Quali audiolibri di borderlands literature posso ascoltare su Audible?
Gli audiolibri presenti in questa selezione di borderlands literature (o narrativa di confine) sono particolarmente consigliati per tutti coloro che, a prescindere dall’età biologica, stanno cercando (e non smetteranno mai di farlo) il loro posto nel mondo. Sono gli amanti e le amanti delle atmosfere evocate nei migliori racconti di Francisco Coloane, lettori e lettrici la cui identità apolide è profondamente radicata in quella terra di confine che non conosce razze, non erige muri, non desidera barriere.
Romanzi e saggi interessanti e talvolta bizzarri ci accompagneranno alla scoperta della migliore narrativa di confine, quella che può essere usata anche come una bussola per orientarsi in tempi incerti, ma anche magnifici e, allo stesso tempo, terribili come quelli che stiamo vivendo. Sono ascolti pensati per oltrepassare, una buona volta, i confini — soprattutto quelli che limitano la nostra apertura mentale. E tu? Cosa ne pensi del confine come metafora di ciò che separa, ma anche di ciò che unisce?
Narrativa di confine: definizione del genere
La narrativa di confine si colloca tra saggistica e romanzo: realtà e immaginazione si intrecciano per raccontare storie che attraversano limiti fisici, culturali e interiori. È una prospettiva prismatica che indaga i margini del mondo e dell’esperienza umana, mettendo in discussione identità, territori e visioni consolidate del confine.
Tra gli esempi più significativi figurano i racconti di migrazioni e di incontri tra culture, ma anche la descrizione di terre di frontiera segnate da tensioni storiche o geografiche, come fiumi, montagne e deserti — luoghi simbolici per eccellenza. Al centro, anche le molteplici sfaccettature dell’identità personale e i limiti, spesso sfumati, tra realtà e invenzione, tra fatto storico e narrazione.
Ecco una selezione di audiolibri consigliati per esplorare, attraversare e ripensare i confini.
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Esplorare il concetto di confine con la migliore saggistica
Chi, meglio dello scrittore triestino Paolo Rumiz, potremmo eleggere come apripista per la nostra selezione di saggistica sui confini? Giornalista, viaggiatore instancabile e autore di saggi – tutti interessanti e accuratamente costruiti – Rumiz sembra percorrere chilometri di strade che si diramano da un centro nevralgico fuori dal comune: la sua fantasia multiforme. Il filo infinito è un saggio in cui l’autore si mette alla ricerca delle radici dell’Europa, a partire dall’incontro con una statua di San Benedetto nelle terre della “marca”, scosse un anno prima dal fatidico terremoto del 2016. Chi era San Benedetto il protettore d'Europa? Quali confini dovettero superare, e quali sfide affrontare, i monaci benedettini che costruirono – con i monasteri – dei formidabili presìdi di resistenza alla dissoluzione? Ce lo racconta, con un afflato lirico e ipnotico, Paolo Rumiz ne Il filo infinito.
Chiamiamo ancora una volta in causa uomo di fede — in questo caso il frate Galvano Fiamma — per raccontare un’altra storia di confine. Probabilmente, se sei uno di quegli spiriti curiosi la cui mente spazia dalla storia alla geografia, dal folclore alla filologia, ti sarà capitato di imbatterti nella teoria secondo cui l'America fu scoperta dai Vichinghi ben prima di Cristoforo Colombo. In questo saggio consigliato che parla di confini, il latinista e storico del Medioevo Paolo Chiesa ci guida alla riscoperta di un'ipotesi tanto affascinante quanto sempre più solida sul piano documentario. Tutto prende avvio dagli appunti del frate milanese Galvano Fiamma che, nei suoi scritti del XIV secolo, menziona una terra posta a nord della Groenlandia, chiamata Marckalada — che alcuni studiosi identificano con l’attuale continente americano. Chissà cosa ne penserebbe Trump di una scoperta che mette in discussione persino la narrativa tradizionale sulle origini del Nuovo Mondo? Preferiamo lasciare la risposta sospesa.
Come in un gioco di perle di vetro, continuiamo a tessere la nostra selezione di libri sui confini, passando da un ascolto all’altro con un vero e proprio passaggio di testimone. Dopo l'ipotesi della scoperta dell'America da parte dei Vichingi, ecco ora un resoconto dettagliato di un’altra teoria, quella legata ad Amerigo Vespucci. In questo saggio di notevole rigore e profondità interpretativa, lo storico e scrittore americano Laurence Bergreen ci conduce attraverso l'impresa di Vespucci, delineando il profilo di un uomo che ha profondamente rimodellato la percezione geografica del Nuovo Mondo. Attraverso documenti d'archivio, testimonianze e analisi storiche, Bergreen restituisce un ritratto vivido e complesso che indaga i confini geografici come espressione di narrazioni in continua evoluzione tra conoscenza e interpretazione storica.
Lasciamo ora il campo aperto a una delle voci femminili contemporanee che apprezziamo molto per originalità, curiosità e capacità di esplorare confini sempre nuovi e diversi: Olivia Laing. Giornalista britannica, Laing racconta con maestria quelle situazioni di confine in cui l’Io viene continuamente messo alla prova tra flânerie nella solitudine contemporanea, indagini sui legami tra scrittura e alcolismo o, come in questo caso, un percorso lungo un fiume, alla ricerca del suo significato simbolico e del ruolo che ha avuto nella vita (e nella morte) di Virginia Woolf, che proprio in un fiume, nel 1941, pose fine alla propria esistenza.
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Con un taglio narrativo coinvolgente e lucido, Pablo Trincia dà forma a tre storie esemplari — quelle di Fatima, Omar e Sasha — giovani costretti a fuggire da guerra, miseria o negazione dei diritti fondamentali. Il confine, in queste pagine, è insieme realtà concreta e simbolo interiore: separa, sfida, ma può anche trasformare. Trincia racconta senza retorica, con l’autenticità di chi ha visto da vicino ciò che molti preferiscono ignorare. Un audiolibro che scuote, commuove e ci riconsegna il senso profondo dell’umana solidarietà — oggi, più che mai, indispensabile.
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Romanzi di confine tra nuove uscite e classici del genere
Il romanzo di Isabel Allende si apre con una citazione dalla poesia The Summer Day della poetessa statunitense Mary Oliver, che recita: "Dimmi, che cosa pensi di fare della tua unica vita, selvaggia e preziosa?” Un incipit che sprona il lettore a farsi viandante, tanto nell’esplorazione del romanzo quanto nella propria esistenza. La protagonista di questo romanzo di Isabel Allende, come dice lei stessa (la narrazione è in prima persona) è:
“Sono Maya Vidal, diciannove anni, sesso femminile, nubile, senza un innamorato per mancanza di opportunità e non perché sia schizzinosa.”
Partendo da Berkeley, Maya attraversa un confine tanto geografico quanto interiore, che la riconnette con la sua terra d’origine: il Cile. Come in molti romanzi della Allende, il Cile appare come una terra salvifica, carica di significati e simbolismi profondamente radicati.
Su Audible puoi ascoltare anche l'ultimo romanzo di Isabelle Allende: Il mio nome è Emilia Del Valle.
Pubblicato nel 2009, questo romanzo dello scrittore irlandese Colm Tóibín offre una riflessione profonda sui confini – geografici, culturali e interiori – e su personaggi in cerca di un senso di appartenenza. L’ambientazione è il 1952: Eilis Lacey, giovane donna irlandese stretta tra un sistema economico che non le offre prospettive e dinamiche familiari che ne soffocano le aspirazioni, decide di emigrare negli Stati Uniti. Da quel momento inizia un percorso di trasformazione che la porterà a ridefinire la propria identità, mettendo alla prova i limiti che la circondano e quelli che lei stessa impone agli altri. Tra le figure che incrocia nel nuovo mondo, spicca l’incontro con un giovane italiano a Brooklyn, destinato a mettere in discussione le sue certezze. In Italia, Tóibín è ancora sorprendentemente poco noto. Basti pensare che solo il romanzo Brooklyn ha ricevuto riconoscimenti importanti: nel 2012 The Observer lo ha inserito tra i dieci migliori romanzi storici di sempre, mentre The Guardian lo ha collocato al 51° posto nella lista dei cento migliori libri pubblicati nel XXI secolo.
Se Brooklyn ti ha conquistato, potresti apprezzare anche il suo seguito, Long Island, appena pubblicato in Italia e presentato dallo stesso Tóibín al Festival LibriCome di Roma.
Concediamoci — e perché no? — una parentesi romantica, esplorando i confini del cuore ma anche quelli geografici con questo romance, da cui è stato tratto un film diretto da Joaquín Llamas. L’autrice del romanzo, See You on Venus, è Victoria Vinuesa, scrittrice spagnola che ha trovato negli Stati Uniti la sua seconda casa e che finora si è distinta soprattutto come sceneggiatrice.Con questo esordio narrativo, Vinuesa mostra un talento promettente anche come autrice di romanzi.
La storia segue Kyle e Mia: lui, un ragazzo segnato da un dolore profondo, sul punto di compiere un gesto estremo; lei, fragile nel corpo ma animata da un’ostinata voglia di vivere, decisa a partire per la Spagna alla ricerca delle proprie origini. Un viaggio fisico ed emotivo che attraversa paesaggi e sentimenti, alla scoperta di ciò che può ancora essere salvato.
Appartenente a un genere del tutto diverso, ma altrettanto capace di lenire e cicatrizzare le ferite del cuore, La polvere del Messico di Pino Cacucci è un classico della narrativa on the road. Un libro perfetto per chi ha sognato almeno una volta di mollare tutto, mettersi scarpe comode, zaino in spalla e partire verso terre lontane: selve, deserti, confini, bettole e teatri dimenticati da Dio e dal tempo. Pino Cacucci quel sogno lo ha trasformato in esperienza e lo restituisce in forma di racconto. La polvere del Messico è un viaggio reale, ma filtrato da uno sguardo visionario e unico. Un invito a perdersi tra le pieghe polverose e surreali del Messico, seguendo l’unica bussola possibile: quella dell’immaginazione.
Vecchi marinai dal volto inciso dal vento, baleniere sperdute in languide distese di ghiaccio alla fine del mondo: il tutto raccontato con una prosa diretta, priva di fronzoli e, forse proprio per questo, profondamente coinvolgente. È questa l’essenza dei racconti di Francisco Coloane, scrittore cileno che, più di ogni altro, incarna la migliore narrativa di confine. Capo Horn è un classico del genere, un libro in cui scoprirai più tesori di quanti avresti mai immaginato e, chissà, magari mentre ascolti l'audiolibro narrato da Ruggero Andreozzi, verrà voglia anche a te di partire subito, immantinente, alla ricerca di nuovi confini nel punto più a sud di tutto il mondo: Capo Horn.
“Niente può stupire l'uomo che vive in quelle terre: che una barchetta prenda il mare con quattro marinai a bordo e ritorni con tre, che un cutter scompaia con l'intero equipaggio, e così via.”
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Se ancora non conosci la scrittura potente, evocativa, graffiante, ma anche ospitale di Willy Vlautin, è arrivato il momento di rimediare subito, qui, adesso, all’istante. Partiamo dal romanzo Verso Nord per poi parlarti di lui, l'autore e musicista americano che vale davvero la pena di conoscere in ogni suo libro.
Verso Nord è lo specchio di un'America lontana dai riflettori, di persone ai margini, figli alcolizzati di genitori alcolizzati, poveri come la protagonista, l'anima persa Allison Johnson, con un fidanzato cocainomane e violento. Un giorno, quando non il confine, ma il suo gemello malvagio, il limite, arriva a bussarle alla porta, lei parte. Sola, squattrinata e senza una meta: sarà un viaggio di redenzione che doveva essere fatto.
Ora, su Willy Vlautin: scrittore e musicista, leader dei Richmond Fontaine e membro dei Delines, è autore di sette romanzi, tra cui Motel Life (2020), Verso Nord (2022) e La ballata di Charley Thompson (2014). Da La ballata di Charley Thompson e Motel Life sono stati tratti i film Lean on Pete (2017) e Motel Life (2012), premiato al Festival di Roma. Nel 2019, con Io sarò qualcuno, è stato finalista al prestigioso Pen/Faulkner Award.
Per terminare il nostro gioco delle perle di vetro infilate l’una dietro l’altra nella selezione di audiolibri che esplorano il confine, concludiamo con il più classico dei classici del genere: Sulla strada. Sicuramente l’hai già letto o sai di cosa parla, magari hai anche ascoltato più volte l'audiolibro di Jack Kerouac narrato da Fabrizio Rocchi su Audible; allora vogliamo chiudere con una curiosità che pochi conoscono.
Nel 1966, Jack Kerouac approdò in Italia per presentare Big Sur, ma al posto di una consacrazione attesa, trovò un clima di diffidenza e fraintendimenti. Le sue apparizioni pubbliche a Milano, Roma e Napoli si trasformarono in un confronto teso e dissonante tra lo spirito ribelle dell’autore e un establishment culturale poco incline a riconoscerne la statura letteraria, relegandolo al ruolo di icona hippie, più fraintesa che celebrata. Se l’argomento ti incuriosisce, puoi approfondirlo nel volume ben documentato e appassionante dello studioso italiano della Beat Generation Alessandro Manca: La vita è un paese straniero. Non è forse così?
Audible: l’immaginazione senza confini
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