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  • Storia culturale della canzone italiana

  • Di: Jacopo Tomatis
  • Letto da: Luca Sbaragli
  • Durata: 24 ore e 26 min
  • 4,3 out of 5 stars (20 recensioni)

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Storia culturale della canzone italiana

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Sintesi dell'editore

Tutti sappiamo - o pensiamo di sapere - che cos'è la canzone italiana. Ne parliamo con gli amici guardando Sanremo, la ascoltiamo su Spotify o su vinile, la cantiamo sotto la doccia, la amiamo, la odiamo, o tutt'e due le cose insieme. Ma che cosa rende "italiana" una canzone?

"Felicità", siamo tutti d'accordo, suona come una tipica "canzone italiana", al punto che potremmo definirla "all'italiana". E allora "Via con me" di Paolo Conte, coeva eppure lontana miglia e miglia dal successo sanremese di Al Bano e Romina, non lo è? O forse lo è meno, con quello swing americano e quella voce roca? Jacopo Tomatis parte da qui, dal ripensamento delle idee più diffuse sulla canzone italiana ("canzone italiana come melodia", "canzone italiana come specchio della nazione", "canzone italiana come colonna sonora del suo tempo"), per scriverne una nuova storia.

Fatta circolare su spartito o su rivista, trasmessa dalla radio, suonata da dischi e juke box, al cinema e alla tv, in concerti e festival, la canzone è stata, per un pubblico sempre più giovane, il punto di partenza per definire la propria identità (su una pista da ballo come nell'intimità della propria stanza), per fare musica e per parlare di musica. E allora hanno qualcosa da dirci non solo "Vola colomba", "Il cielo in una stanza", "Impressioni di settembre", "La canzone del sole", "Preghiera in gennaio", ma anche i nostri discorsi su queste canzoni, come le ascoltiamo, come le suoniamo, come le ricordiamo.

"Storia culturale della canzone italiana" ripercorre i generi e le vicende della popular music in Italia ribaltando la prospettiva: osservando come la cultura abbia pensato la canzone, quale ruolo la canzone abbia avuto nella cultura e come questo sia mutato nel tempo - dal Quartetto Cetra agli urlatori, da Gino Paoli al Nuovo Canzoniere Italiano, da De Gregori a Ghali.

Con la consapevolezza e l'ambizione che fare una storia della canzone in Italia non significa semplicemente raccontare la musica italiana, ma contribuire con un tassello importante a una storia culturale del nostro paese. Del resto, quando parliamo di musica non parliamo mai solo di musica.

©2019 Il Saggiatore S.r.l. (P)2020 Audible Studios

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Più storia “politico-intellettuale” che “culturale”

Ascolto piacevole ed interessante, ho appreso molte informazioni che non conoscevo e che mi hanno arricchito. Devo però dire che il lavoro mette al centro dell’analisi la rilevanza che hanno avuto le varie correnti ed i vari autori per una élite di intellettuali, per lo più politicamente impegnati, che non per il grande pubblico. Lucio Battisti, ad esempio, viene citato unicamente in relazione alle critiche di non originalità, trascurando del tutto l’analisi del suo fenomeno e l’immenso impatto culturale avuto nella storia della musica e del paese intero. Claudio Baglioni è a mala pena citato. Capitoli interi dedicati invece a fenomeni ed autori minori ma apprezzati dalle élite. Insomma la visione complessiva che ne emerge è strabica. Ascolto comunque consigliato.

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Interessante.

Grande ricerca e sapiente argomentazione anche se non sempre facile da seguire nel filo rosso del pensiero dell'autore. Certamente spunto di riflessione anche nelle parti che non si dovessero condividere pienamente.

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Bellissimo, un lavoro colossale e importante

Sono veramente colpito dalla incredibile mole e qualità di questo lavoro di Tomatis. Ho iniziato un po’ per curiosità e ne sono stato coinvolto completamente, per molti motivi: è scritto con incredibile profondità di analisi, con la collazione di una incredibile quantità di documentazione (potrebbe essere il lavoro di una vita da quanto materiale è riportato) con continui interessanti riferimenti storico-culturali, con approfondita competenza musicologica e analisi testuale ma soprattutto con una visione mai parziale o di parte, e però, cosa che potrebbe sembrare contrastare con quanto appena detto, con una passione vera per la materia, cosa che non ho mai ritrovato in alcun saggio o disamina analitica sulla materia. A mio parere questo testo è un punto di riferimento unico nel suo genere, persi come siamo in un’editoria che solo pubblica ció che può foraggiare una sterile rincorsa al prodotto mainstream. Anche nei passaggi più approfonditi e specialistici Tomatis spiega con una chiarezza di esposizione e con un dettaglio che regalano sempre una piacevolezza di lettura, rendendo la materia avvincente. La lettura è buona, titoli e testi in lingua straniera pronunciati con attenzione e cura. Sono molto contento di averlo ascoltato

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Opera importante, però.....

ho fatto fatica a finirlo.

alcuni argomenti, a mio modesto parere sono troppo pesanti.

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