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Muhammad Alì. Senza tremare, mai
- Olimpicamente
- Letto da: Nicola Stravalaci, Daniele Ornatelli
- Serie: Olimpicamente
- Durata: 17 min
- Versione integrale Audiolibro
- Categorie: Biografie e memorie, Sport
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Abebe Bikila. L'ultimo re
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
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Generale
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Storia
Il 10 settembre 1960 è il giorno della maratona alle Olimpiadi di Roma: il percorso della gara contraddice molte abitudini olimpiche. Sia la partenza che l'arrivo non sono previsti allo Stadio Olimpico. Si parte dal Campidoglio, in pieno centro, e il percorso si dipana lungo le direttrici dell'antichità. L'ultima parte della gara avverrà ben oltre l'imbrunire. Alla partenza, tra i 75 partecipanti, non passa inosservata la presenza di un piccolo corridore dell'Etiopia.
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Generale
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Storia
Di un grande sportivo ricordi le vittorie. Oppure le giocate fuori dall'ordinario. Ci sono alcuni uomini che nel mezzo di un campo da gioco riescono a farci dimenticare ogni patema del quotidiano. Rendono possibile quello che non dovrebbe esserlo. Tra questi uomini, che se ne infischiano delle regole fisiche, c'è un tennista. Il miglior tennista di tutti tempi. Roger Federer. 17 slam, coppa Davis, 6 master, 237 settimane consecutive al numero 1 della classifica ATP e decine di record polverizzati.
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- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
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Generale
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Lettura
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Storia
Se nasci in Italia, a Barletta, e decidi di intraprendere la carriera di velocista, forse fin dall'inizio intuisci che tutto sarà più difficile, complicato. E dovrai impegnarti molto più dei tuoi avversari e concorrenti per ottenere risultati di alto livello. Il talento non basta se nasci a Barletta e non hai neanche una pista su cui allenarti. Non è sufficiente se al talento non aggiungi due fondamentali elementi: un tecnico che sappia sviluppare le tue potenzialità e una dedizione al lavoro a dir poco maniacale.
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Nadia Comaneci. Aria e silenzio
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- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Linda Caridi
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Generale
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Storia
Dieci. La perfezione. Un punteggio che alle olimpiadi, nella ginnastica artistica, non si era mai visto prima. Non c'era riuscita Korbut, dominatrice di Monaco '72. Non c'era riuscita Latynina che di medaglie olimpiche ne aveva vinte addirittura diciotto. Per la perfezione si sarebbe dovuto attendere il 1976. E una ragazzina rumena di quattordici anni. Si chiama Nadia Comaneci. Quando si presenta in pedana per l'esercizio alle parallele asimmetriche ha un body bianco, il numero 73 e i capelli raccolti in un codino. Si alza un istante sulle punte, prende una breve rincorsa e poi.
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- Letto da: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
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Storia
Michael Phelps nel 2000 aveva solo 15 anni, ma nuotava già alle Olimpiadi di Sidney. Quattro anni più tardi arriva all'edizione di Atene 2004 con l'intenzione di battere il record dei sette ori di Mark Spitz. Ci va vicino, ma non riesce nell'impresa: si porta a casa 6 ori e 2 bronzi. Si prepara già per le Olimpiadi di Pechino 2008: il suo unico obiettivo è conquistare le otto medaglie olimpiche. Decolla dagli Stati Uniti con quello scopo.
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29 luglio 1996, stadio olimpico di Atlanta. Finale del salto in lungo maschile. E' l'ultima gara della lunghissima carriera di Carl Lewis. Un atleta straordinario, capace di eguagliare il mito di Jesse Owens: vincere 4 medaglie d'oro in atletica leggera nella stessa edizione delle Olimpiadi. Il salto in lungo è la competizione alla quale Carl Lewis è più affezionato. E il numero 4 lo perseguita: con questa gara può conquistare 4 medaglie d'oro in 4 edizioni consecutive delle Olimpiadi, eguagliando il primato di Al Oerter.
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Il 10 settembre 1960 è il giorno della maratona alle Olimpiadi di Roma: il percorso della gara contraddice molte abitudini olimpiche. Sia la partenza che l'arrivo non sono previsti allo Stadio Olimpico. Si parte dal Campidoglio, in pieno centro, e il percorso si dipana lungo le direttrici dell'antichità. L'ultima parte della gara avverrà ben oltre l'imbrunire. Alla partenza, tra i 75 partecipanti, non passa inosservata la presenza di un piccolo corridore dell'Etiopia.
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Di un grande sportivo ricordi le vittorie. Oppure le giocate fuori dall'ordinario. Ci sono alcuni uomini che nel mezzo di un campo da gioco riescono a farci dimenticare ogni patema del quotidiano. Rendono possibile quello che non dovrebbe esserlo. Tra questi uomini, che se ne infischiano delle regole fisiche, c'è un tennista. Il miglior tennista di tutti tempi. Roger Federer. 17 slam, coppa Davis, 6 master, 237 settimane consecutive al numero 1 della classifica ATP e decine di record polverizzati.
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Se nasci in Italia, a Barletta, e decidi di intraprendere la carriera di velocista, forse fin dall'inizio intuisci che tutto sarà più difficile, complicato. E dovrai impegnarti molto più dei tuoi avversari e concorrenti per ottenere risultati di alto livello. Il talento non basta se nasci a Barletta e non hai neanche una pista su cui allenarti. Non è sufficiente se al talento non aggiungi due fondamentali elementi: un tecnico che sappia sviluppare le tue potenzialità e una dedizione al lavoro a dir poco maniacale.
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Nadia Comaneci. Aria e silenzio
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Dieci. La perfezione. Un punteggio che alle olimpiadi, nella ginnastica artistica, non si era mai visto prima. Non c'era riuscita Korbut, dominatrice di Monaco '72. Non c'era riuscita Latynina che di medaglie olimpiche ne aveva vinte addirittura diciotto. Per la perfezione si sarebbe dovuto attendere il 1976. E una ragazzina rumena di quattordici anni. Si chiama Nadia Comaneci. Quando si presenta in pedana per l'esercizio alle parallele asimmetriche ha un body bianco, il numero 73 e i capelli raccolti in un codino. Si alza un istante sulle punte, prende una breve rincorsa e poi.
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- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
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Michael Phelps nel 2000 aveva solo 15 anni, ma nuotava già alle Olimpiadi di Sidney. Quattro anni più tardi arriva all'edizione di Atene 2004 con l'intenzione di battere il record dei sette ori di Mark Spitz. Ci va vicino, ma non riesce nell'impresa: si porta a casa 6 ori e 2 bronzi. Si prepara già per le Olimpiadi di Pechino 2008: il suo unico obiettivo è conquistare le otto medaglie olimpiche. Decolla dagli Stati Uniti con quello scopo.
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Carl Lewis. Uno, due, tre e mezzo
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
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29 luglio 1996, stadio olimpico di Atlanta. Finale del salto in lungo maschile. E' l'ultima gara della lunghissima carriera di Carl Lewis. Un atleta straordinario, capace di eguagliare il mito di Jesse Owens: vincere 4 medaglie d'oro in atletica leggera nella stessa edizione delle Olimpiadi. Il salto in lungo è la competizione alla quale Carl Lewis è più affezionato. E il numero 4 lo perseguita: con questa gara può conquistare 4 medaglie d'oro in 4 edizioni consecutive delle Olimpiadi, eguagliando il primato di Al Oerter.
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Richard "Dick" Norris Williams. Coincidenze incrociate
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
- Durata: 15 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Quella di Richard "Dick" Norris Williams potrebbe essere una storia notevole, ma per forza non più notevole di altre. Quella di un tennista, tra i migliori al principio del '900, quando il tennis era ancora un passatempo per le classi agiate. Un campione con dei successi e degli allori, ma in fondo niente altro da segnalare.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Andre Agassi. Parte di me
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci
- Durata: 15 min
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Generale
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Lettura
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Storia
È il giorno della finale del singolare maschile di tennis alle Olimpiadi di Atlanta. A contendersi l'oro, sul cemento degli impianti di Stone Mountain, ci sono Sergi Bruguera e Andre Agassi. Lo spagnolo è uno specialista della terra rossa, ha vinto per due volte il Roland Garros, arrivando fino alla posizione numero 3 del ranking mondiale. Agassi invece è semplicemente Agassi. Uno dei più grandi tennisti del decennio. Un'icona della sua generazione. Più che un tennista, una rockstar. È il 3 agosto del 1996: Agassi e Bruguera si preparano a scendere in campo.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 27/05/2019
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Novella Calligaris. La riga nera
- Olimpicamente
- Di: Veronica Tosetti, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Eleni Molos, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 13 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Le Olimpiadi di Monaco '72 si ricorderanno sempre per l'attentato di Settembre Nero. Se ti concentri riaffiorano personaggi come Olga Korbut, Valerj Borzov, l'URSS che batte per la prima volta la squadra americana a basket e sopra tutti Mark Spitz: sette medaglie per sette record. Ma per lo sport italiano questa olimpiade è degna di essere ricordata per un motivo particolare. Le medaglie olimpiche di Novella Calligaris, le prime mai ottenute da nuotatori italiani nella storia.
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breve e godurioso
- Di Irene Spadaro il 14/11/2017
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Niccolò Campriani. L'ultimo colpo
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
- Durata: 15 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Londra, 6 agosto 2012. È in corso la gara della carabina a 50 metri tre posizioni. Si spara sdraiati, seduti, in piedi. Le Olimpiadi sono l'unica vera vetrina per il tiro a segno, uno di quelle discipline che trovi nella pagina "altri sport" dei giornali sportivi. Se le trovi. Il dominatore è un italiano, Niccolò Campriani. Arriva ai 10 tiri finali con un vantaggio di 8 punti, solo lui può buttare via tutto. E sembra intenzionato a farlo.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
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Non rompere. Ronaldo
- Atleticamente
- Di: G. Sergio Ferrentino, Gianmarco Bachi
- Letto da: Roberto Recchia
- Durata: 6 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Milano 12 aprile 2000, finale di coppa Italia tra Inter e Lazio. Ronaldo rientra dopo 6 mesi di inattività e dopo soli 6 minuti si rompe il tendine di Achille. Un infortunio terribile che ne comprometterà la carriera. Lo sport ci è stato raccontato in molti modi. Attraverso le trasmissioni specializzate, i resoconti giornalistici, le narrazioni biografiche, la letteratura, il cinema. Abbiamo conosciuto gli eventi sportivi attraverso le parole, lo sguardo, la memoria di chi quegli eventi li ha vissuti, ne è stato testimone, vi ha partecipato o semplicemente ne è stato irresistibilmente affascinato.
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Mi aspettavo altro
- Di Miraglia Italo il 19/04/2020
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Cathy Freeman. I'm free
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Eleni Molos
- Durata: 13 min
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Generale
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Lettura
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Storia
25 settembre 2000, stadio olimpico di Sydney. Finale dei 400 mt femminili. 112000 spettatori, centododicimila presenti, una finale che per l'Australia assume un significato particolare. Può essere la finale della riconciliazione, può essere la finale della restituzione, del superamento di una storia di razzismo, di segregazione, di isolamento nei confronti della popolazione Aborigena.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
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Ivano Brugnetti. In marcia
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli
- Durata: 16 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Atene 2004, le prime Olimpiadi post 11 settembre. Oltre 1 miliardo d'euro in sicurezza. Un esercito di circa 70 000 uomini e 1250 telecamere, quattro volte più che a Sydney. Ma non sarà un'edizione da ricordare solo per questo. Sono le Olimpiadi del "centenario", ma con otto anni di ritardo, sono le Olimpiadi con la più alta partecipazione femminile di sempre e sono, soprattutto, le Olimpiadi di Ivano Brugnetti. È il 20 agosto del 2004 e Ivano Brugnetti corre la 20 km di marcia.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Björn Borg e John McEnroe: Le due stelle rivali
- Di: Roberto D'Ingiullo
- Letto da: Lorenzo Visi
- Durata: 1 ora e 34 min
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Storia
"Questa è una storia di errori e occasioni mancate, di imperfezioni e cedimenti, di abbandoni e di sconfitte, di ritiri e contraddizioni. Eppure è la storia di due re che hanno avuto la fortuna e la colpa di nascere nella stessa epoca: così opposti da attrarsi, ma costretti a sfidarsi dal destino che prevede un solo posto per il trono. Qualcuno ha dedicato un libro alla solitudine dei numeri primi e a voler esser pignoli nessun numero è asociale come il numero uno.
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deludente
- Di famigliare il 27/06/2021
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Forza gentile
- La mia vita, il mio calcio
- Di: Andriy Shevchenko, Alessandro Alciato
- Letto da: Alvaro Gradella
- Durata: 7 ore e 36 min
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Generale
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Storia
Old Trafford, Manchester, 28 maggio 2003. Lo sguardo rivolto più volte verso l'arbitro, rincorsa lunga e gol. Il rigore decisivo contro la Juventus, in una finale di Champions League tutta italiana. Questo è il ricordo indelebile che Andriy Shevchenko, Pallone d'oro nel 2004, ha lasciato nei tifosi del Milan. Già da bambino sentiva che il suo destino sarebbe sta- to quello del calciatore, fin da quel marzo 1986, quando fu selezionato per entrare nei piccoli della Dynamo: il tempo di qualche allenamento poi saltò in aria il reattore numero 4 nella centrale nucleare di Chernobyl.
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Sheva amore mio!!
- Di Simone R. il 20/07/2022
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Peter Norman. Quello senza guanto
- Olimpicamente
- Di: G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Roberto Recchia, Dario Sansalone, Edoardo Lomazzi
- Durata: 13 min
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Storia
Si possono ricordare i dettagli di quella foto. 1968 Città del Messico, Tommie Smith e John Carlos sul podio. Pugno destro Smith sinistro Carlos, sguardo in basso. Smith ha una scatola nella mano sinistra tutti e due sono scalzi... Poi c'è quello che è arrivato con loro... di solito non ricordiamo il nome, ma è quello senza guanto. Un bianco in mezzo a due "negri", come si diceva senza le virgolette una volta. È Peter Norman. È prima di uscire dal tunnel indossa la coccarda dell'Olympic Project for Human Rights.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Alla fine del mondo
- La vera storia dei Benetton in Patagonia
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- Letto da: Pasquale Severino
- Durata: 4 ore e 49 min
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Storia
Dai conflitti con i Mapuche alla morte di Santiago Maldonado, ovvero tutto quello che i media italiani mainstream non hanno mai voluto raccontare sulla potente dinastia italiana e su come è diventata la padrona della Patagonia. Un audiolibro di denuncia sull'operato della famiglia Benetton in Argentina, ma anche una testimonianza sulla lotta degli indios Mapuche, il popolo originario della Patagonia, per i suoi diritti. Una testimonianza dalla "fine del mondo" che ci fa conoscere le profonde storture, ingiustizie, di un sistema socioeconomico.
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interessante racconto di una vicenda poco nota i
- Di salsa il 28/01/2022
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Josefa Idem. Vincere
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Eleni Molos
- Durata: 16 min
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Storia
A Sidney tutto è pronto per la cerimonia di chiusura delle XXVII Olimpiadi. Alcuni giornali australiani hanno scritto "domani finisce la ricreazione e torneremo ad occuparci di meteo, di surfer inseguiti dagli squali, e ci sentiremo nuovamente lontani dal resto del mondo". Ma oggi è il giorno della finale del K1 500, gara di canoa , tra le finaliste Josefa Idem, classe 1962. Josefa è alla quinta Olimpiade, sicuramente l'ultima.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
Sintesi dell'editore
19 luglio 1996, Atlanta. Cerimonia d'apertura della ventiseiesima olimpiade. La fiaccola olimpica entra nello stadio portata dal lanciatore del disco Al Oerter, poi passa nelle mani del campione del mondo dei pesi massimi Evander Holyfield e della vincitrice dei 100 ostacoli di Barcellona Voula Patoulidou. L'ultimo tedoforo è la nuotatrice statunitense Janet Evans che si inerpica su per le tribune. In cima, ad attenderla, c'è qualcuno che la aspetta dietro una quinta. Ancora invisibile agli spettatori e agli occhi delle telecamere.
È l'uomo che gli organizzatori hanno scelto per l’accensione del braciere olimpico. Non un semplice atleta, ma una leggenda.
Musiche originali: Gianluigi Carlone. Adattamento e regia: G. Sergio Ferrentino.
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Generale
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Storia
- Elisabetta Passagrilli
- 28/05/2019
Analisi interessante
Bella e interessante analisi biografica di personaggi e momenti sportivi emozionanti. Anche la lettura è molto piacevole
1 persona l'ha trovata utile
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Generale
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Storia
- Giulia
- 08/01/2019
emozionante!
Sembra di sentire Buffa. Testo curato e interpretazione raffinata. Ascolterò sicuramente anche gli altri capitoli della collezione!
1 persona l'ha trovata utile
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Generale
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Storia
- MCN
- 10/02/2018
Molto Toccante
É facili essere forti e dimostrarsi tali quando lo si é oggettivamente ma farlo quando si è realmente fragili é straordinario e riservato solo a pochi. Molto toccante
1 persona l'ha trovata utile
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Generale
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Storia
- Adriano Zarelli
- 26/08/2021
commovente
dall'inizio alla fine non ho mai smesso di piangere, veramente toccante, ben fatta e organizzata
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Generale
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Storia
- grazia lampugnani arnz
- 07/08/2021
Un omaggio doveroso
Molto commovente. Il giusto omaggio per un grande campione. Peccato duri poco. Si ascolta volentieri e il narratore è bravo a tenere viva l'attenzione
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Generale
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Storia
- Alessandro
- 03/03/2020
MARCO 58. F A V O L O S O!!!!
LETTURA CHE METTE I BRIVIDI.
CASSIUS CLAY RIMARRÀ SEMPRE ...
IL PIÙ G R A N D E.
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Generale
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Storia
- Eugenio Muscogiuri
- 14/02/2018
Non ci siamo
Una grossa sciocchezza! Di bello solo l’interpretazione e il finale... per il resto una melassa...