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Il capolavoro decadente di D'Annunzio: 'Le vergini delle rocce'

Il capolavoro decadente di D'Annunzio: 'Le vergini delle rocce'

Titolo

Le vergini delle rocce

Autore

Gabriele D'Annunzio

Pubblicato

1895

Lunghezza

ca. 208 pagine

Epoca

Decadentismo italiano

Luogo dell'azione

Un'antica residenza nobiliare e i suoi dintorni nell'Italia meridionale

Generi

Romanzo psicologico, Romanzo simbolista

Tempo della trama

Fine XIX secolo

Temi principali

La decadenza dell'aristocrazia 

La ricerca di un ideale estetico ed esistenziale 

Il conflitto tra tradizione e modernità 

L'amore come esperienza spirituale ed estetica 

Il ruolo dell'artista nella società

Valutazione

3.24 / 5 su Goodreads

Informazioni su Le vergini delle rocce

Le vergini delle rocce è un romanzo scritto da Gabriele D'Annunzio e pubblicato nel 1895. L'opera rappresenta il primo capitolo della trilogia “I romanzi del giglio", che l'autore aveva intenzione di completare ma che rimase incompiuta. Il romanzo segna una svolta importante nella produzione letteraria di D'Annunzio, in quanto riflette l'influenza della filosofia di Friedrich Nietzsche, in particolare l'idea del superuomo.

La trama ruota attorno al protagonista Claudio Cantelmo, un nobile romano che cerca di generare un erede “superuomo" in grado di dominare Roma sia politicamente che intellettualmente. Il suo tentativo lo porta a interagire con tre sorelle aristocratiche - Violante, Massimilla e Anatolia - ciascuna con caratteristiche uniche che potrebbero essere trasmesse a un eventuale figlio. Il romanzo si distingue per il suo stile poetico e oratorio, con descrizioni liriche dei paesaggi e una forte critica alla società borghese dell'epoca.

Trama di Le vergini delle rocce

Il romanzo narra la storia di Claudio Cantelmo, un giovane aristocratico che decide di lasciare Roma per recarsi a Rebursa, sua terra natale. Qui, Claudio intende realizzare il suo ambizioso progetto: generare un erede "superuomo" che possa dominare Roma sia politicamente che intellettualmente.

A Rebursa, Claudio ritrova gli amici d'infanzia Oddo e Antonello Montaga. Attraverso loro, viene a conoscenza della situazione della famiglia Montaga: il padre, principe Luzio, vive nel rimpianto del passato regime borbonico; la madre, principessa Aldoina, è affetta da demenza; le tre figlie nubili - Massimilla, Anatolia e Violante - vivono isolate nel palazzo di famiglia a Trigento.

Claudio decide di visitare la famiglia Montaga e viene accolto calorosamente. Trascorre molto tempo con le tre sorelle, studiandole attentamente per decidere quale potrebbe essere la madre ideale per il suo erede. Ognuna di loro rappresenta un diverso aspetto dell'ideale femminile: Massimilla incarna la spiritualità, Anatolia la forza morale, Violante la bellezza sensuale.

Durante il suo soggiorno, Claudio sviluppa un rapporto complesso con ciascuna delle sorelle. Condivide momenti di intimità spirituale con Massimilla, che sta per prendere i voti. Ammira la forza d'animo di Anatolia, che si prende cura della famiglia. È attratto dalla bellezza enigmatica di Violante. Nel frattempo, riflette sul declino dell'aristocrazia e sul suo ruolo nel futuro dell'Italia.

Il romanzo si conclude senza che Claudio abbia fatto una scelta definitiva tra le tre sorelle. La narrazione si interrompe mentre il protagonista è ancora immerso nelle sue riflessioni e nel suo dilemma. Il finale aperto lascia il lettore a interrogarsi sulle possibili conseguenze delle azioni di Claudio e sul destino delle tre "vergini delle rocce".

I personaggi principali di Le vergini delle rocce

Personaggi principali

  • Claudio Cantelmo: protagonista e narratore del romanzo. Nobile discendente di un'antica famiglia, cerca una sposa ideale per generare un erede "superuomo". Intellettuale raffinato con ambizioni politiche, incarna gli ideali estetici e aristocratici dell'autore.

  • Anatolia Montaga: la più forte e saggia delle tre sorelle. Dedita alla cura della famiglia, incarna l'ideale della donna tenace e sacrificale. Nonostante provi sentimenti per Claudio, rinuncia all'amore per dovere familiare.

  • Massimilla Montaga: la più giovane e spirituale delle sorelle. Destinata a diventare suora, rappresenta la purezza e la devozione religiosa. La sua innocenza e fragilità attirano Claudio.

  • Violante Montaga: la più bella e sensuale delle sorelle. Incarna l'ideale estetico dannunziano della femme fatale. La sua bellezza e il suo mistero seducono Claudio.

Personaggi secondari

  • Principe Luzio Montaga: padre delle tre sorelle, nobile decaduto fedele alla monarchia borbonica. Rappresenta la nobiltà in declino.

  • Principessa Aldoina: madre delle tre sorelle, affetta da demenza. La sua follia incombe come una minaccia sulla famiglia.

  • Oddo Montaga: fratello gemello di Antonello, malato e debole. Incarna la decadenza della nobiltà.

  • Antonello Montaga: fratello gemello di Oddo, anch'egli malato e instabile. Altro simbolo della degenerazione aristocratica.

  • Don Ottavio Montaga: zio delle sorelle, figura misteriosa e inquietante.

  • Simonetto Belprato: ex fidanzato di Massimilla, morto prima del matrimonio. Il suo ricordo influenza le scelte di Massimilla. 

Le vergini delle rocce: contesto geografico, temporale e culturale

Tra Roma e l'Abruzzo: i luoghi del romanzo

L'azione de Le vergini delle rocce si svolge principalmente tra Roma e una località non meglio specificata dell'ex Regno delle Due Sicilie, chiamata Trigento. Questa è situata nella valle del fiume Saurgo, probabilmente ispirata alla città abruzzese di Popoli nella val Pescara.

Il protagonista Claudio Cantelmo si muove tra questi due poli geografici: la capitale Roma, simbolo della decadenza della società borghese da lui disprezzata, e l'appartata Trigento, dove cerca di realizzare il suo progetto di generare un erede "superuomo".

Tra fine Ottocento e inizio Novecento

Il romanzo, pubblicato nel 1895, è ambientato in un'epoca contemporanea all'autore, ossia gli ultimi anni del XIX secolo. In particolare, nel secondo libro si fa riferimento al ventesimo anniversario della presa di Gaeta e della caduta del Regno delle Due Sicilie, avvenute nel 1861.

Questo periodo storico è caratterizzato in Italia dal consolidamento del nuovo stato unitario e dall'affermarsi della società borghese, fenomeni verso cui D'Annunzio esprime una forte critica attraverso il suo protagonista.

Il decadentismo e l'influenza di Nietzsche

L'opera si colloca pienamente nel contesto culturale del decadentismo italiano ed europeo di fine Ottocento. In particolare, Le vergini delle rocce segna l'emergere dell'influenza del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche sul pensiero di D'Annunzio.

Il protagonista Claudio Cantelmo incarna infatti l'ideale nietzschiano del superuomo, che si contrappone alla mediocrità della società borghese e democratica. Il romanzo riflette così la ricerca dannunziana di nuovi valori estetici e morali alternativi a quelli dominanti.

Allo stesso tempo, l'opera si inserisce nel più ampio progetto letterario dell'autore di rinnovare la prosa italiana, adottando uno stile ricercato e musicale che fonde elementi della tradizione classica con suggestioni simboliste.

Temi ricorrenti e contesto di Le vergini delle rocce

Uno dei temi centrali del romanzo è il superomismo di matrice nietzscheana. Il protagonista Claudio Cantelmo incarna l'ideale del superuomo che si contrappone alla mediocrità della società borghese. La sua ricerca di un erede che possa dominare Roma e l'Italia riflette l'aspirazione dannunziana a un rinnovamento della classe dirigente attraverso figure eccezionali.

Un altro tema ricorrente è il culto della bellezza e dell'arte come valori supremi, tipico dell'estetismo decadente. Le descrizioni dei paesaggi e degli ambienti naturali assumono toni lirici ed evocativi. Il contrasto tra la decadenza dell'aristocrazia e gli ideali estetici è incarnato nella figura delle tre sorelle, che rappresentano diverse sfaccettature della bellezza femminile.

Simboli letterari in Le vergini delle rocce

Le rocce che danno il titolo al romanzo assumono un valore simbolico, rappresentando la durezza e l'immutabilità di un mondo aristocratico ormai in declino. Allo stesso tempo, incarnano la solidità dei valori nobili a cui aspira il protagonista.

Il giardino chiuso in cui vivono le tre sorelle diventa metafora di un mondo appartato e sospeso nel tempo, lontano dalla volgarità della società borghese. Le fontane che lo popolano simboleggiano la vitalità ancora presente in quel microcosmo, ma anche il suo progressivo inaridirsi.

Ricezione e impatto

Le vergini delle rocce ebbe una ricezione controversa al momento della sua pubblicazione nel 1895. Molti critici lodarono lo stile raffinato e la prosa poetica di D'Annunzio, ma altri trovarono il romanzo eccessivamente retorico e privo di una trama solida. L'opera fu apprezzata soprattutto negli ambienti letterari e intellettuali, mentre risultò meno accessibile al grande pubblico.

Il romanzo ebbe un forte impatto sul dibattito culturale dell'epoca, contribuendo a diffondere in Italia le idee di Nietzsche sul superuomo. La figura di Claudio Cantelmo incarnava l'ideale dannunziano dell'aristocratico che si oppone alla mediocrità borghese, influenzando la formazione di una nuova coscienza nazionale nell'Italia post-unitaria.

Oggi Le vergini delle rocce è considerato uno dei capolavori di D'Annunzio e un'opera chiave del decadentismo italiano. Il suo stile ricercato e la profondità psicologica dei personaggi continuano ad affascinare lettori e studiosi, anche se le idee politiche espresse nel romanzo risultano ormai datate. L'opera rimane un documento importante per comprendere il clima culturale dell'Italia di fine Ottocento e l'evoluzione del pensiero dannunziano.

Curiosità su Le vergini delle rocce

  • Le vergini delle rocce fu pubblicato nel 1895 ed è considerato uno dei romanzi più importanti di Gabriele D'Annunzio. È il primo libro della trilogia incompiuta "I romanzi del giglio".

  • Il protagonista Claudio Cantelmo incarna l'ideale nietzschiano del superuomo, che D'Annunzio introduce per la prima volta in modo esplicito in questo romanzo. Claudio infatti vuole generare un erede "superuomo" che possa dominare Roma.

  • Le tre sorelle Violante, Anatolia e Massimilla rappresentano diversi ideali femminili e simboleggiano la bellezza, la forza morale e la spiritualità. Claudio deve scegliere tra loro quale sarà la madre del suo erede.

  • Il romanzo è ambientato principalmente a Trigento, un luogo immaginario ispirato probabilmente alla città di Popoli in Abruzzo. D'Annunzio descrive con grande lirismo i paesaggi selvaggi della regione.

  • Lo stile del romanzo è molto elaborato e ricco di riferimenti classici e filosofici. D'Annunzio utilizza una prosa poetica e uno stile oratorio che fu molto apprezzato all'epoca.

  • Il tema della decadenza dell'aristocrazia è centrale nel romanzo. La famiglia Capece-Montaga rappresenta la nobiltà in declino, legata a un passato ormai tramontato.

  • La figura della principessa Aldoina, madre folle delle tre sorelle, incarna il tema della pazzia che attraversa tutto il romanzo. La sua presenza inquietante influenza le vite degli altri personaggi.

  • D'Annunzio esprime nel romanzo la sua critica alla società borghese e ai valori democratici, contrapponendovi l'ideale aristocratico incarnato da Claudio. Questo aspetto politico è molto presente nell'opera.

  • Il finale del romanzo resta aperto e incompiuto. D'Annunzio non portò mai a termine la trilogia prevista, lasciando il destino di Claudio e delle tre sorelle in sospeso.

  • Nonostante alcune critiche per l'eccessiva retorica, Le vergini delle rocce è considerato uno dei capolavori di D'Annunzio e un'opera chiave del decadentismo italiano. Il suo stile influenzò molti scrittori successivi.

Le vergini delle rocce su Audible

La narrazione di Oliviero Cappellini trasmette efficacemente l'atmosfera decadente e il lirismo del testo dannunziano. La sua voce profonda valorizza la prosa ricercata dell'autore.

Titolo

Anno

Lingua

Narratore

Durata

Valutazione

Le vergini delle rocce

1895

Italiano

Oliviero Cappellini

07:29

3.9 / 5

Su Gabriele D'Annunzio

Gabriele D'Annunzio fu una delle figure più influenti e controverse della letteratura e della cultura italiana tra fine '800 e inizio '900. Nato a Pescara nel 1863, si affermò giovanissimo come poeta e romanziere, diventando il principale esponente del decadentismo italiano. La sua produzione letteraria spazia dalla poesia al romanzo, dal teatro alla prosa d'arte, caratterizzandosi per uno stile ricercato e una sensualità esasperata.

Oltre che scrittore, D'Annunzio fu anche un personaggio pubblico di grande risonanza. Condusse una vita mondana e scandalosa, ebbe numerose relazioni amorose (celebre quella con l'attrice Eleonora Duse) e si costruì un'immagine di esteta e superuomo. Durante la Prima guerra mondiale partecipò come volontario a diverse imprese militari, tra cui il famoso volo su Vienna. Nel 1919 occupò la città di Fiume con un gruppo di legionari, instaurandovi un governo provvisorio.

Gli ultimi anni della sua vita, dal 1921 al 1938, li trascorse ritirato nella sontuosa villa del Vittoriale sul lago di Garda. Qui continuò la sua attività letteraria e si dedicò alla creazione di un vero e proprio mausoleo della sua vita e della sua opera. Il suo stile di vita estetizzante e la retorica nazionalista influenzarono profondamente la cultura italiana del periodo, tanto che si parlò di "dannunzianesimo" per indicare l'atmosfera culturale dell'epoca.

Tra le sue opere principali si ricordano i romanzi Il piacere e Il fuoco, le raccolte poetiche Alcyone e Laudi, le tragedie La figlia di Iorio e La città morta. Il suo lascito letterario e culturale, per quanto controverso, ebbe un'influenza duratura sulla letteratura italiana del '900.

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