grabación Marco aplana toda la conquista americana sea inglesa, portuguesa y española como una conquista tipo “cazabrujas” seguramente la española no lo fue así. Se entiende su interpretación a la luz del polémico texto de Bartolomé de las Casas, ya refutado hasta el cansancio. Solamente le aconsejo un libro muy difundido en Amazon de Marcelo Gullo. La segunda es cuando cita la Ciudad de Dios de San Agustín de la cual, creo yo, no le debería caer muy en simpatía si la leyera más de lo que únicamente lo citó en este libro ya que el tema de la “cristiandad” para Marco es semejante a la umma del islam, algo muy común entre historiografías liberales y socialistas que, son “primas” y por lo tanto, bastante ‘alérgico’ a nuestro querido entusiasta que estoy esperando en su podcast las barbaridades que dirá uniendo su voz a las mil veces dichas sobre la cristiandad medieval. Una última cosa: en inglés la fonética de la consonante “h” se pronuncia, es decir, no es muda como en italiano. Dado que a Marco le gusta el idioma sajón (y sus historiadores) sería de buen gusto, por lo menos, pronunciarlo bien. Por último la moralina de la “integración” que hace al final del libro viviendo en la opulente zona europea alejada de su casa meridional me recuerda a aquellos fanáticos socialistas de la hermosa Cuba que pululan en las universidades públicas y privadas de mi país como profesores especialmente de las carreras humanísticas y sólo la conocen por sus playas y sus aguas…arriba de un yate y en hoteles de cinco estrellas (sic) A presto!

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