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Il tetrafarmaco, un poker di rimedi contro le preoccupazioni della vita
- Di: Zap Mangusta
- Letto da: Zap Mangusta
- Oct 26 2021
- Durata: 25 min
- Podcast
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Riassunto
Sintesi dell'editore
Capitolo III - Epicuro
Perché abbiamo bisogno di Epicuro oggi? Perché ci suggerisce di cosa aver paura e di cosa no. Perché vive sempre in mezzo al verde. Perché sottolinea l'importanza dell'amicizia e ci mette in guardia dai rischi dell'amore. Perché rifugge dall' esibizionismo narcisista che domina le nostre vite e fa della riservatezza la sua bandiera. Perché raccomanda ai suoi discepoli di stare lontani dai "giochetti" della politica. Perché ci aiuta a riscoprire il significato della parola "connettersi", che non è quello di essere perpetuamente on-line, ma di "sentire qualcosa" insieme agli altri. Perché ci dice che l'unico modo per raggiungere la felicità è quello di non cercarla.
Episodio 4 - Il tetrafarmaco, un poker di rimedi contro le preoccupazioni della vita
A Epicuro interessa soprattutto la salute degli esseri umani, per questo butta giù una "top list" di piaceri che dovrebbero aiutarli a tener lontane le paure e a rallegrare lo spirito. Lo chiama "tetrafarmaco" ed è un simpatico rimedio di antidepressivi per l'anima, che ha il compito di consentire agli individui di combattere, con la sola forza della ragione, i mali più comuni dell'esistenza.
Epicuro è un atomista d.o.c , per lui la realtà è costituita da piccole particelle indivisibili, gli atomi per l'appunto, che compongono tutto ciò che esiste. Lo strumento principale della conoscenza è pertanto la "sensazione", che è sempre veritiera ed affidabile. Se la vita è ciò che si vede, allora la filosofia deve fornire agli esseri umani gli strumenti per affrontare una vita serena e felice, libera da ogni preoccupazione. Non dobbiamo aver paura del dolore: quando è troppo forte è di breve durata, quando invece dura a lungo è di scarsa intensità. Non dobbiamo aver paura della morte: quando c'è lei non ci siamo noi e viceversa. Nemmeno bisogna aver paura degli dei, poiché sono del tutto disinteressati agli affari nostri e dunque non ci pensano nemmeno a dispensare punizioni. Epicuro abbraccia insomma la filosofia concreta contro la filosofia concettuale di Aristotele e di Platone. "Cercate di essere felici", ci dice, "è possibile, ma bisogna rispettare alcune regole fondamentali".