Chi è Donatella Di Pietrantonio?

Lo scrittore americano Henry Miller esordì nel mondo letterario con il famoso romanzo Tropico del Cancro all'età di 43 anni. Uno dei più grandi scrittori del Novecento, Joseph Conrad, iniziò a scrivere all'età di 36 anni, dopo oltre vent'anni di vita avventurosa spesa a solcare gli oceani di mezzo mondo.

Una storia editoriale simile è accaduta anche alla popolare scrittrice italiana che ti presentiamo oggi: Donatella Di Pietrantonio, il cui esordio in età adulta è stata una vera rivelazione letteraria. Dal 2011, Donatella Di Pietrantonio, ha infatti iniziato quella che è tuttora una carriera letteraria in continua ascesa, complice la sua capacità di raccontare storie di famiglie (spesso) disfunzionali e di situarle in ambienti rurali e aspri.

Donatella Di Pietrantonio: quali tematiche affrontano i suoi romanzi?

La storia di vita della scrittrice italiana Donatella Di Pietrantonio è davvero molto singolare. Nata e cresciuta in Abruzzo, una regione italiana che fa sempre da sfondo ai suoi bei romanzi, la Di Pietrantonio ha esordito nel mondo letterario dopo aver speso gran parte della sua vita a svolgere la professione di dentista pediatrico.

In tutta la sua produzione letteraria, così come nell'ultimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio intitolato L'età fragile in Esclusiva per Audible, la scrittrice pone i suoi personaggi al crocevia di alcune scelte che causano ferite ricorrenti.

L'abbandono familiare, per esempio, una ferita che accomuna molte delle sue protagoniste, oppure ancora il sentirsi completamente sradicati, sebbene ancora legati (come da un incantesimo inspiegabile) alla propria terra d'origine. L'Abruzzo è, nei romanzi della Di Pietrantonio, un altro fil rouge ricorrente che sembra tenere insieme i destini dei protagonisti e delle protagoniste in un modo che fa supporre(e dunque trasmette al lettore) la profonda conoscenza che l'autrice ha del territorio. I migliori romanzi di Donatella Di Pietrantonio che ti invitiamo a scoprire in questa selezione, sono, infine, tutti accomunati da una specie di patto silente che la scrittrice ti invita a fare con la fragilità e la durezza dei suoi protagonisti e della natura umana in generale. L'età fragile è anche il titolo dell'ultimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, scopriamo insieme di cosa parla.

Di cosa parla l'ultimo libro di Donatella Di Pietrantonio?

L'età fragile

Il nuovo atteso romanzo di Donatella Di Pietrantonio in Esclusiva per Audible non poteva coglierci in un momento storico più adatto.

Di cosa parla il nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio? Della fragilità di una delle protagoniste, Lucia, ora una mamma adulta che, però, una notte d'agosto di tanti anni prima era stata costretta a perdere all'improvviso tutta la sua innocenza. Parla anche della scomparsa della sua compagna di giochi di sempre, Doralice, e di altre due ragazze, sparite quella stessa notte dal campeggio arroccato sotto alle falesie: una scomparsa che segnerà per sempre un solco indelebile nella memoria di Lucia. Così, molti anni dopo, quando Lucia vede sua figlia Amanda tornare al paese con quello stesso sguardo di terrore, fragilità e malinconia, capisce subito che qualcosa, anche in lei, è cambiato per sempre. Ma cosa?

Nell'ultimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio si respira l'atmosfera delle rupi e dei crinali d'Abruzzo, delle sue incantevoli valli e delle persone di montagna, accoglienti sì, ma anche capaci di commettere azioni cruente.

“Ricordo quando mi sedevo con gli escursionisti al tavolo dello spiazzo, nel fumo degli arrosticini o aiutavo a servire se ce n'era bisogno.”

Il nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio, forte della talentuosa scrittura dell'autrice - capace di intrattenere il lettore con la forza e la delicatezza delle indagini psicologiche dei personaggi e le descrizioni dei luoghi - è un libro potente. Ci ricorda, infatti, quanto l'essere umano sia allo stesso tempo fragile e forte, al di là di ogni barriera generazionale.

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I migliori libri di Donatella Di Pietrantonio su Audible

L'Arminuta

L' Arminuta, vincitore del Premio Campiello nel 2017 e del Premio Napoli, è il libro della scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio più amato dai lettori (fino ad oggi). Dal libro è stato tratto anche un film del 2021 per la regia di Giuseppe Bonito che ti consigliamo di vedere, se non l'hai già fatto. Anche in questo romanzo, come nel nuovo libro di Donatella Di Pietrantonio, il fulcro attorno al quale si dipanano i raggi della trama fa leva sull'estraneità, la fragilità e la ricerca del proprio posto nel mondo. Siamo negli anni '70: la protagonista è una ragazzina di tredici anni che deve fare ritorno (“arminuta” in dialetto abruzzese “colei che è ritornata”) alla sua famiglia biologica, dopo aver trascorso i primi tredici anni con una famiglia adottiva di lontani zii.

La giovanissima “arminuta” ritorna, dunque, dalla città al paese passando dagli agi all'essenzialità: l'ambientazione è quella dell'Abruzzo più remoto, dove, per sopravvivere alla quotidianità, non si adottano di certo le stesse premure eleganti dei salotti di città. Quale delle due deve considerare come sua madre: la madre biologica o la zia alla lontana che l'ha cresciuta? Ha una “nuova” sorella, Adriana e un “nuovo” fratello, Vincenzo che la guarda di nascosto nel suo corpo di giovane donna e non come si guarderebbe a una sorella.

Nonostante questo dramma personale, la protagonista resiste, deve resistere: non ha altra scelta. Resistere a cosa? Al doppio abbandono materno, alla durezza della vita e agli errori commessi dagli adulti a suo discapito.

Magistrale la lettura ad alta voce dell'attrice Jasmine Trinca.

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Borgo Sud

“Il bambino le dormiva in braccio, le gambe nude e inerti lungo il corpo magro di Adriana, la testa sotto il suo mento. Era il figlio, e io non sapevo che le era nato.”

Considerato come il seguito del romanzo L'Arminuta, Borgo Sud vede come protagoniste le due sorelle, l'Arminuta e Adriana, ora cresciute. Il romanzo Borgo Sud, selezionato per il Premio Strega del 2021, si è classificato al secondo posto. Anche se la protagonista ora vive in una cittadina del sud della Francia, sarà richiamata di nuovo nel lontano Abruzzo, tirata da quel filo invisibile, eppure così tenace, che la lega alla sua famiglia di origine. Ad Adriana, prima di tutto, sorella biologica che ha avuto un figlio di cui lei, l'Arminuta, non sapeva nulla.

Lungo la trama emerge con prepotenza la volontà dell'Arminuta di mettere ordine al disordine emozionale legato alle due figure femminili, sua madre e sua sorella, che costellano i suoi ricordi di infanzia con sentimenti di estraneità e distacco. Eppure ora che Adriana - anche lei figura femminile vittima di abbandono e trascuratezza - è in difficoltà, l'Arminuta non può che tornare, una seconda volta, nelle terre d'Abruzzo per prestarle soccorso e, così facendo, darsi l'opportunità di soccorrere e guarire anche la sua anima.

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Bella mia

“Non avevamo bisogno del terremoto. Ognuno possedeva già i suoi dolori.”

Bella mia, il secondo romanzo di Donatella Di Pietrantonio ambientato in Abruzzo, è stato candidato al Premio Strega 2014 e ha vinto il Premio Brancati nello stesso anno.

Come ci si sente a dover fare i conti con le macerie, quelle che ha causato il terremoto de L'Aquila certo, ma anche con le macerie emozionali causate dalla morte di Olivia, vittima delle scosse telluriche della turpe terra? In Borgo Sud, Caterina, sorella di Olivia e zia di Marco, rimasto orfano di madre, dovrà cambiare i propri ritmi e la propria vita, iniziare a prendersi cura di suo nipote e tornare a relazionarsi con sua madre in un'atmosfera di decadenza post-terremoto e di paura diffusa. Eppure, sarà in quella stessa atmosfera che Caterina troverà la forza di resistere e opporsi, insieme ai suoi familiari, alle intemperie della vita e a quelle, ben più dolorose, della morte.

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Il romanzo d'esordio di Donatella Di Pietrantonio

Mia madre è un fiume

Dato alle stampe nel 2011, Mia madre è un fiume è il romanzo d'esordio di Donatella Di Pietrantonio, libro che l'ha consacrata come una delle più talentuose voci femminili emergenti della penisola. L'amore di una figlia per la madre sull'orlo della demenza senile, ma anche le rivalità e le incomprensioni: sono questi alcuni pezzi di quel puzzle familiare che la protagonista dovrà mettere insieme per narrare la storia di Esperia Vola detta Esperina (sua madre) e della sua famiglia d'origine, del padre di Esperia, Fioravante, di sua madre Rosetta e dei suoi fratelli. Ritroviamo, dunque, incredibili descrizioni dell'Italia centrale nel dopoguerra, delle famiglie numerose, dei sacrifici e degli improvvisi cambi di rotta del destino.

A tenere insieme tutti questi racconti e memorie-fiume, è il legame e il dialogo madre-figlia, argomento molto caro alla scrittrice Donatella Di Pietrantonio sin dai suoi esordi letterari. Altra protagonista indiscussa, che sembra essere un collante indistinguibile per tutti i romanzi di Donatella Di Pietrantonio, è la terra d'Abruzzo: magica, aspra e misteriosa.

“Era una testa calda Fioravante. Tu sei figlia della sua prima licenza di soldato in guerra. Tornò tre volte in tutto. Aveva sposato Serafina in ottobre e a febbraio già partiva per il fronte.”

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