Era mia madre
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Letto da:
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Valentina Stredini
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Di:
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Iaia Caputo
A proposito di questo titolo
Parigi. È qui che la passione per la danza ha condotto Alice, acrobata di un'esistenza precaria come la maggior parte dei suoi coetanei: la generazione senza futuro, quella immersa in un eterno presente che si sente derubata da chi l'ha preceduta. Il suo vivere fuori squadra e senza radici è in parte anche una sfida alla madre - insigne grecista, docente universitaria, alle spalle brucianti passioni politiche e un presente di dolenti disillusioni -, da sempre convinta che l'unico antidoto al caos e alle brutture del mondo è la bellezza; che ci si può considerare vivi fino a quando ci si lascia sopraffare dalla nuda poesia dell'esistenza.
Dopo uno scontro feroce, la accompagna alla stazione e, mentre un giovane pianista "di strada" sta suonando con mani incerte una semplice melodia, la madre si accascia. A Napoli, dove la riportano in coma, quel corpo diventa per Alice uno scrigno di memoria e un enigma, a ogni nuova scoperta - sorprendenti segreti e impensate fragilità - una figura sempre più mutevole e cangiante.
Il ritorno a Napoli coincide per lei con il ritorno nella casa della sua infanzia, dove è costretta a una difficile convivenza con il padre, chiuso in una scontrosa solitudine. In quel grande appartamento che la madre "aveva impaginato come fosse un'opera destinata a diventare il suo capolavoro", e dove ogni cosa appare raggelata nell'attesa, la vita torna comunque a sussurrare parole: c'è da scoprire chi è stata veramente quella donna così passionale che ora "dorme", c'è da preparare una dipartita che chiama sulla scena fantasmi d'amore.
Iaia Caputo scava nel cuore di una figlia per arrivare al grande cuore di sua madre, per ripercorrere la catena dei giorni e dell'accadere perché capita che infine sia il dolore che insegna l'arte di vivere.
©2016 Giangiacomo Feltrinelli Editore S.r.l. (P)2019 Audible StudiosLa storia però... non l'ho trovata particolarmente significativa. La descrizione della madre c'è in effetti, si parla di lei, si leggono le sue lettere, ma l'ho trovata comunque una rappresentazione superficiale. Forse l'intento era quello di far capire quanto la figlia sapesse "poco"della madre o quanto quelle poche cose fossero state così importanti per lei. Non mi ha convinto...
Un po'insipido
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Vero
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Un saggio in forma narrativa
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Percorso doloroso
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Descrive la perdita , e tutte le emozioni che ruotano intorno prima ancora del distacco effettivo , descrive i contrasti , le mancanze , la mancanza .
Abile nel dare un ottimo taglio narrativo a profonda conoscenza psicologica .
L'interpretazione è magistrale . Rende il libro un testo teatrale e segue la profondità delle emozioni descritte .che le rende palpabili , quasi materializzate .
Una delle migliori interpreti tra i lettori dei libri sin qui ascoltati .
Intensa lettura psicologica di un rapporto difficile e interpretazione della lettura da applauso
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