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Effetto Domino

Come il mondo globale influenza le nostre tasche

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Effetto Domino

Di: Mariangela Pira
Letto da: Mariangela Pira
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A proposito di questo titolo

SIAMO INTRINSECAMENTE LEGATI. TUTTI. E NON È POSSIBILE TORNARE INDIETRO.

Siamo più vicini o più lontani? La globalizzazione è agli sgoccioli o si è presa solo una pausa di riflessione e quel che accade in paesi all’apparenza distanti continua a ripercuotersi a cascata su tutti gli altri, in un effetto domino? Come si spiega altrimenti che la chiusura dei porti in Ucraina faccia aumentare il prezzo della carta in Italia e provochi sommosse in Sri Lanka. Che l’aumento della siccità in Sicilia modifichi la viticoltura in America. Che le minacce della Cina verso Taiwan scateni l’emergenza microchip in Europa. O che dalle nostre auto elettriche dipenda la sorte del Congo?

Servendosi dell’antropologia economica e del contributo di studiosi e professionisti intervistati sul campo, con la consueta efficacia Mariangela Pira ci fornisce gli strumenti per districarci tra crisi delle materie prime e delle catene del valore, guerra del clima e transizione verde: questioni complesse ma che incidono fortemente sulla nostra quotidianità. Che si tratti della macchina o del cellulare, del pane, dell’aspirina o del caffè, tutto intorno a noi ci racconta di quanto il mondo sia più piccolo di quel che immaginiamo e fino a che punto le nostre scelte, oggi più che mai, richiedano responsabilità.

©2023 Chiarelettere (P)2024 Adriano Salani Editore
Antropologia Economia Politica e governo Relazioni internazionali

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Dopo primi capitoli bomba in cui le argomentazioni mi tengono incollato alle pagine, mi sale qualche perplessità.
L’autrice parte da un presupposto ormai conclamato: in un sistema globalizzato, le interconnessioni economiche, sociali e ambientali sono tali da non poter prescindere da analisi complesse e interconnesse.
Si lancia quindi in un report piuttosto snello, non troppo approfondito ma ben documentato, che cerca di svelare legami più nascosti tra aspetti contemporanei troppo spesso analizzati separatamente.
Utilizzando anche momenti di crisi recente, come la pandemia del 2020-2021 e il primo anno della guerra in Ucraina, ecco che allaccia discorsi di economia, salute globale e farmacologia, transizione ecologica e tecnologica, connettendoli alle ricadute internazionali che riguardano i mercati, il reperimento delle risorse di materie prime, eccetera.
In questa prima parte molto interessante, che riesce a spaziare - in alcuni momenti - anche su vicende italiane come quella dell’agricoltura sarda, trovo un po’ carenza di dati e statistiche, ma comunque l’autrice sembra avere eseguito buon lavoro di approfondimento e le tesi appaiono forti e strutturate.
Nel procedere , qualcosa si smarrisce e avverto carenza di ricerca e di autorevolezza, quando cade in alcune contraddizioni: cerca di analizzare le problematiche relative all’estrazione di materie prime, con conseguenti ricadute ambientali e sulla dispersione/smaltimento, ma poi si affida all’opinione di noti economisti e professori senza porre domande problematiche coerenti con le affermazioni dei capitoli precedenti.
Ne viene fuori un discorso neoliberista che sembra criticare l’accelerazione della svolta ecologica, promuovere il nucleare, il gas e altre fonti energetiche, biasimare il controllo statale e auspicando un liberismo che contraddice tutto quello che è stato detto nei primi capitoli. Non c’è contraddittorio, non vengono intervistati esperti che sostengano tesi contrarie. Non viene presa la posizione super partes del ricercatore, che verifica o eventualmente confuta le tesi raccolte.
Al momento delle brevi conclusioni, infine, inizia a tagliare i fatti con l’accetta dando giudizi affrettati e cadendo nuovamente in contraddizione.
Per esempio suggerisce che non possiamo fare sì che l’economia governi il nostro futuro, ma deve intervenire la politica. Questo sarebbe più che condivisibile, se non venisse affermato letteralmente tre righe sotto all’invettiva contro l’sovrintendenze che impediscono di posizionare pale eoliche. Un poche pagine dopo il paio di interviste in cui si sostiene tutt’altro.

Se all’inizio, quindi, mi sembrava un saggio incisivo, seppur un po’ carente sul fronte dei dati, nella seconda parte questo sospetto si è fatto più forte e il libro a mio parere scade per eccessiva sicurezza in tesi discutibili e per mancanza di approfondimento, che compromettono ampiamente il risultato.

Seconda parte deludente

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

Il libro tratta molto bene gli argomenti più importanti degli ultimi anni, con focus particolare sul mercato globale e sui suoi punti critici. Il contenuto è molto attuale, e rimarrà un testo valido fino al 2025-6.
Pira è un'ottima giornalista e scrive in maniera super comprensibile nonostante la complessità degli argomenti. Purtroppo ha palesemente dovuto adattarsi al ruolo di lettrice nei primi capitoli, mentre il miglioramento è palpabile nella seconda metà.
Il contenuto potrebbe risultare non neutrale in alcuni passaggi, ma con un ascolto critico si possono ottenere comunque informazioni importanti a prescindere dalla propria posizione politica.

Un riassunto ben fatto della situazione mondiale

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

Riesce ad illustrare ambiti complessi con chiarezza, fonti autorevoli, ed una lettura coinvolgente, da reportage

Chiara e coinvolgente

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

Libro ben scritto e ben letto da Mariangela Pira, tratta di attualità con dettagli ben accurati.

Molto interessante

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

Come sempre Mariangela Pira riesce ad affrontare argomenti complessi rendendoli fruibili a tutti, senza però semplificarli. Disamina molto interessante. Ottima lettura

Chiaro e piacevole

Si è verificato un problema. Riprova tra qualche minuto.

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