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La società della fiducia

Da Platone a Instagram

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La società della fiducia

Di: Antonio Sgobba
Letto da: Dario Dossena
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A proposito di questo titolo

Posso fidarmi di te? Quante volte lo avete detto nel corso della vostra vita, in amicizia, in amore, sul lavoro, prima di una confessione imbarazzante. In realtà, avete posto questa domanda in molte più occasioni, e continuate a farlo, senza nemmeno rendervene conto: ogni volta che leggete una notizia, che il medico vi prescrive una terapia, che un istruttore vi corregge la postura, addirittura mentre attraversate la strada; lo avete fatto quando siete rimasti a casa per mesi senza vedere nessuno perché ve lo aveva chiesto un governante alla tv e quando poi siete usciti perché vi hanno detto che potevate farlo senza pericolo.

È così: la fiducia regola l'intera vostra esistenza. Eppure da qualche tempo la situazione non vi pare più quella di prima: i giornalisti vi sembrano tutti pennivendoli, i politici incompetenti, gli scienziati truffatori al soldo delle multinazionali; internet vi grida ogni minuto che nulla è come appare, esperti si azzuffano quotidianamente sostenendo l'uno l'opposto dell'altro, le massime cariche istituzionali condividono sui social una bufala dopo l'altra. Come fate a fidarvi ancora, e di chi poi? Ma, soprattutto, come siamo arrivati a questo onnipresente, confuso scetticismo, e che futuro può attenderci date queste premesse?

Antonio Sgobba ricostruisce la storia della fiducia, ribaltando luoghi comuni e offrendoci punti di vista inediti da cui guardarci attorno: dalla peste nell'Atene di Socrate, con l'ardua scelta del saggio a cui affidarsi, alle epidemie del presente, in cui "bolle" di riferimento e "camere dell'eco" aiutano i virus a prosperare; dalle notizie inventate nella Francia ottocentesca alla postverità nell'era di Facebook e WhatsApp; dalle riflessioni di Platone sull'esperienza diretta a quelle di David Foster Wallace sul rapporto tra autorità e linguaggio.

La società della fiducia è un viaggio alla scoperta della nostra inesauribile diffidenza, e dei modi che abbiamo trovato per continuare a credere gli uni negli altri. Perché, come abbiamo capito tanto tempo fa, se vogliamo restare uniti dubitare è bene, ma fidarsi è meglio. Molto, molto meglio.

©2019 Il Saggiatore S.r.l. (P)2021 Audible Studios
Scienze sociali

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Testo pieno di contenuti e fonti di varia natura che tocca un aspetto interpersonale implicito e con pochi riflettori puntati addosso.

Analizzate le variabili di convivenza civile utilizzate sia come strumento di bene comune, ma sopratutto come strumentalizzazione.

Inoltro la mia versione di una citazione del libro: "non fidarti e verifica".

Non vedo bene però le prospettive, perché la modernità fluida porta il singolo a deresponsabilizzarsi, quindi a prendere per buoni i pareri degli "esperti", perdendo così i principi della democrazia.

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

la capacità dell'autore di viaggiare nel tempo collegando in modo stupendo concetti e parole. la storia è sicuramente una finestra per capire il domani

la sua straordinaria semplicità di comunicare concetti

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

Mi sono piaciute le riflessioni su come fiducia e retorica possono cambiare gli eventi
Ottimo libro

La differenza di fiducia tra i vari Stati e le varie culture

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.