Il buon tedesco
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Letto da:
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Jesus Emiliano Coltorti
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Di:
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Carlo Greppi
A proposito di questo titolo
Sui monti di Sarzana, proprio lungo la Linea Gotica, dove nel 1944 i combattimenti infuriavano con maggiore ferocia, il capitano della marina tedesca Rudolf Jacobs, ottimo soldato, abbandonò le proprie fila. Non lo fece per fuggire da una guerra ormai persa, ma per unirsi ai partigiani garibaldini, fino a morire eroicamente durante l'assalto a una caserma delle Brigate nere fasciste. Apparentemente la sua sembra la storia di un'eccezione, commovente e coraggiosa, ma pur sempre un'eccezione rispetto alla nostra idea dei tedeschi zelanti combattenti della Germania nazista, fedeli fino al suo crollo. Eppure questa eccezione non fu così solitaria e isolata: parliamo di centinaia di uomini, almeno mille secondo le stime degli storici. O erano di più? Tedeschi e austriaci, "banditi", "disertori", "senza patria", che hanno saputo dire di no agli ordini ingiusti, che hanno rigettato la legge dell’onore e del sangue per scegliere quella della libertà e della coscienza. Partendo da tracce labili, quasi svanite , un nome su una lapide, poche righe nei documenti ufficiali, qualche ricordo dei partigiani sopravvissuti , questo libro è un'indagine appassionata e coinvolgente che ci trascina alla riscoperta di una pagina di storia che nessuno in Italia ha mai raccontato in questo modo.
©2021 Laterza (P)2024 Audible GmbHinaspettata scoperta
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passione e tenacia nella ricerca
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Quanti soldati tedeschi o austriaci, durante la seconda guerra mondiale, valicarono le linee passando alla resistenza contro il nazifascismo? Con che modalità? Come sono ricordati (o dimenticati)?
L’approfondimento non è semplice, come accennavo la storia è - riguardo - piena di buchi e omissioni, poiché questi soldati subivano rappresaglie da entrambi gli schieramenti; a queste si aggiungeva la diffidenza, comprensibile, sia tra i partigiani che fra gli eserciti di provenienza.
Spesso, morti in battaglia, non sono stati commemorati da targhe ad memoriam, o venivano torturati e uccisi se ripresi dalle milizie naziste.
L’autore ha cercato di reperire tutte le possibili testimonianze e documentazioni sull’argomento (alcune inevitabilmente fumose), e ha scelto di incrociare la storia più generale della tematica con i destini particolari di alcuni soldati.
In questo modo è riuscito ad alleggerire lo spessore del saggio - già ritmato e coinvolgente, per via di un’ottima e sensoriale capacità di scrittura - con scene e ritratti più personali.
Le descrizioni e i protagonisti storici prendono vita in quadri concreti, sembrano acquisire voce e presenza, mentre il contesto storico circostante rimane ben delineato, descritto con cura.
Approfondimento straordinario
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fantastico
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