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Germanico
- Letto da: Marco Balbi
- Durata: 7 ore e 45 min
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Sintesi dell'editore
Mai era accaduto prima nella storia di Roma che due giovani dell'aristocrazia si amassero in modo così incondizionato. Dal momento in cui, giovanissimi, si riconosceranno come spiriti affini, Germanico e Agrippina non si separeranno più. Il vincolo che li unisce, del resto, è il coronamento di una grande passione, non certo un impegno formale determinato da convenienze politiche. Quando il giovane comandante è chiamato a guidare le otto legioni stanziate lungo il fiume Reno per riscattare il nome dell'Impero dopo la disfatta di Teutoburgo, Agrippina decide di seguirlo in Germania. Nonostante sia incinta, partecipa da protagonista alla vita dell'accampamento, rivelando presto un ascendente sui soldati superiore persino a quello del marito. Fieri, impavidi, volitivi, entrambi sembrano dei predestinati: se Germanico, figlio del valoroso comandante Druso, è l'uomo più indicato a succedere al vecchio imperatore Augusto, di cui è il pupillo, Agrippina, figlia di Marco Vipsanio Agrippa, l'eroe di Azio, ma soprattutto nipote di Augusto, rappresenta l'esempio più fulgido della matrona romana. Eppure, alla morte di Augusto per loro le cose si mettono male. Nel testamento l'imperatore ha designato il figliastro Tiberio come suo successore. Livia, sua madre – avversaria di Agrippina –, che ha sempre agito perché il marito favorisse il figlio Tiberio, detiene adesso un potere illimitato. Amati dalla gente e dai soldati così come temuti dal potere, Germanico e Agrippina accetteranno con spavalda consapevolezza il loro destino. Anni dopo la loro morte, sarà il centurione Quinto Sergio Sabino – un leale servitore dello Stato che ha avuto la ventura di essere testimone delle loro gesta – a raccontare nelle sue memorie chi furono l'imperatore mancato e la sua sposa guerriera, e in che modo Tiberio e Livia si accanirono su di loro. Con il rigore dello storico e la capacità affabulatoria del grande narratore, Valerio Massimo Manfredi fa ritorno ai luoghi di Teutoburgo , regalandoci il ritratto indimenticabile di due figure epiche, Germanico e Agrippina, e mettendo in scena la battaglia campale di Idistaviso, l'evento che segnerà il riscatto dell'esercito romano sui Germani, e che conferirà a Germanico la gloria immortale di cui gode presso la posterità.
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Generale
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Storia
- Erny1976
- 28/03/2024
poca dinamicità
il libro mi è sembrato un po lento. Interessante la parte storica ma non mi ha tenuto incollato e ho fatto fatica a finirlo. non ho apprezzato la lettura un po meccanica e atona.
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Storia
- Luciano Gatto
- 20/03/2024
il germanico
storia anche interessante , ma raccontata in modo alquanto arido . va bè ci 77i899
lettura troppo piatta
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Storia
- Utente anonimo
- 26/03/2024
Germanico sullo sfondo
Premesso che ho apprezzato il libro per diversi accorgimenti e scelte narrative, la mia aspettativa era di un maggior approfondimento su Germanuco che rimane un po a mio parere statico e caricaturale come personaggio. Anche nella lettura non ho trovato realistica l intonazione ed il modo di fare dii un uomo poco più che trentenne.
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Storia
- Utente anonimo
- 02/04/2024
niente di speciale
Non ho mai considerato l'autore un buon scrittore di romanzi, tutt'altro, ma amo la storia e quella di Teutoburgo e di Germanico sono molto affascinanti. Il libro si lascia leggere; discreta la lettura.
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Storia
- Luca
- 14/03/2024
Bellissimo!!
Stupendo come tutti i libri di Valerio Massimo Manfredi. L' interpretazione altrettanto fantastica in grado di catapultarti in quell' epoca con racconti e dialoghi curati nei minimi dettagli!
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Storia
- luisa fracassini
- 25/03/2024
un angolo di storia
il romanzo racconta un capitolo della storia romana poco conosciuto, chissà perché. Forse perché è un periodo inglorioso per Roma: sconfitte contro i barbari, crudeli ammutinamenti e ancor più crudeli repressioni, tradimenti e complotti. Un po' lento e forse meno godibile da chi non conosce bene la storia del travagliato passaggio di Roma da repubblica a impero
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Storia
- Il Cercalibro di Lorici Gianni
- 16/03/2024
Pessimo
Libro a mio parere pessimo. Quello che ho trovato più sgradevole è che il buon Manfredi, come spesso accade, trasferisce la nostra mentalità e i nostri valori all'epoca romana, quando invece erano tutt'altri. Non esisteva l'amore romantico, invenzione dell'età moderna (rapporto tra Agrippina e Germanico). Non esisteva il concetto di libertà dei popoli come lo intendiamo noi (il discorso di Arminio con suo fratello è imbarazzante). I personaggi, poi, sono mediocri, privi di sfaccettature e profondità. La trama a volte non è credibile, con perdita della sospensione dell'incredulità, "crimine" massimo per un romanzo. Infine la lettura è risultata a volte sgradevole, con il lettore che interpreta le voci dei personaggi in modo approssimativo e spesso fraintendendo il dialogo, ad esempio non riesce a rendere Agrippina donna di carattere e risoluta. Ascolto sconsigliato.
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Storia
- STEFANO GIULI
- 18/03/2024
non all'altezza
rispetto ai volumi più famosi di Manfredi, questo si presenta di molto inferiore, con una storia che procede a salti, personaggi piatti e poco approfonditi, un protagonista spesso assente e un narratore senza alcun ruolo effettivo.
si salva il lettore, sempre all'altezza.
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Storia
- Alessandro
- 28/03/2024
Un racconto inutile
Senz’altro il peggior Manfredi che stiracchia in qualche modo, ricorrendo al suo grande mestiere, una trama senza respiro narrata in un passaggio storico che avrebbe meritato molto di più
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