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L'ospite inquietante
- Il nichilismo e i giovani
- Letto da: Donato Sbodio
- Durata: 5 ore e 42 min
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La parola ai giovani
- Dialogo con la generazione del nichilismo attivo
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Donato Sbodio
- Durata: 10 ore e 24 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Nel 2007 Umberto Galimberti ha pubblicato un libro, "L'ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani", in cui descriveva il disagio giovanile da imputare, a suo parere, non tanto alle crisi psicologiche a sfondo esistenziale che caratterizzano l'adolescenza e la giovinezza, quanto a una crisi da lui definita "culturale", perché il futuro che la cultura di allora prospettava ai giovani non era una promessa, ma qualcosa di imprevedibile, incapace di retroagire come motivazione a sostegno del proprio impegno nella vita.
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Bel libro
- Di Federico Simion il 14/03/2023
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La condizione giovanile nell'età del nichilismo
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Lorenzo Loreti
- Durata: 1 ora e 4 min
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Generale
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Lettura
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Storia
In questo intervento Umberto Galimberti affronta il tema della condizione giovanile nell'epoca attuale, che definisce età del nichilismo. Ricorrendo a un ampio repertorio di riferimenti culturali, il filosofo compie un'analisi – a tratti inesorabile – della società attuale, concentrando la propria riflessione in particolar modo sulla formazione scolastica e l'educazione famigliare.
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Galimberti geniale e costruttivo
- Di dante zanelli il 09/01/2023
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Avventure e disavventure della verità
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Lorenzo Loreti
- Durata: 1 ora e 6 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Nell'indagare la verità e la sua storia, Galimberti risale anzitutto alla prima fonte della nostra cultura, ai greci, che ci hanno tramandato una verità legata alla visibilità, anche se non immediatamente sensibile, com'è indicato da Platone col termine 'idea'. Ma qui inizia anche la sciagura del corpo nel mondo occidentale e la scissione, sempre più pronunciata, tra ciò che è inteso come anima e il corpo.
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È per tutti
- Di Utente anonimo il 23/12/2022
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Il tramonto dell'Occidente
- Nella lettura di Heidegger e Jaspers. Opere 1-3
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Riccardo Lombardo
- Durata: 31 ore e 26 min
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Generale
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Lettura
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Storia
"Il messaggio che scaturisce dalle loro analisi contiene l'indicazione di un possibile futuro". "Sta forse giungendo a compimento il senso espresso dalla nostra cultura che, come dice il nome, è 'occidentale', cioè 'serale', avviata a un 'tramonto', a una 'fine'. L'evento occidentale è sempre stato presso la sua fine, ma solo ora comincia a prenderne coscienza. Ma che cosa finisce, oggi che l'Occidente è sulla via di occidentalizzare il mondo e, quindi, di annullare la propria specificità che l'ha reso finora riconoscibile?
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Ostico per i neofiti
- Di Utente anonimo il 05/03/2021
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Il mistero della bellezza
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Lorenzo Loreti
- Durata: 49 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Il tema della bellezza viene qui affrontato da Umberto Galimberti, come nel suo stile, con un ritorno alle sorgenti della nostra cultura. Se quella ebraica era una cultura della parola, quella greca era invece una cultura della visione, dominata dal senso della finitudine e della misura. Così anche la bellezza per l'uomo greco antico è ciò che rispetta delle misure, e cioè ha proporzioni calcolabili. Il cristianesimo porterà poi sulla scena un Dio che si fa corpo visibile, dando in questo modo maggior spazio all'immagine e quindi all'arte figurativa.
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Quasi nulla di nuovo
- Di Cliente Amazon il 11/12/2022
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I vizi capitali e i nuovi vizi
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Donato Sbodio
- Durata: 3 ore e 32 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Umberto Galimberti prende le mosse dai vizi capitali: Accidia, Avarizia, Gola, Invidia, Ira, Lussuria, Superbia. Identificati come "abiti del male" da Aristotele, come "opposizione della volontà dell'uomo alla volontà divina" nel Medioevo, come espressione della tipologia umana nell'Età dei lumi, appaiono infine come manifestazione psicopatologica nel Novecento. "E così, fuoriescono dal mondo morale per fare il loro ingresso in quello patologico. Non più vizi, ma malattie dello spirito." Alla luce di questa sequenza storica, Galimberti "ambienta" i vizi nel panorama contemporaneo.
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Nea
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Il tema della bellezza viene qui affrontato da Umberto Galimberti, come nel suo stile, con un ritorno alle sorgenti della nostra cultura. Se quella ebraica era una cultura della parola, quella greca era invece una cultura della visione, dominata dal senso della finitudine e della misura. Così anche la bellezza per l'uomo greco antico è ciò che rispetta delle misure, e cioè ha proporzioni calcolabili. Il cristianesimo porterà poi sulla scena un Dio che si fa corpo visibile, dando in questo modo maggior spazio all'immagine e quindi all'arte figurativa.
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Nea
- Di lucio il 11/01/2021
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Il segreto della domanda
- Intorno alle cose umane e divine: Opere XVIII
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Riccardo Lombardo
- Durata: 6 ore e 7 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
"Questo libro raccoglie sessanta delle moltissime lettere che i lettori di "La Repubblica delle Donne" settimanalmente mi inviano, ponendo delle domande che poi vengono discusse in quella maniera un po' anomala, che non è quella di rispondere alla domanda, ma di radicalizzarla, andando il più possibile in fondo, dove si annida il radicamento. Questo modo di procedere talvolta può apparire irritante, talvolta difficile, talvolta delusivo, ma è meglio deludere l'attesa di una risposta immediata che isterilire una domanda, impoverirla, non tenerla all'altezza di ciò che chiede."
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Saggezza ed ovvietà utili da ricordare
- Di Daniela il 20/04/2022
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Paesaggi dell'anima
- Opere XI
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Donato Sbodio
- Durata: 9 ore e 24 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Dell'anima è stato detto di tutto: che è mortale o immortale, che può salvarsi o dannarsi, conoscere la verità o cadere nell'errore, che eleva e nobilita tutto ciò che nell'uomo è poco nobile, cosicché anche il desiderio non è solo dei corpi. Due secoli fa si pensò che potesse ammalarsi, proprio come il corpo, e richiedere medici dell'anima: nacquero la psichiatria, la psicoanalisi, la psicologia, che tolsero all'anima la sua aureola e contribuirono a disperderne la verità nei vari saperi.
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La terra senza il male. Jung dall'inconscio al simbolo
- Opere VI
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Riccardo Lombardo
- Durata: 8 ore e 27 min
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Generale
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Lettura
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Storia
"Questo libro parla della terra e del suo male, del segno e del simbolo del linguaggio e del suo limite. Questo libro parla di Jung, perché, come Nietzsche, Jung raggiunge l'essenza violenta del discorso psicologico e quindi l'origine del discorso, che neppure la filosofia conosce perché, come "scienza umana", non dice che il limite... Dopo Jung non si può fare psicologia se non accedendo alla nascita della psicologia che non si trova nei testi scientifici, dove le tautologie assicurano i generi e le tecniche, ognuno al suo posto.
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Gli equivoci dell'anima
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Generale
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Lettura
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Storia
La parola anima, nell'attraversare i più svariati sistemi di pensiero (filosofico, religioso, antropologico, psicologico), genera una serie di equivoci in cui si nascondono vertiginose variazioni di significato. Percorrendole è possibile scorgere gli spostamenti di senso e le migrazioni linguistiche da cui dipendono le epoche storiche e gli scenari da esse dischiusi.
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- Opere XV
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Riccardo Lombardo
- Durata: 5 ore e 18 min
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Generale
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Storia
Quando dico "ti amo" che cosa sto dicendo di preciso? E soprattutto, chi parla? Il mio desiderio, la mia idealizzazione, la mia dipendenza, il mio eccesso, la mia follia? Non c'è parola più equivoca di "amore" e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione. Tutti, chi più chi meno, abbiamo fatto esperienza che l'amore si nutre di novità, mistero e pericolo e ha come suoi nemici il tempo, la quotidianità e la familiarità. Nasce dall'idealizzazione della persona amata di cui ci innamoriamo per un incantesimo della fantasia,
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Storia
Platone ha inventato un grande rimedio per la follia: la ragione! In questo breve, denso e illuminante saggio, Umberto Galimberti muove dai Greci per giungere fino a noi e alla relazione che ci costituisce. Il Simposio, il più bel testo che mai sia stato scritto sull'amore, ci guida ancora a scoprire la mediazione che l'amore realizza tra la follia e la ragione. È attraverso l'amore che entriamo in contatto con la nostra follia: ci innamoriamo, infatti, proprio di chi è riuscito a intercettarla e a presentarla a noi stessi.
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Psichiatria e fenomenologia
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- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Riccardo Lombardo
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Storia
L'ansia della psichiatria di accreditarsi come scienza, sul modello delle scienze della natura, ha portato all'oggettivazione del folle nella più completa rimozione della sua soggettività. Quello che per un greco antico era un "invasato dal dio", per un medievale un "posseduto dal demonio", per la scienza psichiatrica diventa un "malato". L'uso di termini come mente e corpo, apparato psico-fisico, psico-somatico, bio-psicologico dicono che la psichiatria non ha mai riconosciuto l'unità dell'esistenza, ma solo la composizione delle parti.
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Storia
Culto della giovinezza, idolatria dell'intelligenza, ossessione della crescita economica, tirannia della moda: sono alcuni dei miti di oggi che Umberto Galimberti passa in rassegna per smontarli e denunciarne la natura ingannevole, mostrando come i falsi miti siano in realtà "idee malate", non avvertite come tali, e quindi tanto più capaci di diffondere i loro effetti nefasti senza trovare la minima resistenza. Sono i miti del nostro tempo, le idee che più di altre ci pervadono e ci plasmano come individui e come società.
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Parole nomadi
- Di: Umberto Galimberti
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Storia
"Il paesaggio dispiegato dalle parole nomadi è già la nostra instabile, provvisoria e inconsaputa dimora." Perché "se siamo disposti a rinunciare alle nostre radicate convinzioni, allora il nomadismo delle parole ci offre un modello di cultura che educa perché non immobilizza [...], dove è scongiurata la monotonia della ripetizione, dell'andare e riandare sulla stessa strada, con i soliti compagni di viaggio, senza nessuno da incontrare".
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Il gioco delle opinioni
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Donato Sbodio
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Generale
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Storia
Una raccolta degli interventi attraverso cui l'autore ha registrato eventi culturali, mutamenti di mentalità e di costume, partendo dalla pubblicazione di un'opera o dall'uscita di un libro le cui tematiche si prestavano a mettere a fuoco un problema. Nel rapporto con il mondo della cultura che guarda le vicende degli uomini e l'andamento delle cose, possiamo apprendere come gli uomini si sono congedati dal mito senza per questo potersi sottrarre al lavoro del simbolo che continua a operare.
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La casa di psiche. Dalla psicoanalisi alla pratica filosofica
- Opere XVI
- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Donato Sbodio
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Generale
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Storia
L'uomo soffre per "l'insensatezza" del suo lavoro, per il suo sentirsi "soltanto un mezzo" "nell'universo dei mezzi", senza che all'orizzonte appaia una finalità prossima o una finalità ultima in grado di conferire senso. Sembra infatti che la tecnica non abbia altro scopo se non il proprio autopotenziamento. Di fronte a questa diagnosi, la psicoanalisi rivela tutta la sua impotenza, perché gli strumenti di cui dispone, se sono utilissimi per la comprensione delle dinamiche emotivo-relazionali, per i processi di simbolizzazione sono inefficaci.
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- Di: Umberto Galimberti
- Letto da: Riccardo Lombardo
- Durata: 13 ore e 15 min
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Generale
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Storia
Una volta cadute dall'Iperuranio dove le aveva poste Platone e svestite del carattere di Verità, le idee sono entrate nella storia, hanno assunto un significato nella tradizione e nel tempo, sono diventate episodiche e discontinue, rinviano di continuo ad altro, non sono più una faccenda di puro intelletto, muovono le emozioni e svolgono un'azione seduttiva, sono oggetto del pregiudizio di ciascuno ma sono in grado anche di erodere, corrompere e modificare il pensiero tramite la loro comunicazione.
Sintesi dell'editore
Il nichilismo, la negazione di ogni valore, è anche quello che Nietzsche chiama "il più inquietante fra tutti gli ospiti". Si è nel mondo della tecnica e la tecnica non tende a uno scopo, non produce senso, non svela verità. Fa solo una cosa: funziona.
Finiscono sullo sfondo, corrosi dal nichilismo, i concetti di individuo, identità, libertà, senso, ma anche quelli di natura, etica, politica, religione, storia, di cui si è nutrita l'età pretecnologica. Chi più sconta la sostanziale assenza di futuro che modella l'età della tecnica sono i giovani, contagiati da una progressiva e sempre più profonda insicurezza, condannati a una deriva dell'esistere che coincide con il loro assistere allo scorrere della vita in terza persona.
I giovani rischiano di vivere parcheggiati nella terra di nessuno dove la famiglia e la scuola non "lavorano" più, dove il tempo è vuoto e non esiste più un "noi" motivazionale. Le forme di consistenza finiscono con il sovrapporsi ai "riti della crudeltà" o della violenza (gli stadi, le corse in moto).
C'è una via d'uscita? Si può mettere alla porta l'ospite inquietante?
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Storia

- claudio mastropaolo
- 24/05/2020
Trombone
Mi capita raramente di chiudere un libro appena aperto, ma questa supponenza è insopportabile. Dovrò prendere fiato, calmarmi, rifletterci sopra. Poi magari lo riascolterò e potrò confezionare una stroncatura meno viscerale. P. S.: ho sessantott'anni e non sono certo un giovanilista tout court, ma I giovani sono ad anni luce di distanza da queste pagine che vorrebbero parlare di loro.
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- nadia
- 29/10/2021
libro che merita
uno spaccato della società del disagio giovanile e non solo, dell'ospite inquietante che pervade l'uomo moderno
2 persone l'hanno trovata utile
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- Rebecca
- 17/07/2020
"ok Google"
Mi spiace, ma personalmente dopo aver sentito pronunciare "unheimlich" e 'Heimatlosigkeit" come la peggiore sintesi vocale ho chiuso. Non bisogna sapere il tedesco per leggere correttamente due termini fondamentali nella filosofia moderna e contemporanea, e se non c'è cura neanche per qualcosa di così banale non posso che avere l'impressione che questo audiolibro sarà tempo sprecato.
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- michi
- 01/03/2021
libro stupendo letto malissimo
è un libro stupendo. peccato che sembra letto da un sintetizzatore vocale... peccato davvero. passa la voglia di ascoltarlo dopo 5 minuti
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Storia

- Giumak
- 17/12/2020
Molto interessante
Libro davvero illuminante e ben letto.
Galimberti a me piace tantissimo e quindi forse sono un po di parte.
A differenza degli altri audiolibri, questo va ascoltato con attenzione, non ci di deve distrarre, altrimenti potrebbe diventare incomprensibile e noiso.
Concentrandosi inceve sulle parole, si colgono i significati profondi dei ragionamenti.
L'analisi sulla generazione giovanile è superba
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- Eva Galeotti
- 01/11/2020
Illuminante
Mi ha molto coinvolta anche se non sempre l'attenzione era presente, lascia però traccia di sé anche ad altri livelli di coscienza. Da riascoltare molto😊
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- Nicola
- 07/08/2020
Da non perdere.
Una finestra spalancata sul presente e per il presente. Galimberti è sempre attento ad affrontare tutti gli aspetti della società - in sintesi per via dello sconfinato ambito trattato - ed essere comunque esaustivo. Letto magistralmente.
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- Utente anonimo
- 28/04/2020
Eccellente
viaggio nell'universo giovanile utile anche all'universo degli adulti. Galimberti un maestro stimolante che ci accompagna con tante citazioni e ci invita a riflettere.
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- ARES srl
- 01/12/2022
Appena iniziato ho smesso. Letto malissimo da una voce inascoltabile. Ma come cazzo si fa …
Ma qualcuno dei produttori ascolta gli audiolibri prima della pubblicazione??? Nemmeno fosse un documentario sulle eruzioni vulcaniche e la forza della natura … Sembra il geologo che faceva le trasmissioni sui vulcani e i terremoti … Ma come cazzo si fa??? Levatelo. Meglio. Ma Galimberti lo sa che vengono letti così???
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Storia

- Fabrizio Rubino
- 16/07/2022
Noia!
Formalmente sarà tutto giusto e ben documentato. In pratica però è un pippone accademico per addetti ai lavori e/o studenti, che mal si rivolge ad un pubblico più generalista. Né fa nulla per accattivarne l’attenzione.