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Billy Mills. Venticinque giri
- Olimpicamente
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
- Serie: Olimpicamente
- Durata: 19 min
- Versione integrale Audiolibro
- Categorie: Biografie e memorie, Sport
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Abebe Bikila. L'ultimo re
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Il 10 settembre 1960 è il giorno della maratona alle Olimpiadi di Roma: il percorso della gara contraddice molte abitudini olimpiche. Sia la partenza che l'arrivo non sono previsti allo Stadio Olimpico. Si parte dal Campidoglio, in pieno centro, e il percorso si dipana lungo le direttrici dell'antichità. L'ultima parte della gara avverrà ben oltre l'imbrunire. Alla partenza, tra i 75 partecipanti, non passa inosservata la presenza di un piccolo corridore dell'Etiopia.
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emozione
- Di renato il 18/01/2020
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Pietro Mennea. Indicando la luna
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
- Durata: 14 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Se nasci in Italia, a Barletta, e decidi di intraprendere la carriera di velocista, forse fin dall'inizio intuisci che tutto sarà più difficile, complicato. E dovrai impegnarti molto più dei tuoi avversari e concorrenti per ottenere risultati di alto livello. Il talento non basta se nasci a Barletta e non hai neanche una pista su cui allenarti. Non è sufficiente se al talento non aggiungi due fondamentali elementi: un tecnico che sappia sviluppare le tue potenzialità e una dedizione al lavoro a dir poco maniacale.
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Il dito verso il cielo!
- Di The Snow il 19/05/2018
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Gelindo Bordin. Il geometra della maratona
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- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Edoardo Lomazzi, Dario Sansalone
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Generale
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Lettura
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Storia
La corsa più lunga, la corsa del mito... la "maratona", nel giorno di chiusura delle Olimpiadi di Seulnessun italiano ha mai vinto una maratona alle Olimpiadi. E' la corsa degli africani... da quando a Roma vinse Abebe Bikila. Qui a Seul tutte le gare dell'atletica leggera dalle medie alle lunghe distanze prima della maratona di oggi sono state vinte da corridori africani.
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Coinvolgente
- Di Serena il 18/03/2021
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Paavo Nurmi. Due ori in un'ora
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Daniele Ornatelli
- Durata: 18 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
Fai una cosa che ti sembra straordinaria. E ti rendi conto che non è proprio la cosa più semplice in un'Olimpiade. Ma non ne puoi godere a pieno l'eccezionalità, perché quando verrà, non battuta, ma solo eguagliata, tu non ci sarai già più. È quello che è successo a Paavo Nurmi, il finlandese volante. Così era stato soprannominato. La cosa eccezionale che Nurmi ha fatto è stata vincere nella stessa edizione delle Olimpiadi la gara dei 1500 metri e quella dei 5000.
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Analisi interessante
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Ian Thorpe. A piedi uniti
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Gabriele Calindri
- Durata: 13 min
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Generale
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Storia
Piscina Olimpica di Atene. È in programma la gara dei 200 metri stile libero uomini. È una gara molto attesa, qualcuno, forse esagerando, l'ha definita la "gara del secolo". Anche grazie a strane coincidenze anagrafiche, tre generazioni di nuotatori, passato, presente e futuro della specialità, si ritrovano schierati sui blocchi di partenza. L'attesa è altissima. I motivi di rivincita e i temi tecnici pure esaltanti.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Alberto Juantorena. Un uomo chiamato caballo
- Olimpicamente
- Di: Flavio Stroppini, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci
- Durata: 9 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Cuba. La rivoluzione. Lo sport. Queste le tre parole principali del vangelo personale di Alberto Juantorena. Alcuni amici lo chiamavano il peggior giocatore di pallacanestro mai visto. Lui si era innamorato di quello sport. Rimbalzo, corsa, salto, canestro. L'allenatore polacco Zygmunt Zabierzowski lo convinse però a provare altro. La velocità. Dedicati ai 400 e agli 800 metri i suoi 84 chili per 1.90 di altezza divennero un prototipo di fenomeno. Musiche originali: Gianluigi Carlone.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 01/06/2019
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Sebastian Coe e Steve Ovett. Il campione si è perso
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
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- Durata: 15 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
È il 25 marzo 1972 al Cross-Country Championships di Hillingdon. A vincere è un certo Kirk Dumpleton. Di lui non si parlerà mai più. Di altri due che arrivano al traguardo invece si. Secondo è un sedicenne di nome Stephen Michael James Ovett. Più indietro, in decima posizione, un quindicenne: Sebastian Newbold Coe. Sebastian Coe e Steve Ovett. Ovvero la rivalità perfetta. Non c'è sceneggiatore al mondo che avrebbe potuto immaginarla altrettanto bene. Il nice boy e il bad boy.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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Mark Spitz. Solo in quarta corsia
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Nicola Stravalaci, Alessio Maria Romano
- Durata: 19 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
È l'alba del 5 settembre a Monaco di Baviera. I Giochi delle XX Olimpiadi dell'era moderna stanno per entrare nella seconda settimana. Tutto il mondo, non solo quello sportivo, parla di un nuotatore statunitense, Mark Spitz, vincitore di ben 7 medaglie d'oro, sette record del mondo. È l'alba quando, nel villaggio olimpico ancora addormentato, otto uomini scavalcano senza difficoltà la rete di recinzione. Sono armati, fanno parte di un commando dell'organizzazione palestinese "Settembre nero". E' l'alba e qualcuno bussa alla porta della camera di Mark Spitz.
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Fantástico, emocionante!!!
- Di Bettina il 16/07/2019
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Dick Fosbury. Lo sguardo verso il cielo
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Gabriele Calindri, Dario Sansalone, Daniele Ornatelli
- Durata: 15 min
- Versione integrale
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Generale
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Lettura
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Storia
L'atletica leggera non è lo sport dove inventi. Guardiamo la disciplina principale: la corsa. Cosa vuoi inventare nella corsa? Scarpe, calzini, magliette traforate, integratori, contapassi, cronometri. Quasi nulla di fondamentale. Tutto è già stato definito, al massimo correggi qualcosa. Poi arriva il giorno in cui un atleta qualcosa inventa.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Michael Phelps. Andiamo a prenderla
- Olimpicamente
- Di: Luca Gattuso, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Nicola Stravalaci
- Durata: 13 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Michael Phelps nel 2000 aveva solo 15 anni, ma nuotava già alle Olimpiadi di Sidney. Quattro anni più tardi arriva all'edizione di Atene 2004 con l'intenzione di battere il record dei sette ori di Mark Spitz. Ci va vicino, ma non riesce nell'impresa: si porta a casa 6 ori e 2 bronzi. Si prepara già per le Olimpiadi di Pechino 2008: il suo unico obiettivo è conquistare le otto medaglie olimpiche. Decolla dagli Stati Uniti con quello scopo.
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Peter Norman. Quello senza guanto
- Olimpicamente
- Di: G. Sergio Ferrentino
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- Durata: 13 min
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Generale
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Storia
Si possono ricordare i dettagli di quella foto. 1968 Città del Messico, Tommie Smith e John Carlos sul podio. Pugno destro Smith sinistro Carlos, sguardo in basso. Smith ha una scatola nella mano sinistra tutti e due sono scalzi... Poi c'è quello che è arrivato con loro... di solito non ricordiamo il nome, ma è quello senza guanto. Un bianco in mezzo a due "negri", come si diceva senza le virgolette una volta. È Peter Norman. È prima di uscire dal tunnel indossa la coccarda dell'Olympic Project for Human Rights.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Ondina Valla. Il sole in un sorriso
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 18 min
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Generale
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Storia
Ci sono storie che trovano il loro senso più profondo solo a riguardarle dopo tanto tempo. E ci sono altre storie che sono come prove di velocità, e quello che vogliono dire lo dicono nei pochi secondi o minuti in cui si svolgono. La storia di Ondina Valla, eclettica atleta italiana attiva negli anni '30, a quale delle due appartiene?
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- Di Elisabetta Passagrilli il 01/06/2019
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Louis Zamperini. Il finale veloce
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Fabio Banfo, Roberto Recchia
- Durata: 21 min
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Generale
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Lettura
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Storia
L'uomo che nel 1997 corre lungo le strade di Tokyo portando la torcia dei giochi invernali di Nagano non è una leggenda olimpica. O perlomeno non lo è in senso classico. Non ha realizzato imprese colossali, frantumato record mondiali o dato vita a duelli memorabili in pista. Grazie a una storia che se non fosse vera sarebbe un romanzo d'avventura.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 29/05/2019
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John Stephen Akhwari. Mille passi
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Daniele Ornatelli
- Durata: 13 min
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Storia
È il 27 ottobre 1968. Siamo praticamente al sipario. Si corre la gara di chiusura: la maratona. A vincerla è l'etiope Mamo Wolde, ma non sarà lui quello che verrà ricordato. Il protagonista vero è invece uno sconosciuto atleta della Tanzania che si chiama John Stephen Akhwari che al chilometro diciannove cade e si fa male. Ha una spalla malconcia, una gamba sanguinante. Non è neanche in grado di appoggiare il piede e il traguardo è lontano.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 30/05/2019
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Wilma Rudolph. Il vento in quattro
- Olimpicamente
- Di: Mario Mucciarelli, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Cinzia Spanò, Patrizia Salmoiraghi
- Durata: 20 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Nel 1960, l'anno dei giochi olimpici di Roma, negli Stati Uniti ci sono Stati in cui i neri non possono entrare negli stessi bar dei bianchi; la sola idea di un matrimonio misto fa tremare di inquietudine anche la stragrande maggioranza dei liberal. Lo sport è un buon modo per emanciparsi, come aveva dimostrato Jesse Owens. Wilma Rudolph nasce nel 1940, ventesima figlia su ventidue di una famiglia non certo ricca, a Clarksville, Tennessee.
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- Di Elisabetta Passagrilli il 28/05/2019
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Carl Lewis. Uno, due, tre e mezzo
- Olimpicamente
- Di: Antonio La Torre, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Daniele Ornatelli, Alessandro Castellucci
- Durata: 12 min
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Generale
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Lettura
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Storia
29 luglio 1996, stadio olimpico di Atlanta. Finale del salto in lungo maschile. E' l'ultima gara della lunghissima carriera di Carl Lewis. Un atleta straordinario, capace di eguagliare il mito di Jesse Owens: vincere 4 medaglie d'oro in atletica leggera nella stessa edizione delle Olimpiadi. Il salto in lungo è la competizione alla quale Carl Lewis è più affezionato. E il numero 4 lo perseguita: con questa gara può conquistare 4 medaglie d'oro in 4 edizioni consecutive delle Olimpiadi, eguagliando il primato di Al Oerter.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Edwin Moses. Tredici passi
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Edoardo Lomazzi, Dario Sansalone
- Durata: 16 min
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Generale
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Lettura
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Storia
Dire che Edwin Moses sia stato il più grande interprete dei 400 ostacoli di ogni tempo è dire tanto. Ma è anche non dire abbastanza. Per più di un decennio è stato semplicemente un'altra cosa. Non tanto per i due ori olimpici, per i record mondiali battuti. Nemmeno per quell'imbattibilità durata esattamente nove anni, nove mesi e nove giorni che gli ha fruttato una sequenza interminabile di 122 vittorie consecutive.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 02/06/2019
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Andre Agassi. Parte di me
- Olimpicamente
- Di: Gianmarco Bachi, G. Sergio Ferrentino
- Letto da: Alessandro Castellucci, Nicola Stravalaci
- Durata: 15 min
- Versione integrale
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Generale
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Storia
È il giorno della finale del singolare maschile di tennis alle Olimpiadi di Atlanta. A contendersi l'oro, sul cemento degli impianti di Stone Mountain, ci sono Sergi Bruguera e Andre Agassi. Lo spagnolo è uno specialista della terra rossa, ha vinto per due volte il Roland Garros, arrivando fino alla posizione numero 3 del ranking mondiale. Agassi invece è semplicemente Agassi. Uno dei più grandi tennisti del decennio. Un'icona della sua generazione. Più che un tennista, una rockstar. È il 3 agosto del 1996: Agassi e Bruguera si preparano a scendere in campo.
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Analisi interessante
- Di Elisabetta Passagrilli il 27/05/2019
Sintesi dell'editore
Il favorito dei 10mila metri di atletica leggera, alle Olimpiadi di Tokio 1964, è Ron Clarke, australiano, detentore del record del mondo. Ma a vincere, dopo un ultimo giro pieno di colpi di scena, è Billy Mills, un atleta americano pressoché sconosciuto. Billy è un nativo americano, nato e cresciuto in una riserva, orfano dall'età di 12 anni.
Il suo talento per la corsa gli ha offerto una via d'uscita alla disperazione e alla povertà. La vittoria di Mills resta nel cuore di tutti grazie all'incredibile rimonta finale. A 100 metri dalla fine Billy è solo terzo. Ma trova la forza per un ultimo sprint, supera Clarke e Gammoudi, che poco prima lo aveva superato sgomitando, e va a vincere, migliorando di 47 secondi il suo primato personale. Mills è ancora oggi l'unico statunitense ad aver vinto i 10mila metri alle Olimpiadi.
Adattamento e regia: G. Sergio Ferrentino.
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Generale
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Storia
- Elisabetta Passagrilli
- 30/05/2019
Analisi interessante
Bella e interessante analisi biografica di personaggi e momenti sportivi emozionanti. Anche la lettura è molto piacevole