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Werner Gunthor. Il barbaro coi baffi
- Olimpicamente
- Letto da: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
- Serie: Olimpicamente
- Durata: 11 min
- Categorie: Biografie e memorie, Sport
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Alberto Juantorena. Un uomo chiamato caballo
- Olimpicamente
- Di: Flavio Stroppini, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci
- Durata: 9 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Cuba. La rivoluzione. Lo sport. Queste le tre parole principali del vangelo personale di Alberto Juantorena. Alcuni amici lo chiamavano il peggior giocatore di pallacanestro mai visto. Lui si era innamorato di quello sport. Rimbalzo, corsa, salto, canestro. L'allenatore polacco Zygmunt Zabierzowski lo convinse però a provare altro. La velocità. Dedicati ai 400 e agli 800 metri i suoi 84 chili per 1.90 di altezza divennero un prototipo di fenomeno. Musiche originali: Gianluigi Carlone.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 01/06/2019
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Novella Calligaris. La riga nera
- Olimpicamente
- Di: Veronica Tosetti, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Eleni Molos, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 13 min
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Generale
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Storia
Le Olimpiadi di Monaco '72 si ricorderanno sempre per l'attentato di Settembre Nero. Se ti concentri riaffiorano personaggi come Olga Korbut, Valerj Borzov, l'URSS che batte per la prima volta la squadra americana a basket e sopra tutti Mark Spitz: sette medaglie per sette record. Ma per lo sport italiano questa olimpiade è degna di essere ricordata per un motivo particolare. Le medaglie olimpiche di Novella Calligaris, le prime mai ottenute da nuotatori italiani nella storia.
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breve e godurioso
- Di Irene Spadaro il 14/11/2017
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Sara Simeoni. Ti porto in volo
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Francesca Zucchero, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 10 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Stadio Lenin, Mosca, 26 luglio 1980. Finale del salto in alto. In pedana due donne: la tedesca dell'Est Rosemarie Ackermann, prima donna al mondo a superare il "muro" dei due metri, già campionessa olimpica a Montrèal 1976 e Sara Simeoni, medaglia d'argento a Montreal, alla quale è "toccato" per ben due volte alzare l'asticella a 2,01 mt. Tutti gli esperti si attendono questo duello, il pallottoliere degli scontri diretti dice 6 a 2 per la Ackermann.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
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Steve Redgrave. Insieme
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Claudio Moneta, Daniele Ornatelli
- Durata: 15 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Non ce n'è. O sei inglese o segui il canottaggio, oppure il nome di Steve Redgrave rischia di non dirti abbastanza. Eppure è il nome di una delle grandi leggende della storia dell'Olimpiade. Cinque medaglie d'oro in cinque edizioni consecutive dei giochi. Poco importa che ci siano atleti che alle olimpiadi hanno vinto più di lui, magari anche solo nella stessa edizione dei giochi. Poco importa che il pistard Cris Hoy gli abbia strappato nel 2012 a Londra il record di atleta inglese più medagliato di sempre. Steve Redgrave, resta un monumento.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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John Stephen Akhwari. Mille passi
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli
- Durata: 13 min
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Generale
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Storia
È il 27 ottobre 1968. Siamo praticamente al sipario. Si corre la gara di chiusura: la maratona. A vincerla è l'etiope Mamo Wolde, ma non sarà lui quello che verrà ricordato. Il protagonista vero è invece uno sconosciuto atleta della Tanzania che si chiama John Stephen Akhwari che al chilometro diciannove cade e si fa male. Ha una spalla malconcia, una gamba sanguinante. Non è neanche in grado di appoggiare il piede e il traguardo è lontano.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
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Shaul Ladany. Non mi voglio svegliare
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Roberto Recchia, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
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Generale
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Lettura
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Storia
È l'alba del 5 settembre 1972. Il marciatore israeliano Shaul Ladany si sveglia di soprassalto nel suo letto del villaggio olimpico di Monaco. È andato a dormire da poco. Fino alle 3 aveva ritagliato gli articoli di giornale che parlavano della sua gara: la 50 chilometri di marcia. In quel momento il sangue di Moshe Weinberg è già sull'asfalto. Il suo corpo è crivellato dai colpi di kalashnikov del commando di Settembre nero.
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Cuba. La rivoluzione. Lo sport. Queste le tre parole principali del vangelo personale di Alberto Juantorena. Alcuni amici lo chiamavano il peggior giocatore di pallacanestro mai visto. Lui si era innamorato di quello sport. Rimbalzo, corsa, salto, canestro. L'allenatore polacco Zygmunt Zabierzowski lo convinse però a provare altro. La velocità. Dedicati ai 400 e agli 800 metri i suoi 84 chili per 1.90 di altezza divennero un prototipo di fenomeno. Musiche originali: Gianluigi Carlone.
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Storia
Le Olimpiadi di Monaco '72 si ricorderanno sempre per l'attentato di Settembre Nero. Se ti concentri riaffiorano personaggi come Olga Korbut, Valerj Borzov, l'URSS che batte per la prima volta la squadra americana a basket e sopra tutti Mark Spitz: sette medaglie per sette record. Ma per lo sport italiano questa olimpiade è degna di essere ricordata per un motivo particolare. Le medaglie olimpiche di Novella Calligaris, le prime mai ottenute da nuotatori italiani nella storia.
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Stadio Lenin, Mosca, 26 luglio 1980. Finale del salto in alto. In pedana due donne: la tedesca dell'Est Rosemarie Ackermann, prima donna al mondo a superare il "muro" dei due metri, già campionessa olimpica a Montrèal 1976 e Sara Simeoni, medaglia d'argento a Montreal, alla quale è "toccato" per ben due volte alzare l'asticella a 2,01 mt. Tutti gli esperti si attendono questo duello, il pallottoliere degli scontri diretti dice 6 a 2 per la Ackermann.
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Non ce n'è. O sei inglese o segui il canottaggio, oppure il nome di Steve Redgrave rischia di non dirti abbastanza. Eppure è il nome di una delle grandi leggende della storia dell'Olimpiade. Cinque medaglie d'oro in cinque edizioni consecutive dei giochi. Poco importa che ci siano atleti che alle olimpiadi hanno vinto più di lui, magari anche solo nella stessa edizione dei giochi. Poco importa che il pistard Cris Hoy gli abbia strappato nel 2012 a Londra il record di atleta inglese più medagliato di sempre. Steve Redgrave, resta un monumento.
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È il 27 ottobre 1968. Siamo praticamente al sipario. Si corre la gara di chiusura: la maratona. A vincerla è l'etiope Mamo Wolde, ma non sarà lui quello che verrà ricordato. Il protagonista vero è invece uno sconosciuto atleta della Tanzania che si chiama John Stephen Akhwari che al chilometro diciannove cade e si fa male. Ha una spalla malconcia, una gamba sanguinante. Non è neanche in grado di appoggiare il piede e il traguardo è lontano.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
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Shaul Ladany. Non mi voglio svegliare
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Roberto Recchia, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
- Versione integrale
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Generale
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Storia
È l'alba del 5 settembre 1972. Il marciatore israeliano Shaul Ladany si sveglia di soprassalto nel suo letto del villaggio olimpico di Monaco. È andato a dormire da poco. Fino alle 3 aveva ritagliato gli articoli di giornale che parlavano della sua gara: la 50 chilometri di marcia. In quel momento il sangue di Moshe Weinberg è già sull'asfalto. Il suo corpo è crivellato dai colpi di kalashnikov del commando di Settembre nero.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Paavo Nurmi. Due ori in un'ora
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Fai una cosa che ti sembra straordinaria. E ti rendi conto che non è proprio la cosa più semplice in un'Olimpiade. Ma non ne puoi godere a pieno l'eccezionalità, perché quando verrà, non battuta, ma solo eguagliata, tu non ci sarai già più. È quello che è successo a Paavo Nurmi, il finlandese volante. Così era stato soprannominato. La cosa eccezionale che Nurmi ha fatto è stata vincere nella stessa edizione delle Olimpiadi la gara dei 1500 metri e quella dei 5000.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Roger Federer. Game, set, match
- Olimpicamente
- Di: Flavio Stroppini, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano, Margherita Saltamacchia
- Durata: 10 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Di un grande sportivo ricordi le vittorie. Oppure le giocate fuori dall'ordinario. Ci sono alcuni uomini che nel mezzo di un campo da gioco riescono a farci dimenticare ogni patema del quotidiano. Rendono possibile quello che non dovrebbe esserlo. Tra questi uomini, che se ne infischiano delle regole fisiche, c'è un tennista. Il miglior tennista di tutti tempi. Roger Federer. 17 slam, coppa Davis, 6 master, 237 settimane consecutive al numero 1 della classifica ATP e decine di record polverizzati.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 04/06/2019
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Peter Norman. Quello senza guanto
- Olimpicamente
- Di: G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Roberto Recchia, Dario Sansalone, Edoardo Lomazzi
- Durata: 13 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Si possono ricordare i dettagli di quella foto. 1968 Città del Messico, Tommie Smith e John Carlos sul podio. Pugno destro Smith sinistro Carlos, sguardo in basso. Smith ha una scatola nella mano sinistra tutti e due sono scalzi... Poi c'è quello che è arrivato con loro... di solito non ricordiamo il nome, ma è quello senza guanto. Un bianco in mezzo a due "negri", come si diceva senza le virgolette una volta. È Peter Norman. È prima di uscire dal tunnel indossa la coccarda dell'Olympic Project for Human Rights.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Abebe Bikila. L'ultimo re
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Il 10 settembre 1960 è il giorno della maratona alle Olimpiadi di Roma: il percorso della gara contraddice molte abitudini olimpiche. Sia la partenza che l'arrivo non sono previsti allo Stadio Olimpico. Si parte dal Campidoglio, in pieno centro, e il percorso si dipana lungo le direttrici dell'antichità. L'ultima parte della gara avverrà ben oltre l'imbrunire. Alla partenza, tra i 75 partecipanti, non passa inosservata la presenza di un piccolo corridore dell'Etiopia.
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emozione
- Di renato il 18/01/2020
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Ian Thorpe. A piedi uniti
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Gabriele Calindri
- Durata: 13 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Piscina Olimpica di Atene. È in programma la gara dei 200 metri stile libero uomini. È una gara molto attesa, qualcuno, forse esagerando, l'ha definita la "gara del secolo". Anche grazie a strane coincidenze anagrafiche, tre generazioni di nuotatori, passato, presente e futuro della specialità, si ritrovano schierati sui blocchi di partenza. L'attesa è altissima. I motivi di rivincita e i temi tecnici pure esaltanti.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Wilma Rudolph. Il vento in quattro
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 20 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Nel 1960, l'anno dei giochi olimpici di Roma, negli Stati Uniti ci sono Stati in cui i neri non possono entrare negli stessi bar dei bianchi; la sola idea di un matrimonio misto fa tremare di inquietudine anche la stragrande maggioranza dei liberal. Lo sport è un buon modo per emanciparsi, come aveva dimostrato Jesse Owens. Wilma Rudolph nasce nel 1940, ventesima figlia su ventidue di una famiglia non certo ricca, a Clarksville, Tennessee.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Dick Fosbury. Lo sguardo verso il cielo
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
- Durata: 15 min
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Generale
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Lettura
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Storia
L'atletica leggera non è lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto è già stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Billy Mills. Venticinque giri
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
- Durata: 19 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Il favorito dei 10mila metri di atletica leggera, alle Olimpiadi di Tokio 1964, è Ron Clarke, australiano, detentore del record del mondo. Ma a vincere, dopo un ultimo giro pieno di colpi di scena, è Billy Mills, un atleta americano pressoché sconosciuto. Billy è un nativo americano, nato e cresciuto in una riserva, orfano dall'età di 12 anni.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
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Carl Lewis. Uno, due, tre e mezzo
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Alessandro Castellucci
- Durata: 12 min
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Generale
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Lettura
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Storia
29 luglio 1996, stadio olimpico di Atlanta. Finale del salto in lungo maschile. E' l'ultima gara della lunghissima carriera di Carl Lewis. Un atleta straordinario, capace di eguagliare il mito di Jesse Owens: vincere 4 medaglie d'oro in atletica leggera nella stessa edizione delle Olimpiadi. Il salto in lungo è la competizione alla quale Carl Lewis è più affezionato. E il numero 4 lo perseguita: con questa gara può conquistare 4 medaglie d'oro in 4 edizioni consecutive delle Olimpiadi, eguagliando il primato di Al Oerter.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Jesse Owens. Sei nero anche tu
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Roberto Recchia
- Durata: 19 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
È il 22 luglio 1945. Siamo in Nord Dakota, ed è in corso una partita di baseball. Il pubblico è composto da bianchi. Nell'intervallo un corridore di colore sfida prima i più veloci tra i giocatori delle due squadre, poi addirittura un cavallo da corsa. Fa caldo, ma Jesse, trentatrè anni e un fisico invidiabile, sembra pronto a ripetere il solito spettacolo: l'uomo che corre più veloce del cavallo.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Louis Zutter. Il cavallo di Louis
- Olimpicamente
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- Letto da: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
- Durata: 12 min
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Generale
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Storia
"Lunedì 6 corrente furono organizzate le feste per i giuochi olimpici. L'aspettativa grandissima che vi era per questi giuochi non fu certamente superiore al risultato. La prima giornata fu splendida e per il concorso del pubblico e per i giuochi stessi che dal lato sportivo nulla lasciarono a desiderare." Così scrisse la neonata Gazzetta dello Sport il 13 aprile 1896.
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Meraviglioso
- Di Jale il 14/08/2020
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Mark Spitz. Solo in quarta corsia
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano
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Generale
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Storia
È l'alba del 5 settembre a Monaco di Baviera. I Giochi delle XX Olimpiadi dell'era moderna stanno per entrare nella seconda settimana. Tutto il mondo, non solo quello sportivo, parla di un nuotatore statunitense, Mark Spitz, vincitore di ben 7 medaglie d'oro, sette record del mondo. È l'alba quando, nel villaggio olimpico ancora addormentato, otto uomini scavalcano senza difficoltà la rete di recinzione. Sono armati, fanno parte di un commando dell'organizzazione palestinese "Settembre nero". E' l'alba e qualcuno bussa alla porta della camera di Mark Spitz.
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Fantástico, emocionante!!!
- Di Bettina il 16/07/2019
Sintesi dell'editore
Uno, due! Uno due! Uno due! Rigido. Di solito gli atleti del getto del peso sono così. Elefanti in cristalleria. Lo sai che prima o poi si voltano e fanno cascare tutto quanto. Lui no. Werner Günthör da Uttwil, canton Turgovia, Svizzera, sembrava danzare. Quando camminava e quando lanciava la sfera di sette chili e 270 grammi a più di venti metri di distanza. Da dove gli veniva tutta quella eleganza?
Musiche originali: Gianluigi Carlone. Adattamento e regia: G. Sergio Ferrentino.
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Generale
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Lettura
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Storia
- Elisabetta Passagrilli
- 30/05/2019
Analisi interessante
Bella e interessante analisi biografica di personaggi e momenti sportivi emozionanti. Anche la lettura è molto piacevole