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È già sera, tutto è finito
- Letto da: Maura Pettorruso
- Durata: 15 ore e 21 min
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Sintesi dell'editore
Gli antieroi di questo romanzo ci permettono di recuperare, attraverso la narrativa, la memoria di un periodo della nostra storia che, per quanto recente, continua a rimanere sullo sfondo a causa di quel meditato ed efficace depistaggio mediatico che impedisce a questo Paese di condividere una storia e di "usarla" politicamente. (Massimo Carlotto)
Nell'Italia degli anni Novanta ci sono la Storia con la S maiuscola e la storia con la s minuscola. Della prima si occupa Antonio Castellani, giornalista incompiuto e affetto dalla sindrome di Cassandra, che lo porta a trovarsi sempre nel posto giusto, ma al momento sbagliato. Nella seconda vivono i ragazzi di Gazzolino, minuscolo paese del Nordest, divisi tra il vuoto esistenziale di fine secolo e l'urgenza di lasciare un’impronta con le proprie vite. In mezzo ci sono il terremoto di Tangentopoli, le bombe contro i monumenti, la nuova strategia della tensione. E, sopra tutti, un oscuro regista sopraffino, che un giorno decide di spiegare a quel giornalista come si uccide una Repubblica per farne sorgere subito un'altra. Identica, se non peggiore.