
Tre gocce d'acqua
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Chiara Leoncini
A proposito di questo titolo
Celeste e Nadir non sono fratelli, non sono nemmeno parenti, non hanno una goccia di sangue in comune, eppure sono i due punti estremi di un'equazione che li lega indissolubilmente. A tenerli uniti è Pietro, fratello dell'una da parte di padre e dell'altro da parte di madre.
Pietro, più grande di loro di quasi dieci anni, si divide tra le due famiglie ed entrambi i fratellini stravedono per lui. Celeste è con lui quando cade per la prima volta e, con un innocuo saltello dallo scivolo, si frattura un piede. Pochi mesi dopo è la volta di due dita, e poi di un polso. A otto anni scopre così di avere una rara malattia genetica che rende le sue ossa fragili come vetro: un piccolo urto, uno spigolo, persino un abbraccio troppo stretto sono sufficienti a spezzarla. Ma a sconvolgere la sua infanzia sta per arrivare una seconda calamità: l'incontro con Nadir, il fratello di suo fratello, che finora per lei è stato solo un nome, uno sconosciuto.
Nadir è brutto, ruvido, indomabile, ha durezze che sembrano fatte apposta per ferirla. Tra i due bambini si scatena una gelosia feroce, una gara selvaggia per conquistare l'amore del fratello, che preso com'è dai suoi studi e dalla politica riserva loro un affetto distratto. Celeste capisce subito che Nadir è una minaccia, ma non può immaginare che quell'ostilità, crescendo, si trasformerà in una strana forma di attrazione e dipendenza reciproca, un legame vischioso e inconfessabile che dominerà le loro vite per i venticinque anni successivi. E quando Pietro, il loro primo amore, l'asse attorno a cui le loro vite continuano a ruotare, parte per uno dei suoi viaggi in Siria e scompare, la precaria architettura del loro rapporto rischia di crollare una volta per tutte.
Al suo settimo romanzo, Valentina D'Urbano si conferma un talento purissimo e plastico, capace di calare i suoi personaggi in un'attualità complessa e contraddittoria, di indagare la fragilità e la resilienza dei corpi e l'invincibilità di certi legami, talmente speciali e clandestini da sfuggire a ogni definizione. Come quello tra Celeste e Nadir, che per la lingua italiana non sono niente, eppure in questa storia sono tutto.
©2021 Mondadori (P)2022 MondadoriConsigliato
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bello bello!
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intenso
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libro meraviglioso, originale, sentito, commovent
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TRE GOCCE D'ACQUA
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Storia struggente e bellissima
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Bravissime
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Storia di un amore assoluto
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un libro che arricchisce l'anima
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Se lo contendono e iniziano a scontrarsi.
Scontri che, come previsto dalla zia Olga, segnano l’inizio di un amore viscerale che li accompagnerà per tutta la vita.
Pietro diventa un professore ma sente la necessità di combattere e seguendo i suoi ideali perde la vita, lui dai capelli color del fuoco che è il collante fra due famiglie.
Celeste ha le ossa di vetro, la sua disabilità però non limita la sua carriera e la sua forza d’animo. Ama profondamente suo fratello e impara ad amare il fratello di suo fratello.
Nadir è una miccia sempre pronta ad esplodere, passa per le vite delle persone come un uragano lasciando solchi ma tutto ciò che ama veramente è la sua famiglia, la fotografia e Celeste.
Ogni personaggio principale o secondario è caratterizzato con cura, tratti netti e ben definiti.
La trama si svolge seguendo un complicato intreccio, come una matassa da sbrogliare.
Fino alla fine non ci si arrende, come non può arrendersi la madre dei due ragazzi, Lucrezia. Lei è anche il medico che segue Celeste fin dagli albori della patologia.
Storia superbamente intrecciata e poi sciolta per essere donata al lettore.
Uno dei libri più belli che ho letto nell’ultimo anno.
Un intreccio complesso e tenero
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