Panoramica dei migliori romanzi italiani del miracolo economico

Romanzi italiani ambientati durante il boom economico

La stagione d'oro del cinema italiano, gli anni del famoso boom economico, i primi elettrodomestici e la comparsa delle TV nelle case: eccolo il miracolo economico italiano, quello descritto dallo scrittore toscano Luciano Bianciardi, ma anche quello raccontato nella nuova autobiografia cinematografica dello sceneggiatore Francesco Piccolo, disponibile su Audible, intitolata La bella confusione.

Se pensi di sapere già tutto sugli anni del secondo dopoguerra e del miracolo economico, con questa selezione di imperdibili romanzi italiani scoprirai ancora tante curiosità.

Novecento italiano - 1960. Il miracolo economico

Sono gli anni del famoso film di Federico Fellini La Dolce Vita, tra la fine degli anni '50 e gli inizi degli anni '60, un periodo storico in cui Roma e Milano diventano le capitali di nottambuli, cineasti, scrittori, attori, ballerine e paparazzi in fermento. Gli anni del boom economico italiano sono anche l'argomento centrale di questa Lezione di storia di Novecento italiano di Valerio Castronovo. Un audiolibro di storia italiana che ti invitiamo ad ascoltare prima di conoscere i migliori romazi ambientati nel secondo dopoguerra e nel boom economico.

La bella confusione

Al centro di questo nuovo audiolibro disponibile su Audible troneggiano i due registi che hanno fatto la storia del cinema italiano: Federico Fellini e Luchino Visconti. Lo scrittore Francesco Piccolo che, lo ricordiamo, ha firmato anche sceneggiature importanti di registi come Nanni Moretti e Paolo Virzì, ripercorre qui le tappe salienti, i percorsi cinematografici, gli incontri e gli scontri dei due registi italiani Federico Fellini e Luchino Visconti. Il libro intreccia sapientemente i ricordi personali dell'autore Francesco Piccolo, oltre a lettere, telegrammi e interviste cuciti tutti insieme con un'abilità narrativa tale che sembra quasi di vederli, i due registi, circondati da attori noti e personaggi famosi degli anni d'oro del cinema italiano.

La vita agra

In molti, se non in moltissimi, ricordiamo il celebre film con Ugo Tognazzi per la regia di Carlo Lizzani intitolato La vita agra.

La vita agra è un film tratto dal romanzo omonimo di Luciano Bianciardi e ambientato negli anni del miracolo economico italiano. Un esplosione di grisù e la morte di ben 43 minatori è il pretesto che spinge il bibliotecario di Grosseto, Luciano (alter ego dell'autore), a recarsi a Milano. Il suo piano segreto? Fare esplodere il “torracchione”, palazzo sede della società mineraria e simbolo del boom economico. Quando arriva a Milano, però, Luciano, tra un lavoro da traduttore e una convivenza fedifraga con un'adorata amante, vivrà sulla propria pelle le conseguenze del boom economico e il mutamento di paradigma delle relazioni sociali tutte votate al dio denaro.

Luciano Bianciardi, in anticipo sui tempi, è stato in grado di vedere e descrivere in modo ineguagliabile l'allora nascente società dei consumi.

“Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere nuovi bisogni, e anzi a rinunciare a quelli che ha.”

La speculazione edilizia

Pubblicato nel 1963, un anno dopo la La vita agra, ma risalente agli anni '50, anche questo romanzo di Italo Calvino descrive le condizioni del miracolo economico degli italiani, tutti votati al fiuto per gli affari e alla ricerca dei soldi. Il protagonista di questo romanzo (che l'autore ha definito semiautobiografico) è Quinto, un intellettuale vissuto al Nord che decide però di fare ritorno in un paesino della riviera ligure. Qui, inizierà quel gioco di affari e speculazioni edilizie (tutte fallimentari) che l'autore racconta con la solita magistrale prosa narrativa che caratterizza tutti i suoi romanzi.

Romanzo breve disponibile su Audible, La speculazione edilizia fa parte, insieme a La giornata di uno scrutatore, dell'antologia Cronache degli anni Cinquanta di Italo Calvino.

“Un intellettuale che si costringe a fare l'affarista, contro tutte le sue più spontanee inclinazioni.”

Un amore

Il bellunese di origini (e milanese di adozione) Dino Buzzati è stato uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento. Sebbene i suoi romanzi e racconti siano improntati verso il genere fantastico e immaginario, nondimeno scrisse anche romanzi realisti dai quali vennero tratti dei film.

Un amore, uno dei romanzi più famosi di Dino Buzzati, è proprio uno di questi. Sullo sfondo della città di Milano, scintillante, caotica e piena di vita per gli anni del miracolo economico in corso, Antonio Dorigo, un affermato architetto sulla soglia dei cinquant'anni e abituale frequentatore di prostitute, si innamora proprio di una di queste: Laide. Rifiutato e deriso, Antonio non si arrende e continua la sua caccia per la conquista di Laide. Dal romanzo è stato tratto un film del 1965 per la regia di Giovanni Verrucci.

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Una vita violenta

Facciamo un salto indietro agli anni del secondo dopoguerra. Pier Paolo Pasolini concorre al Premio Strega nel 1959 (vinto poi da Il Gattopardo) con il romanzo Una vita violenta. Storia ambientata nella borgata romana di Pietralata, Una vita violenta ha come protagonista Tommaso Puzzilli, delinquente di quartiere nonché dedito alla prostituzione, prima vicino all'ideologia fascista poi, dopo una ferita grave e una lunga degenza, al PCI. Il romanzo è ambientato nella Roma del dopoguerra, in una delle borgate sottoproletarie romane descritte anche in Ragazzi di vita, famoso romanzo di Pier Paolo Pasolini pubblicato nel 1955.

Un borghese piccolo piccolo

Gli anni successivi al miracolo economico italiano sono caratterizzati da un fermento intellettuale tanto vivace che la letteratura e il cinema sembrano giocare, amabilmente, di sponda: da molti libri, infatti, vengono tratte numerose trasposizioni cinematografiche. Un borghese piccolo piccolo, film del 1977 per la regia di Mario Monicelli (con l'interpretazione indimenticabile di Alberto Sordi) è un film tratto dal romanzo dello scrittore Vincenzo Cerami pubblicato nel 1976. La trama si snoda tra i tentativi del padre Antonio, prossimo alla pensione e impiegato ministeriale, di “sistemare” il figlio Mario.

In un mosaico di tentativi che non vanno a buon fine, finalmente Mario sembra trovare la sua strada grazie all'aiuto del padre finché qualcosa, il giorno del concorso per l'assunzione, non va proprio come doveva andare. Un romanzo dal finale amaro, come gli anni definiti “di piombo” in cui venne scritto.

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La bambolona

In Esclusiva per Audible, un romanzo ambientato nel secondo dopoguerra, della scrittrice, poetessa e partigiana italiana Alba de Cespedes. Al centro della trama c'è, ancora una volta, la passione di un uomo maturo per una giovane ragazza, Ivana, diciassettenne solo apparentemente ingenua che riuscirà a manipolare l'avvocato Broggini che, per lei, ha letteralmente perso la testa. Una trama che strizza l'occhio al romanzo Un amore di Dino Buzzati, facendo il verso a Lolita di Vladimir Nobokov.

Lolita

La passione di un professore di letteratura per una adolescente di appena dodici anni, è al centro di questo famoso romanzo ambientato negli anni '50 negli Stati Uniti e pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1955. Il contenuto del libro, sfiorando l'erotismo e sfidando i tabù sessuali, fece uno scandalo del quale l'autore, Vladimir Nabokov si dichiarò sempre (tutto sommato) sorpreso. Lolita, figura emblematica resa ancor più celebre dal film di Stanley Kubrick del 1962, è la “ninfetta” immortale, ragazza-bambina seducente senza saperlo.

“Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia.”

Altri romanzi italiani ambientati nel secondo dopoguerra

Accabadora

Accabadora, uno dei romanzi di Michela Murgia da leggere, è ambientato nella Sardegna degli anni '50. Vedova povera e con quattro figlie femmine, Anna Teresa Listru ne aveva data una in carico a Tzia Bonaria Urrai, anziana signora che aveva scelto Maria come sua figlia. Il romanzo, considerato il capolavoro della scrittrice sarda da poco scomparsa, restituisce al lettore le atmosfere di antichi riti sardi, come quello delle “femmine accabadore”, donne che avevano il compito di facilitare la morte nei moribondi senza speranza. Tanti i temi trattati, primo tra tutti il rapporto tra due donne, una anziana (Tzia Bonaria Urrai) e una giovane (Maria): madre non biologica l'una e figlia adottata l'altra; oltre alla relazione che tutti dobbiamo instaurare con la dura vita prima e con la morte, poi.

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Dove non mi hai portata

Libro entrato nella cinquina dei finalisti al Premio Strega 2023, Dove non mi hai portata è un romanzo ambientato negli anni successivi al boom economico, con quell'atmosfera caratterizzata da una grande voglia di tornare a vivere e alle prese con il miracolo economico. La trama del romanzo è tanto più autentica, quanto più che l'autrice, Maria Grazia Calandrone, narra qui la vita dei suoi genitori biologici e di come, nel 1965, furono costretti da circostanze avverse a lasciare la loro neonata di otto mesi a Villa Borghese, a Roma, dopo essere scappati insieme. Nell'incipit del libro, l'autrice dichiara che è proprio per lei, per rendere reale questa madre mai incontrata, ma della quale ha ricostruito gli spostamenti, che sta scrivendo il romanzo.

“Scrivo questo libro perché mia madre diventi reale. Scrivo questo libro per strappare alla terra l'odore di mia madre.”

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Resto qui

Questo romanzo di Marco Balzano trae spunto da un fatto vero accaduto negli anni del secondo dopoguerra italiano. Siamo a Curon, un piccolo paesino del Trentino Alto-Adige, negli anni '50. La costruzione di una diga che genererà energia elettrica costringe gli abitanti del paese, contro la loro volontà, ad essere evacuati. Un lago artificiale, infatti, sommergerà presto tutte le case e rimarrà fuori dall'acqua solo la punta del campanile.

Marco Balzano ambienta il suo romanzo negli anni del ventennio fascista e in quelli del dopoguerra seguendo le vicende di Trina, insegnante di tedesco e voce narrante del libro. Una donna forte in cerca di sua figlia (apparentemente persa per sempre durante la guerra) e in compagnia di suo marito, disertore sulle montagne.

“Fatti, storie, fantasie, ciò che contava era averne fame e tenersele strette per quando la vita si complicava o si faceva spoglia. Credevo che mi potessero salvare, le parole.”

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