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Gli anni del coltello

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Gli anni del coltello

Di: Valerio Evangelisti
Letto da: William Angiuli
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A proposito di questo titolo

Roma, 2 luglio 1849. Tra le strade della futura capitale d'Italia il vento spazza le ceneri della Repubblica romana, il rivoluzionario - e purtroppo brevissimo - esperimento civile di una società diversa e democratica. Ma insieme alle ceneri soffia forte anche l'odore del sangue dei tanti omicidi consumati in quella manciata di mesi, perché sotto la bandiera della libertà hanno combattuto eroi improvvisati ma anche molti banditi, che a Roma erano arrivati per il solo gusto della violenza gratuita. E ora che l'Italia è allo sbando, e chi la sogna pure, sono proprio gli idealisti a sentirsi più sperduti.

È tra questi il popolano Giovanni Marioni, detto "Gabariol", fanatico repubblicano ai limiti della psicosi. Quando Giuseppe Mazzini indica che la via da seguire è quella di una "guerra a coltello" contro i nemici dell'unità d'Italia, Gabariol prende il consiglio alla lettera, saluta i pochi amici e si mette in strada alla volta della Romagna, sua regione natale. Comincia così un'odissea terroristica tra le sette repubblicane, accomunate tutte dalla sollecitudine con cui decidono di eliminare al primo sentore i sospetti reazionari. Il sangue però scorre anche sul fronte opposto, perché gli austriaci e lo Stato della Chiesa rispondono presto con torture, fucilazioni, arresti ed esecuzioni sommarie.

Dopo 1849. I guerrieri della libertà, continua il viaggio di Valerio Evangelisti in un Risorgimento inedito, popolare e feroce, tanto più appassionante perché spogliato di retorica e glorificazione. Uno sguardo colto e avventuroso insieme sul lato oscuro e spesso inconfessabile della nostra Storia e sulle persone dimenticate che hanno cambiato per sempre il nostro Paese.

©2021 Mondadori (P)2021 Mondadori
Narrativa storica

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Più rilevanti
Ho trovato molto interessante ed originale la scelta dell'ambientazione storica nel Risorgimento italiano, rivisto spogliato della gloria e delle leggende propinateci in età scolare.
La trama, per episodi tra loro non collegati, rischia di stancare, così come la vera e propria tempesta di nomi di patrioti e repubblicani vari di cui alla fine si fatica a ricordare le caratteristiche.
Lo stile narrativo non è modernissimo, ma l'ho trovato adatto al periodo storico in cui il romanzo è ambientato.
La scelta narrativa episodica, seppur all'apparenza alienante, è utile a far percepire quella che probabilmente era la vita dei protagonisti, che agivano senza un piano complessivo, passando da un tentativo insurrezionale ad un omicidio senza avere la minima idea strategica nel medio o lungo periodo.
Colpisce anche la completa ignoranza e la scarsa intelligenza del protagonista che, nonostante tutto, continua ad affidarsi alla voce utopistica e lontana di Mazzini, come se non avesse altra scelta.
Solo la compagna, unica voce sensata del libro, rivela l'inutilità e la barbarie delle violenze perpetrate nel nome di un ideale in realtà ben poco condiviso dal popolo italiano.
Il libro fa anche molto riflettere su cosa distingue un terrorista da un eroe o un patriota.
La sensazione che ho ricevuto dal protagonista non è certo quella dell'eroe, ma quella di un vero terrorista, di un uomo sostanzialmente violento e poco intelligente, animato da istinti animali, che sfoga nel sesso e nella morte, verso la quale mantiene un freddo e disturbante distacco.
Nel complesso un libro originale, faticoso, ma foriero di riflessioni non banali.
Consigliato.

Faticoso, ma originale

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Interessante scorcio del Risorgimento sull'attività terroristica dei patrioti. Contesto storico reso meglio dei personaggi. Stile e Contenuto 7

Non il miglior Evangelisti

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Bellissimo romanzo storico preciso storicamente ma nello stesso tempo pieno di fantasia e azione

Racconto interessante

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