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Un morto ogni tanto

La mia battaglia contro la mafia invisibile

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Un morto ogni tanto

Di: Paolo Borrometi
Letto da: Alessandro Muraca
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A proposito di questo titolo

"Ogni tanto un murticeddu, vedi che serve! Per dare una calmata a tutti!" Nelle intercettazioni l'ordine è chiaro: Cosa Nostra chiede di uccidere il giornalista che indaga sui suoi affari. Ma questo non ferma Paolo Borrometi, che sul suo sito indipendente La Spia.it denuncia ormai da anni gli intrecci tra mafia e politica e gli affari sporchi che fioriscono all'ombra di quelli legali.

Dallo sfruttamento e dalla violenza che si nascondono dietro la filiera del pomodorino Pachino Igp alla compravendita di voti, dal traffico di armi e droga alle guerre tra i clan per il controllo del territorio. Le inchieste raccontate in questo libro compongono il quadro chiaro e allarmante di una mafia sempre sottovalutata, quella della Sicilia sud-orientale. Il tutto filtrato dallo sguardo, coraggioso e consapevole, di un giornalista in prima linea, costretto a una vita sotto scorta: alla prima aggressione, che lo ha lasciato menomato, sono seguite intimidazioni, minacce, il furto di documenti importantissimi per il suo lavoro, sino alla recente scoperta di un attentato che avrebbe dovuto far saltare in aria lui e la sua scorta.

I nemici dello Stato contano sul silenzio per assicurarsi l'impunità, e sono disposti a tutto per mettere a tacere chi rompe quel silenzio. Il primo libro di Paolo Borrometi è una denuncia senz'appello su un fenomeno ritenuto in declino e in realtà più pervasivo di sempre, da combattere anzitutto attraverso la conoscenza del nemico.

Perché il potere della mafia, come diceva Paolo Borsellino, è anche un fenomeno sociale, fatto di atteggiamenti e mentalità passive contro cui l'unico antidoto è l'esempio della resistenza e della lotta.

©2018 RCS MediaGroup S.p.A. (P)2022 Audible Studios
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mi è piaciuto perché sono venuta a conoscenza di farti che immaginavo e soprattutto della realtà delle donne che raccolgono i pomodorini.
Grazie

l,e informazioni

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Ma con tanti bravi attori siciliani, che conoscono gli accenti giusti dei cognomi come dei quartieri citati, proprio un attore che legge maluccio e non si è neanche documentato dovevate scegliere?! Al di là di questa critica, ho trovato molto illuminante questo libro che testimonia sia dell’impegno dell’autore (a cui va tutto il mio rispetto e la mia stima) sia di quanto la mia povera isola sia assolutamente in pugno alla malavita organizzata. Io ci sono nata e ci vivo nella “provincia babba” e quasi tutti i santi giorni mi tocca fare i conti con l’arroganza e l’impunità di certi tristi figuri, mi tocca andare avanti coscienziosamente e onestamente sapendo che lo Stato non fa abbastanza. Non lo Stato rappresentato dai carabinieri e dai poliziotti, che fanno eroicamente tutto il possibile per arginare questo dannato fenomeno, ma lo Stato che occupa i posti chiave e che legifera per togliere poteri e possibilità ai tutori dell’ordine. Borrometi è un’eroica e coraggiosa testimonianza, sicuramente da prendere ad esempio, ma io, nel mio piccolo, non riesco a non avere paura perché non mi sento sufficientemente protetta. Come me molti siciliani, “babbi” e non. Nonostante tutto quel che è stato fatto, ci sentiamo soli e indifesi. È molto triste, è veramente molto triste

Molto interessante ma lettura pessima

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Alcune cose già le sapevo, altre no. Spero che possa scriverne altri . L’argomento va approfondito e divulgato il più possibile.

Bravo

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