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Hijra
- Letto da: Saif Ur Rehman Raja
- Durata: 5 ore e 23 min
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Sintesi dell'editore
Per Saif c’è un prima e un dopo, il prima è l’infanzia a Rawalpindi, insieme ad Amma Shakeela, sua mamma, i due fratelli minori e la grande famiglia del nonno materno, tutti dentro la stessa casa con il cortile scoperto da cui entra la pioggia e si vede il cielo, con la ritualità delle spezie e il cibo in comune, come anche i problemi; un dopo solitario a undici anni, quando Amma raggiunge Abba Shabbir, suo padre, in Italia, con i figli minori. Il dopo sono i due anni di attesa prima di raggiungerli, esposto ai pericoli per il suo essere non conforme, perché Saif ama ballare, ama cucinare, ama pettinare i capelli delle cugine, tutte attività per “femmine”. Ma il dopo è anche l’Italia, il ricongiungimento con i genitori a Belluno, accerchiato dalle montagne, lontano dagli odori conosciuti e dagli amici, sommerso dalla neve e dal pregiudizio che per la sua pelle e la sua cultura tutti gli cuciono addosso. Quando torna in Pakistan, lo accolgono come il nipote italiano, che non può rappresentare le tradizioni familiari. Entrambi i paesi prendono distanze da lui poiché non è “puro”. Troppo pakistano per gli italiani, troppo italiano per i pakistani, un apolide involontario, senza un paese che lo accolga e senza una famiglia che lo riconosca perché Saif è omosessuale, o come dice il padre, un hijra, un mezzo uomo da virilizzare a forza di botte. Come si conquista il diritto a definirsi in autonomia quando tutto ciò che ti riguarda sono etichette di altri? Come si disegna l’identità all’interno di un universo oppositivo? Un ragazzo in bilico tra due culture, ostaggio di un doppio pregiudizio, determinato a decidere da sé sui propri desideri, sulla propria identità e sulla propria appartenenza. Il futuro appartiene ai meticci, ai bastardi.
Cosa pensano gli ascoltatori di Hijra
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Generale
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Lettura
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Storia
- Michele
- 26/04/2024
Storia di un mix come il garam masala
Libro molto interessante per un punto di vista che molti dimenticano di approfondire. Chi lascia la propria terra come vive una nuova vita? Cosa deve affrontare una volta arrivato? La fortuna è trovare il proprio posto, spesso non facilmente, e trarre tutto il meglio dalle esperienze qualsiasi esse siano. È difficile, poi, quando tutti i punti di riferimento si smarriscono. Bellissimo l'uso dei riferimenti culinari e delle spezie che costituiscono un'anima, anche olfattiva, del racconto di queste esperienze. Da leggere assolutamente
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Generale
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Lettura
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Storia
- Cliente Amazon
- 24/04/2024
Brividi
Un racconto che fa male, che fa riflettere, che fa arrabbiare. Scorrevole, mai noioso eppure dettagliato fino a far sentire l'odore delle spezie.
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Generale
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Lettura
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Storia
- elisa
- 18/04/2024
Da un' altra prospettiva
Il nostro mondo perfetto, bianchissimo, ed etero visto da un' altra prospettiva.Dalla prospettiva di chi inizialmente questo mondo lo ha subito in tutta la sua ignoranza e chiusura.Un romanzo duro, crudo, lucido,potente, appassionante.Sicuramente da leggere...ma solo per menti aperte che desiderano espandersi, conoscere,mescolarsi con tanti colori per dare vita a nuovi armoniosi quadri di pace e rispetto.
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