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Il piatto dell'angelo
- Letto da: Giusy Frallonardo
- Durata: 4 ore e 12 min
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Sintesi dell'editore
Sono migliaia le sudamericane arrivate negli ultimi anni in Italia per lavorare come badanti e collaboratrici domestiche. Hanno lasciato la famiglia oltreoceano e promesso a mariti e figli di tornare presto, ma spesso il rientro in patria, anche solo per una vacanza, è difficile sia per i costi del viaggio sia per la mancanza di un regolare permesso di soggiorno in Italia. È questa la situazione di Lita, che ha lasciato in Bolivia le figlie ancora bambine, affidandole alla nonna.
Quattro anni sono lunghi: le figlie crescono sentendosi abbandonate, soprattutto la maggiore, ormai adolescente con gravi problemi di relazione; la vecchia madre è malata e stanca. Ma, lontana com'è, Lita ha difficoltà a comprendere pienamente la gravità della situazione. Sapendo però che i suoi datori di lavoro, Marina e Piero Colnaghi, partono per una vacanza in Bolivia, li convince a recapitare alla sua famiglia dei regali.
Il viaggio mette a contatto i due italiani con la difficile situazione economica latinoamericana che sta alla base dell'emigrazione e sui costi umani che una famiglia paga quando uno dei suoi membri emigra. Chi rimane in patria, infatti, impara sulla propria pelle che il termine emigrazione ha sempre un altro nome, più preciso, più duro: si chiama abbandono, separazione, lacerazione.
E la vicenda della famiglia di Lita si rivela terribilmente simile a quella delle vedove bianche e degli "orfani della Merica" abbandonati cent'anni fa in Italia, ai tempi in cui erano i nostri giovani a emigrare...
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Cosa pensano gli ascoltatori di Il piatto dell'angelo
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Generale
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Lettura
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Storia
- Leyla
- 11/08/2021
Ricco di umanità
La storia dei migranti di ieri è di oggi narrata come sempre dalla Parini in modo coinvolgente sempre dalla parte delle donne senza fare sconti ad una società, ieri come oggi, indifferente ed ostile.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Utente anonimo
- 16/07/2021
Emozione pura
Ho appena terminato di ascoltare questo testo. Sono commossa ed emozionata. Le storie si intrecciano con armonica durezza. I fatti e i personaggi sono descritti con grande sensibilità e accuratezza nei particolari emotivi non solo reali. Complimenti alla lettrice che non ha letto il testo, ma lo ha interpretato con passione e uno stile particolare, incalzante, duro e tenero allo stesso tempo. Uno dei miei libri preferiti. Difficile da dimenticare. Lo consiglierò a molti.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Laura B.
- 15/08/2021
Il dolore di chi parte e di chi resta
Ho trovato molto interessante questo romanzo; in esso è analizzato il parallelismo tra gli uomini, migranti lombardi del dopoguerra, verso il Sudamerica e le donne peruviane che nel nostro momento storico migrano in Italia per fare le badanti. Viene indagato e descritto l'abbandono di chi resta, la vita che continua con le sue difficoltà, le notizie sgradevoli non comunicate e anche lo straniamento di chi è emigrato e si deve adattare a un paese e una lingua estranei, all'assenza prolungata degli affetti e del contatto fisico, del sesso ( che invece gli uomini, sia i migranti di 80 anni fa sia i mariti rimasti in Perù, si procurano senza moralismi anche a pagamento) relegate come sono sempre fra le 4 mura domestiche. Un romanzo che fa riflettere, una lettura che sicuramente contribuisce a sviluppare quell'empatia che come è noto si sviluppa anche leggendo. L'unica cosa che non ho gradito molto è stato l'intonazione che in alcuni passi assume toni mesti, tristi. Specifico però che ultimamente ho sviluppato una insofferenza a questo tipo di tono sussurrato, mesto, di triste consapevolezza soprattutto se si tratta di una voce femminile e negli ultimi audiolibri l'ho incontrato sempre più di frequente. Nel complesso ho comunque apprezzato questo romanzo e lo consiglio a chi vuole capire un po' di più la complessità delle storie individuali che navigano i fenomeni globali.
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