• Epicuro piacere sicuro. La filosofia della Mangusta 03.01
    Oct 26 2021

    Capitolo III - Epicuro

    Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall' esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente "on-line", ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità, è quello di non cercarla.

    Episodio 1 - Epicuro piacere sicuro

    Epicuro è il filosofo del piacere che arriva nell'Atene del terzo secolo a.C. col preciso intento di segnalare agli uomini la via concreta per raggiungere il piacere. È un uomo frugale, che propone uno stile di vita misurato, che mette al primo posto il controllo di sé. Ma, a causa di uno spiacevole equivoco, la sua figura viene associata ai piaceri della carne, tanto che ancora oggi il termine epicureo allude a sfrenati piaceri sessuali o alimentari.

    La colpa di questo malaugurato incidente è da attribuire ad Aristippo di Cirene, il teorico dell'"edonismo": un pensatore che identificava la felicità con il piacere assoluto, il primo filosofo che, in barba ad ogni filosofia concettuale, trovò il coraggio di sostenere che l'uomo deve procurarsi i piaceri là dove li trova e viverli all'istante. Una filosofia che potrebbe essere spiegata in meno di quindici parole: "se non provi piacere in ciò che fai, stai gettando via la tua vita".

    Questa accattivante teoria fece subito molti seguaci, per quanto il suo nome non fosse facile da imparare; ma siccome in giro c'era un altro filosofo che parlava di piacere, si pensò che definire un gaudente "epicureo" suonasse decisamente meglio. Il pensiero di Epicuro in seguito però fece scandalo per davvero perché rivoluzionava le abitudini dell'epoca, aprendo i suoi insegnamenti agli uomini di ogni razza e condizione: una novità sconvolgente per la vita dei greci, come inseguire un fascio di luce gettato su un sentiero buio, col preciso intento di segnalarci la possibilità concreta di essere felici. Subito, in questa vita, senza promesse future o con pagamenti a rate dagli interessi proibitivi. E, cosa ancora più allettante, gratis e senza intermediari. È superfluo dire che c'è piacere e piacere. Ma questo piacere era senz'altro da mettere al primo posto.

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  • Filosofia è femmina. Perché non possono praticarla le donne?
    Oct 26 2021

    Capitolo III - Epicuro 

    Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e di cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall' esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente on-line, ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità è quello di non cercarla.

    Episodio 2 - Filosofia è femmina. Perchè non possono praticarla le donne?

    Epicuro viene da Samo, un'isoletta davanti alla costa turca, è un emigrante, un intellettuale dalle idee aperte, un filosofo innovatore, del tutto privo di pregiudizi proprio come Einstein, Nikola Tesla, Enrico Fermi, Joseph Pulitzer, Werner Von Braun e il padre di Steve Jobs. Quindi alla sua scuola ammette gli schiavi e, come se non bastasse, pure le donne, Leonzio in primis. Un vero affronto per la Grecia di quel tempo.

    Leonzio è infatti una donna dalle brillanti capacità argomentative, è la compagna di un suo allievo che il Maestro ha conosciuto a Lampsaco e che lo ha colpito per la sua brillantezza di pensiero. È una femmina dal carattere indipendente che più tardi polemizzerà con Teofrasto, un esponente della scuola dei peripatetici. La cosa suscita scandalo, ma è facile capirlo. Siamo nel III secolo a. C. e quindi ben lontani dai fasti dalla Grecia classica del V secolo, quella di Socrate e Platone. La polis che ruotava intorno all'agorà, dove ogni cittadino si radunava per sentirsi protagonista della vita pubblica, è ormai solo uno sbiadito ricordo. Le città-stato sono bellicose e ignoranti. Corinto, Melfi, Megara, Argo sono veri e propri continenti chiusi in sé, che si affrontano senza esclusione di colpi. Così Leonzio viene accusata di essere una etèra, una specie di escort dell'antichità, celebre più per essere dedita al meretricio che per essere una "filosofa" che argomenta il suo pensiero. Ma Epicuro non se ne preoccupa.

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    22 min
  • Il riparo ideale? Le piante come cuscino e l'amicizia come coperta: Il giardino di Epicuro
    Oct 26 2021

    Capitolo III - Epicuro

    Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e di cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall' esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente on-line, ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità è quello di non cercarla.

    Episodio 3 - Il riparo ideale? Le piante come cuscino e l'amicizia come coperta: Il giardino di Epicuro

    Epicuro insegna immerso nel verde della sua casa. Ha fatto infatti annettere un orto alla sua abitazione, ed è per questo che la scuola epicurea prende l'appellativo di "Giardino". Niente a che vedere con i nomi altisonanti, quali "Accademia" o "Liceo", delle scuole di Platone e di Aristotele. L'obiettivo centrale della sua filosofia non è infatti la ricerca della verità assoluta o la comprensione del cosmo, ma di quello a cui tutti segretamente aspirano: la ricerca concreta del piacere e della felicità.

    Tuttavia il "Giardino" non è un resort, né una spa o un centro benessere e nemmeno un agriturismo, bensì un semplice casolare, ben aerato e in riva al mare, in cui si mangia ciò che si coltiva, cioè prodotti naturali, e dove la vita scorre beata, serena, accogliente e priva di tensioni come quella delle piante che circondano la casa. È quel genere di vita che l'aspetto rigoglioso del "Giardino" sembra esprimere con così meravigliosa efficacia. Il "Giardino" di Epicuro è dunque un tranquillo porto di pace nella tormentata Atene di quegli anni, ma si sa che tutti i porti, anche quelli di pace, sono pieni di malelingue e di ubriachi che straparlano...

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  • Il tetrafarmaco, un poker di rimedi contro le preoccupazioni della vita
    Oct 26 2021

    Capitolo III - Epicuro

    Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e di cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall' esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente on-line, ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità è quello di non cercarla.

    Episodio 4 - Il tetrafarmaco, un poker di rimedi contro le preoccupazioni della vita

    A Epicuro interessa soprattutto la salute degli esseri umani, per questo butta giù una "top list" di piaceri che dovrebbero aiutarli a tener lontane le paure e a rallegrare lo spirito. Lo chiama "tetrafarmaco" ed è un simpatico rimedio di antidepressivi per l'anima, che ha il compito di consentire agli individui di combattere, con la sola forza della ragione, i mali più comuni dell'esistenza.

    Epicuro è un atomista d.o.c , per lui la realtà è costituita da piccole particelle indivisibili, gli atomi per l'appunto, che compongono tutto ciò che esiste. Lo strumento principale della conoscenza è pertanto la "sensazione", che è sempre veritiera ed affidabile. Se la vita è ciò che si vede, allora la filosofia deve fornire agli esseri umani gli strumenti per affrontare una vita serena e felice, libera da ogni preoccupazione. Non dobbiamo aver paura del dolore: quando è troppo forte è di breve durata, quando invece dura a lungo è di scarsa intensità. Non dobbiamo aver paura della morte: quando c'è lei non ci siamo noi e viceversa. Nemmeno bisogna aver paura degli dei, poiché sono del tutto disinteressati agli affari nostri e dunque non ci pensano nemmeno a dispensare punizioni. Epicuro abbraccia insomma la filosofia concreta contro la filosofia concettuale di Aristotele e di Platone. "Cercate di essere felici", ci dice, "è possibile, ma bisogna rispettare alcune regole fondamentali".

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  • Imperturbabilità e indifferenza, due concetti solo apparentemente simili
    Oct 26 2021

    Capitolo III - Epicuro

    Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e di cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall'esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente on-line, ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità è quello di non cercarla.

    Episodio 5 - Imperturbabilità e indifferenza, due concetti solo apparentementi simili

    "Provate il vero piacere, sentitevi speciali, distinguetevi dalla massa!". Così ci suggerisce in ogni istante la pubblicità. La ricerca della felicità sembra essere la molla che governa la nostra vita, eppure quest'ansia febbrile di gioia e di felicità entusiasta sembra non placarsi mai, tanto da farci apparire spesso come tanti "acchiappa-fantasmi" irrequieti che non riescono a portare a termine la loro "disperata" missione.

    Comperiamo oggetti, curiamo il nostro corpo, viaggiamo molto, insomma "consumiamo": tutti ci spingono a farlo, eppure questa sollecitazione ai bisogni non riesce ad appagarci. Felicità e soddisfazione sembrano, ogni giorno che passa, due chimere irraggiungibili. Imperturbabilità e Indifferenza appaiono, invece, più facili da raggiungere.

    Questi due sentimenti potrebbero sembrare identici, ma non lo sono; al contrario non potrebbero esserci concetti più distanti. L'imperturbabilità è prodotta dall' "atarassia", quella beata condizione dell'animo in cui ogni preoccupazione sparisce e noi ci sentiamo felici. L'indifferenza, invece, è generata dall' "anedonia", progenitrice della noia, che ci trasforma in esseri insoddisfatti che vagano contrariati in giro per il mondo, alla ricerca di piaceri sempre più forti. Una sensazione spiacevole, che culmina nella depressione. Epicuro ci invita a distinguere e ci suggerisce come vivere correttamente.

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  • Amore Vs Amicizia 1-3

    Amore Vs Amicizia 1-3

    La filosofia della Mangusta 03.06
    Oct 26 2021

    Capitolo III - Epicuro

    Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e di cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall' esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente on-line, ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità è quello di non cercarla.

    Episodio 6 - Amore vs amicizia 1-3

    Epicuro non inserisce mai l'amore tra i più alti piaceri del vivere; pensa infatti che affidare all'amore la propria felicità sia rischioso. Come affidarsi, per tornare a casa, ad un cavallo senza briglie. Crede che questo possa portarci ovunque o decidere improvvisamente di fermarsi, perché il suo controllo non dipende da noi.

    L'amicizia è invece per il filosofo la cosa più sacra, dolce e perfetta essa non avviene mai di colpo, ma si forma con la frequentazione e scava un solco di fiducia nella nostra anima. Fateci caso: il tempo che rafforza le amicizie, di solito, indebolisce l'amore. I consigli di Epicuro sono illuminanti, ma non sempre facili da accettare, tuttavia, oltre ai tanti comprensibili denigratori, gli procurano parecchi estimatori. Due suoi fans latini, in particolare, si riveleranno interessanti. Perché, pur essendo tra i maggiori scrittori della latinità, grazie al loro comportamento ambiguo, risulteranno piuttosto controversi e discussi.

    Il più famoso dei due, Lucrezio Caro, si suiciderà a 44 anni, dopo aver assunto un filtro d'amore e aver composto, nei suoi intervalli di lucidità, una tra le più grandi opere poetiche di tutti i tempi, il De rerum natura; l'altro, Orazio Flacco, autore delle Odi e delle Satire, arruolatosi contro Cesare, salverà indecorosamente la pelle, dandosi alla fuga, gridando: "Sono un epicureo! Fuggo sempre dalla folla, anche in battaglia.", rendendo così indirettamente onore al suo più celebre motto: "Cogli l'attimo". Quando si dice la coerenza!

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    32 min
  • Il segreto della felicità? Consiste nel non cercarla
    Oct 26 2021

    Capitolo III - Epicuro

    Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e di cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall' esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente on-line, ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità è quello di non cercarla.

    Episodio 7 - Il segreto della felicità? Consiste nel non cercarla

    Epicuro ritiene che la missione della filosofia non sia quella di apprendere grandi concetti, ma di guidare gli uomini verso la felicità. Un' impresa difficile che molti filosofi cercheranno tuttavia di intraprendere. La cultura della felicità ha uno sviluppo importante in Francia, con i libertini Gassendi e Cyrano (sì proprio lui, lo spadaccino) che, in barba a Sant'Agostino propugnano uno stile di vita libero dai falsi moralismi e dai condizionamenti sociali. Sulla scia di queste affermazioni, il filosofo materialista la Mettrie esalta le possibilità della "macchina corporea", sostenendo che il piacere è l'unico fine dell'uomo.

    Nel Cinquecento Montaigne fa suo il motto di Socrate "conosci te stesso", affermando che la felicità si trova nella scoperta di cose che, sotto la loro apparenza comune, rivelano il loro aspetto sublime, quali una buona lettura, una passeggiata sotto il sole, una carezza al proprio cane. Nell'Ottocento il pessimista incallito Schopenhauer si dedica con passione (si fa per dire) al tema della felicità, affermando che a volte essa si lascia intravvedere, alternandosi a lunghe fasi di noia e di preoccupazione.

    Marx afferma che l'infelicità deriva dall'alienazione causata dal lavoro e può essere eliminata solo abbattendo i privilegi della società capitalistica. L'americano Henry David Thoreau ci consiglia di ricercare la felicità attraverso un rapporto più stretto con la natura; mentre il focoso Nietzsche traduce il concetto di felicità con lo spiegamento della "volontà di potenza", grazie ad un potente afflato capace di dire "sì alla vita". In mezzo a questo "gran coro della goduria", Epicuro osserverà semplicemente che "la felicità si consegue nello smettere di cercarla".

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    35 min
  • Tutti contro uno. Il mucchio selvaggio

    Tutti contro uno. Il mucchio selvaggio

    La filosofia della Mangusta 03.08
    Oct 26 2021

    Capitolo III - Epicuro

    Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e di cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall' esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente on-line, ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità è quello di non cercarla.

    Episodio 8 - Tutti contro uno. Il mucchio selvaggio

    Epicuro è un innovatore e per questo si metterà contro tutte le scuole filosofiche del tempo. Anzitutto è la spiritualità platonica che non si adatta molto all'ateismo ascetico degli epicurei. Anche tra aristotelici ed epicurei le differenze sono profonde. Ai primi interessa conoscere il perché delle cose, i secondi si chiedono a che serva tutto questo, se poi non è applicabile alla realtà. Ma non sono solo metafisici i motivi del contrasto.

    Gli allievi di Platone e di Aristotele infatti andranno a formare i dirigenti della società ateniese, mentre Epicuro inviterà i suoi a disinteressarsi della politica, che giudica una occupazione indecente. Tuttavia è tra epicurei e stoici che nascono le incomprensioni più forti. La morale rinunciataria degli stoici mal si adatta ai principi epicurei che perseguono la ricerca del piacere. Per gli stoici l'esistenza ha un suo percorso razionale, governato dalla volontà divina, che il saggio deve accettare. Gli Epicurei, dal canto loro, negano la possibilità che l'uomo possa essere aiutato dal dio quando ciò che accade lo considerano un caso, non orchestrato dalla benevolenza divina. Risultato? Scintille.

    Com'era presumibile gli epicurei vengono bollati come indegni, praticoni, atei e senza ritegno, caproni libidinosi tesi solo a soddisfare il loro istinto. Tuttavia la scuola di Epicuro sarà la più longeva nel tempo, a conferma del fatto che qualsiasi posizione uno possa prendere nella vita, avrà sempre qualcuno contro, sempre!

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    24 min