Tre Trifole per Rebaudengo
Seconda Indagine Commissario Rebaudengo
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Tre Trifole per Rebaudengo
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Letto da:
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Sandra Tedeschi
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Di:
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Cristina Rava
A proposito di questo titolo
È autunno, momento magico di silenzi, di foglie dorate e di funghi e il commissario Bartolomeo Rebaudengo passeggia nei boschi di Ceva. Ma la tranquillità dura poco, subito funestata da un delitto atroce, quasi un rituale che rimanda a un fatto di cronaca nera vecchio di dieci anni.
Lo scenario è una bella villa sulla collina di Alassio, tra palme, eucalipti e profumo di mareggiate invernali. Nel frattempo gli uomini del commissariato indagano anche su una vicenda poco chiara che si svolge all'interno di una sfarzosa galleria d'arte e antiquariato appena inaugurata.
In uno di quei momenti grigi, durante le indagini, quando la soluzione sembra lontana e si avverte il peso della lentezza, un amico va a trovare Bartolomeo nel suo ufficio e lo aiuta a ritrovare la pista, come sa fare un buon cane da tartufi.
©2007 Frilli Editori (P)2020 Club degli AudiolettoriI fan di questo titolo hanno amato anche...
non viene lasciato spazio tra un paragrafo e l'altro o tra un capitolo e l'altro così purtroppo spesso non si capisce che è finito un argomento e si fa fatica a capire che il personaggio che sta parlando è cambiato..peccato
il montaggio penalizza il libro
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La lettura senza pause invece rende spesso difficile capire che è cambiata la scena, così i rumori di fondo e la voce telefonica mi hanno reso a volte difficoltoso comprendere le parole.
Apprezzo la Rava, seppure la trovi un po’ troppo imprecisa, forse superficiale, riguardo le questioni mediche (l’Alzheimer non insorge oltre gli 80 anni, ma molto prima, la Sclerosi Multipla, per quanto non esista ancora una cura definitiva, viene trattata consentendo un’aspettativa di vita molto più lunga di qualche decennio fa e altre inesattezze frequenti in ogni romanzo), il che può generare messaggi distorti, o disturbare i lettori realmente soffrono dei disturbi annoverati…
Ho avuto la stessa sensazione di fronte ad alcune considerazioni denigratorie che l’autrice fa esprimere ai vari personaggi riguardo l’aspetto fisico di altri, associando spesso la bruttezza interiore a quella esteriore: penso alla ragazza robusta del primo romanzo, patologicamente invidiosa della bellezza un po’ troppo stereotipata dell’amica bionda, occhi azzurri, fisico ‘perfetto’ (che significa ‘perfetto’?), la quale a differenza sua ha successo con gli uomini; la questora arcigna e odiosa invece viene descritta troppo magra, baffuta, e definita ‘inchiavabile’, mi ritorna un po’ troppo spesso il binomio bello e buono, brutto e cattivo delle fiabe, oggi forse obsoleto, anche se è chiaro l’intento dell’autrice di far vivere ai protagonisti relazioni emancipate.
In sintesi trovo bella e fruibile la storia, una narrazione fluida, a volte divertente, altre introspettiva, altre ancora un po’ superata con dettagli che per me stonano.
Spero escano i romanzi mancanti per completare la serie.
Storia un po’ lenta, montaggio disturbante
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tre Trifone per rebaudengo
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Gradevole
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molto godibile
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