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So che un giorno tornerai
- Letto da: Luca Bianchini
- Durata: 7 ore e 32 min
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Sintesi dell'editore
Angela non ha ancora vent'anni quando diventa madre, una mattina a Trieste alla fine degli anni Sessanta. Pasquale, il suo grande amore, è un "jeansinaro" calabrese, un mercante di jeans, affascinante e già sposato. Lui le ha fatto una promessa: "Se sarà maschio, lo riconoscerò". Angela fa tutti gli scongiuri del caso ma nasce una femmina: Emma. Pasquale fugge immediatamente dalle sue responsabilità, lasciando Angela crescere la bambina da sola insieme alla sua famiglia numerosa e sgangherata.
I Pipan sono capitanati da un nonno che rimpiange il dominio austriaco, una nonna che prepara le zuppe e quattro zii: uno serio, un playboy e due gemelli diversi che si alternano a fare da baby sitter a Emma. Lei sarà la figlia di tutti e di nessuno e crescerà così, libera e anticonformista, come la Trieste in cui vive, in quella terra di confine tra cielo e mare, Italia e Jugoslavia. Fino al giorno in cui deciderà di mettersi sulle tracce di suo padre, e per lui questa sarà l'occasione per rivedere Angela, che non ha mai dimenticato.
"So che un giorno tornerai" è un romanzo sulla ricerca delle nostre origini, la scoperta di chi siamo e la magia degli amori che sanno aspettare. Con ironia e un pizzico di nostalgia, Luca Bianchini ci prende per mano e ci porta a conoscere i sentimenti più nascosti in ognuno di noi, per scoprire che non hanno confini, "da Trieste in giù". Alla fine, ognuno di noi s'innamora di chi ci guarda per un attimo e poi ci sfugge per sempre.
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- Laura _ A
- 19/10/2018
Pronto per una fiction su rai1
Libro graziato per quanto mi riguarda dalla combinazione audiolibro+periodo pesante. Mi ha garantito uno stacco dalla realta per i minuti del tragitto casa lavoro e per un paio di altri viaggi e per questo gli sono grata. Per il resto con tutto il rispetto lo trovo totalmente non plausibile e fastidiosamente strapieno di luoghi comuni e frasi fatte. La bellezza vera di Trieste non traspare per quanto l autore ad ogni pagina ne nomini un luogo o una via. Dei personaggi non sono riuscita a provare una minima empatia per nessuno nè sono riuscita nella mi testa a farmi una idea delle eta relative delle persone, in un rimescolone in cui sono praticamente tutti coetanei o quasi nonni zii nipoti pronipoti. La lettura dell’autore è monocorde e la cartteristica intonazione non sottolinea alcuno stato d’animo ma del resto nessun personaggio qua gioisce o si dispera o si incazza mai fino in fondo.
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- Utente anonimo
- 13/10/2018
Gli scrittori non sanno leggere?
Perché Luca Bianchini non ha lasciato che qualcuno capace di farlo leggesse il suo libro? Non capisco.
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- mirko
- 21/08/2019
Wow
Non pensavo ci fosse questo libro.
Luca Bianchini è bravissimo anche a leggere.
Veramente stupendo.
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- Federica de Quagliatti
- 10/10/2018
Luca Bianchini non si smentisce mai!
Un romanzo familiare nell'Italia degli anni '60, che poi forse non è tanto lontana da oggi.
(Per la recensione completa seguitemi su Instagram: @the.travelling.book
Ps: oltre ad essere un ottimo scrittore è anche un' eccellente voce narratore.
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Storia

- Utente anonimo
- 19/07/2022
Piacevole
Una storia comune, scorrevole con un bel messaggio finale. Ben descritto sembra un film
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- Annalisa
- 10/07/2022
storia leggera, giusta per l'ombrellone
un racconto piacevole ambientato tra Trieste, Bassano e la Calabria.
Molto bella la descrizione di questi posti, così come delle varie personalità dei personaggi narrati.
purtroppo non mi è piaciuta l'interpretazione nella lettura.
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- Anna C.
- 15/04/2022
brutto, brutto, brutto
contraccezione questa sconosciuta. storia senza senso, personaggi insulsi. consigliato a chi vuole farsi del male
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- Valentina
- 13/04/2022
Peccato
La lettura di Bianchini è quasi insopportabile. A tratti una nenia. Peccato perché il libro è carino e leggero .
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- Utente anonimo
- 31/03/2022
Aspettative deluse
Sembrava carino, invece è diventato rapidamente noioso: troppo lungo per reggere personaggi poco interessanti e nemmeno così simpatici
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- ernesto
- 27/03/2022
Un romanzo di Liala in versione moderna
Un'eroina egoista e scellerata con l'aureola di una santa in un romanzo pieno di luoghi comuni e di slogan, in una realtà fatta solo di date accennate e luoghi citati per giunta letto dall'autore senza la giusta intonazione e con l'accento piemontese. Buon divertimento. Ovviamente il lieto fine è d'obbligo
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