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Trans Europe Expresso, episodio 27
- May 6 2024
- Durata: 27 min
- Podcast
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Riassunto
Sintesi dell'editore
QUESTA SETTIMANA CON
MARTA DEL GRANDI
Penso che “Selva” sia uno dei dischi più belli e interessanti che troveremo a spasso in questo 2024. Incontro Marta Del Grandi e le rubo qualche battuta circa questo suono apolide, denso di letture spirituali e di ricerca. Ed è vero: spesso gli artisti lasciano fluire senza sosta e poi saremo noi a dare forma al tutto. E la forma che mi è venuta fuori, è una forma che mi fa stare assai bene…
Il 18 Maggio Marta Del Grandi la troveremo in concerto a San Valentino in provincia di Pescara. Ancora grazie agli amici dell’Ass. Cult. ReTe e al mensile Raropiù che come sempre dedicherà due pagine alla versione integrale di questa intervista.
MASSIMO SILVERIO
E poi andiamo tra le Alpi Carniche di un esordio che ha sconvolto molte abitudini firmato dalla Okum Produzioni. Forse uno dei miei esordi preferiti di questo tempo presente. “Hrudja” è sghembo, distopico, apocalittico in questo suono che sembra provenire da un tempo altro. La produzione di Manuel Volpe poi ha saputo fare il resto. “Hrudja” è in dialetto carsico, è una parete di emotività che proviene anche dalle macchina… ma poi lo vedi e lo senti che sa di pietra e di antico. Dietro tutto questo c’è la delicatezza di Massimo Silverio. E con lui sarà una chiacchierata senza tempo…
MARTA DEL GRANDI
Penso che “Selva” sia uno dei dischi più belli e interessanti che troveremo a spasso in questo 2024. Incontro Marta Del Grandi e le rubo qualche battuta circa questo suono apolide, denso di letture spirituali e di ricerca. Ed è vero: spesso gli artisti lasciano fluire senza sosta e poi saremo noi a dare forma al tutto. E la forma che mi è venuta fuori, è una forma che mi fa stare assai bene…
Il 18 Maggio Marta Del Grandi la troveremo in concerto a San Valentino in provincia di Pescara. Ancora grazie agli amici dell’Ass. Cult. ReTe e al mensile Raropiù che come sempre dedicherà due pagine alla versione integrale di questa intervista.
MASSIMO SILVERIO
E poi andiamo tra le Alpi Carniche di un esordio che ha sconvolto molte abitudini firmato dalla Okum Produzioni. Forse uno dei miei esordi preferiti di questo tempo presente. “Hrudja” è sghembo, distopico, apocalittico in questo suono che sembra provenire da un tempo altro. La produzione di Manuel Volpe poi ha saputo fare il resto. “Hrudja” è in dialetto carsico, è una parete di emotività che proviene anche dalle macchina… ma poi lo vedi e lo senti che sa di pietra e di antico. Dietro tutto questo c’è la delicatezza di Massimo Silverio. E con lui sarà una chiacchierata senza tempo…
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