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Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa

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Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa

Di: Michela Marzano
Letto da: Cinzia Poli
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A proposito di questo titolo

Ci sono stati periodi in cui Anna ci ha creduto, alla parità. Quella che va oltre le apparenze, "che premia indipendentemente dal genere, quella cui non interessa se sei truccata e come c'hai le gambe, e mette sullo stesso piano maschi e femmine". Poi, però, come molte bambine e ragazze, puntualmente precipitava in quel bisogno, sempre lo stesso: essere vista, sentirsi preziosa. E, di fronte agli sguardi, alle mani, alle parole degli uomini, non riusciva a fare altro che cedere - spazio, voce, pezzi di sé. Abdicare al proprio corpo fino a sparire: come quella volta sul palco, lei che sognava di fare l'attrice e non riusciva a muovere un muscolo, divisa tra il desiderio di mostrarsi e il terrore di farlo davvero.

Anche adesso, che lavora in radio e insegna in un master di giornalismo, l'istinto di ritrarsi per compiacere non l'abbandona mai del tutto. Poi, con i suoi studenti, si trova a discutere l'eredità del #MeToo a cinque anni dalla sua esplosione: da una parte loro, ventenni che scoprono la sessualità, dall'altra lei che ripensa al passato, a tutte le volte che ha ceduto. Quante sfumature diamo alla parola "consenso"? Quando possiamo essere sicuri che un "sì" non nasconda un'esitazione? Anna cerca colpevoli, ma non è sicura di potersi definire una vittima. Avrà bisogno di perdonare se stessa, guardandosi dentro con coraggio e onestà, per riuscire ad accettarsi e ad andare avanti.

Michela Marzano invita lettori e lettrici a ragionare insieme con la curiosità e l'intelligenza che contraddistinguono la sua scrittura, in un romanzo che riflette sulle zone grigie e sull'ambiguità del rapporto che abbiamo con gli altri e con il nostro corpo.

©2022 Rizzoli Libri (P)2022 Mondadori
Narrativa di genere Narrativa letteraria

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Condividere per essere più consapevoli

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Sta ancora aspettando che qualcuno le chieda scusa l'autrice , mentre con la ripetitività simile a quella di un sogno ricorrente, cerca di capire e perdonarsi . Intanto l'insegnante, senza entrare nel personale, insinua il dubbio e invita a riflettere, parlare, scusarsi. E il lettore si trova a sperare che quel Thomas esista davvero e che si moltiplichi nei giovani uomini che ascoltano queste parole direttamente o per osmosi, dalla pelle di altre giovani donne. Un racconto forte e ridondante ma incredibilmente chiaro.

Forte, ridondante, chiaro

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Il tema della violenza sulle donne, che purtroppo è sempre attuale, è trattato con acume, attraverso le esperienze personali della protagonista, le testimonianze catturate in podcast, il confronto con studenti, le reti social e il movimento #metoo. Il mantra ripetuto "come fanno le altre a farsi rispettare?" suona tragicamente comico, perché in fondo tutte hanno subito e subiscono, come minimo, prevaricazioni, soprusi e discriminazioni.
Il tema del "consenso" è trattato nella sua complessità psicologica.
La resa della lettrice è di buon livello. Peccato per il francese abborracciato.

Un saggio romanzato. Consigliato

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Il tema del consenso è molto attuale e viene sviscerato bene, soprattutto attraverso il dialogo e gli interrogativi degli studenti, la qual cosa alleggerisce l'impostazione didascalica (o accademica?) di fondo. Tuttavia l'ho trovato ripetitivo e troppo saggistico.

insomma

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Accurata descrizione del percorso psicologico dell’autrice. Ottima analisi dei ruoli personali nel consenso e interessante conclusione sulla protezione di se stesse bambine.

Intenso

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