I turbamenti dell'allievo Törless
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Letto da:
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Mirko Marchetti
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Di:
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Robert Musil
A proposito di questo titolo
I turbamenti, le angosce e la solitudine di "un ragazzo senza qualità": pubblicato nel 1906, il romanzo di esordio di Robert Musil colloca, attraverso un'ardita analisi interiore, la crisi adolescenziale del piccolo Törless all'interno della crisi della società mitteleuropea.
Nei tratti psicologici del protagonista si delinea il rifiuto di un patrimonio di valori svalutato, paragonabile al vuoto "ideologico" e alla noia esistenziale di molti giovani d'oggi. Al contempo però l'ascoltatore contemporaneo non potrà non riconoscere in Beineberg e Reiting - i compagni di Törless che lo stesso Musil nel 1937 definì "gli attuali dittatori in nucleo" - una prefigurazione dei vari "duci" che di lì a qualche decennio avrebbero assoggettato l'Europa. Da qui (e non solo per correttezza filologica) anche la scelta di togliere il protagonista dalla dimensione esclusivamente "giovanile" per restituirlo a quella più ampiamente sociale di "allievo" di un preciso sistema educativo, politico e culturale.
©2019 Per la traduzione italiana: Giangiacomo Feltrinelli Editore. Tradotto da Enrico Ganni (P)2019 Audible Studiosperturbante
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Romanzo di formazione
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Una scoperta!
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Essere adolescenti, ma come?
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Ora il testo: l'autore vuole dimostrare a tutti i costi di conoscere l'animo umano e si dimena disperatamente, nel tentativo, all'interno di una auto costruita ragnatela di pensieri, pseudo profondi e complessi che però arrivano a c'entrare poco o nulla con la trama del libro. Se una persona qualunque avesse una simile quantità di dilemmi morali ed esistenziali contemporaneamente gli scoppierebbe la testa. Per tutto il libro ho immaginato Torless in stato catatonico in un angolo dell'aula. Dove trova spazio nella sua mente per ricordarsi di respirare? Un ragazzo crashato... come un vecchio pc. Torless sarebbe un caso interessante da studiare se questo adolescente, i cui pensieri potrebbero far impallidire i più grandi filosofi della storia, non fosse solo un mero strumento dell'autore per dar voce alla propria vanità intellettuale. Ci troviamo quindi a leggere due libri in uno: 1-la vita dell'allievo Torless all'interno dell'istituto. Le sue amicizie, l'innamoramento per Basini, il biasimo per la condotta di quest'ultimo, la lotta adolescenziale tra ciò che vuole il suo corpo e ciò che la società bigotta di inizio '900 gli impone come aberrazione dell'essere umano. 2- i deliri non sense dell'autore che ci tiene a metterci a parte delle sue innumerevoli conoscenze in campo psicologico, morale, matematico, relazionale e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo questa seconda parte soffoca troppo spesso e inutilmente la prima.
Peccato, sarebbe potuto essere un bel romanzo, invece si ritrova ad essere solo uno degli esempi che non necessariamente un classico debba per forza essere un buon libro.
Un susseguirsi di elucubrazioni senza senso
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