Nel catalogo Audible arriva LUI (HIM), il thriller psicologico di J.D. Kirk che ha conquistato critica e pubblico, vincendo il premio come Miglior Giallo/Thriller ai British Audio Awards. Per celebrare l’uscita italiana — impreziosita dalle voci di Federica De Bortoli e Attilio Fontana — abbiamo incontrato i due narratori per farci raccontare come si fa a dare voce a un romanzo in cui realtà e illusione si mescolano fino a diventare indistinguibili.
Dal pluripremiato J. D. Kirk arriva un thriller teso e attualissimo, ideale per chi ama le storie di Lisa Jewell e Sarah A. Denzil, con la voce di Federica De Bortoli.
Dopo la morte improvvisa del marito Nick, Sarah è schiacciata dal dolore e dall’idea di un futuro senza di lui. La scoperta di EternaTech, un progetto segreto di intelligenza artificiale sviluppato da Nick, le offre però un’illusoria seconda possibilità: parlare con una versione digitale dell’uomo che ha perso, sorprendentemente reale. Ma mentre Sarah si aggrappa a quella presenza, emergono segreti inquietanti sugli ultimi giorni di Nick e il confine tra verità e finzione si fa sempre più labile, fino a condurla verso una rivelazione sconvolgente che forse sarebbe stato meglio non riportare alla luce.
Chi sono i narratori
Federica De Bortoli
Attrice e doppiatrice amatissima, è la voce italiana di personaggi iconici del cinema, delle serie TV e dell’audiofiction. Con la sua sensibilità interpretativa riesce a restituire tutta la complessità emotiva di Sarah, protagonista di LUI, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio psicologico sospeso tra lutto, ossessione e inquietudine.

Attilio Fontana
Attore, cantante e volto noto della televisione italiana, Attilio Fontana porta in LUI un’interpretazione misurata e profondamente emotiva. Nella versione italiana del romanzo firma la prefazione e dà voce ad alcune battute chiave del personaggio di Nick, condensando in pochi minuti di audio un’intensità che lascia il segno.

Intervista a Federica De Bortoli e Attilio Fontana
1. LUI di J.D. Kirk ha vinto ai British Audio Awards il premio come Miglior Giallo/Thriller, in una categoria particolarmente competitiva. Cosa vi ha colpito di questa storia quando l’avete letta per la prima volta e cosa, secondo voi, la rende così efficace anche in audio?
Federica: Fantastico! Non sapevo che LUI avesse vinto questo premio così ambito. Devo dire che non mi sorprende perché è un thriller molto originale. Io leggo solo gialli/thriller, ho un bel bagaglio e penso che questo libro sia unico nel suo genere. C'è qualcosa nella sua costruzione narrativa che lo distingue da tutto ciò che ho letto finora: riesce a mescolare l'inquietudine del thriller classico con una componente emotiva profondissima che ti entra dentro e non ti lascia più andare. In audio credo che questa combinazione sia ancora più potente, perché la voce riesce a restituire tutte quelle sfumature di tensione e intimità che sulla pagina scritta a volte rischiano di perdersi.
Attilio: La storia colpisce molto, non c'è mai una tregua emotiva, la tensione è un suono costante che non ti molla, pieno di colpi di scena e risvolti inaspettati. Come in tutte le grandi storie ci sono personaggi affascinanti che hanno la capacità di catapultarti nei loro conflitti e con un grande potere identificativo: mentre lo si legge diventiamo tutti un po' Nick e Sarah. Per quanto riguarda Nick, che è il personaggio al quale do voce, è uno di quei personaggi che ogni attore si augura di incontrare perché ha tantissimi colori emotivi e contiene uno e più misteri. Questo non lo rende monocorde ma pieno di sorprese, e a me ricorda dei grandi personaggi di alcuni thriller che ho amato follemente – ma per non spoilerare non faccio nomi (di personaggi...).
2. Il romanzo gioca molto sul confine tra realtà e illusione, soprattutto attraverso l’intelligenza artificiale di EternaTech. Come si interpreta in voce un personaggio o un’emozione che è “quasi” reale, ma non del tutto? Quali sfumature avete cercato di cogliere?
Federica: Questa è stata la sfida più complessa di tutta la lavorazione. Sarah vive in questo limbo costante dove non sa più cosa è vero e cosa non lo è, e io dovevo restituire esattamente quella sensazione. Il punto è che lei vuole crederci, vuole che sia reale, e questo rende tutto ancora più straziante. Ho cercato di lavorare molto sulle esitazioni, su quei momenti in cui la voce tradisce il dubbio: quell'incrinatura, quel momento in cui il cuore dice una cosa e la testa ne dice un'altra. È stato un lavoro di equilibrio, per non svelare mai svelare troppo all'ascoltatore. È stato emotivamente intenso, ma credo che proprio questo renda l'ascolto così coinvolgente.
Attilio: Per quanto riguarda Nick era importante entrare in una profonda complicità con Sarah. In LUI l'intelligenza artificiale entra in una relazione intima umana e questo crea un territorio ambiguo ed estremamente affascinante. Mi ha catapultato oltre che nel thriller in una relazione nutrita da un amore molto grande, importante e complicato. Per questo il confine è stato sottilissimo, quasi un foglio di cristallo dove siamo andati a cercare la misura di ogni sfumatura interpretativa con estrema attenzione in studio. Per me, da grande fan degli audiolibri, è stato un viaggio molto sentito con un personaggio che permette di utilizzare colori ed emozioni che spero di avere trasmesso a chi come me fa tantissimo uso di questo tipo di contenuto, considerando la voce narrante una parte fondamentale del viaggio.
3. Federica, tu interpreti Sarah, un personaggio complesso che vive il lutto, l’ossessione e il bisogno disperato di sentirsi ancora connessa al marito. Quali sono state le scene più impegnative o più emotive da rendere in voce?
Questa storia tratta tanti temi introspettivi come, appunto, il lutto, il dolore e l'elaborazione della perdita, la mancanza, la paura di stare da soli, la speranza di ritrovare in qualche modo, anche poco lecito, la persona amata che non c'è più, l'illusione di sentirla vicino e la delusione di capire che la morte è la fine di ogni cosa. Sono tutte fasi complesse, una parabola ascendente di emozioni diverse ma collegate tra di loro da un grandissimo dolore. Non c'è stato mai un momento "emotivo" di relax. È stato piuttosto un crescendo, perciò non ci sono stati passaggi più impegnativi di altri. Leggere questo libro è stato coinvolgente e intenso dall'inizio alla fine.
4. Attilio, nel tuo intervento leggi la prefazione e dai voce ad alcune battute di dialogo di grande peso emotivo. Come hai affrontato la sfida di concentrare un personaggio così importante — e la sua assenza — in soli pochi minuti di audio?
Beh, aprire un libro (come uno spettacolo o la prima scena di un film) è sempre una grande responsabilità, ma l'aiuto grande lo danno le parole. Con il testo, quando c'è un'ottima scrittura vieni messo in condizioni di entrare nell'intimità del personaggio, e Nick in qualche modo l'ho sentito da subito simile a me per certi aspetti. In studio abbiamo cercato di restituire un'interpretazione reale liberandoci molto da dogmi e cliché per entrare in quella realtà quotidiana di un racconto al presente e al passato insieme, pieno di mistero ma anche di verità. Era importante essere lì, nel luogo e nel momento dove ci portava la scrittura.
5. La storia di LUI tocca temi molto attuali: l’uso dell’IA, l’etica digitale, il confine tra ciò che consola e ciò che manipola. Mentre registravate, c’è stato un momento in cui questi interrogativi vi hanno fatto riflettere sul rapporto tra tecnologia e emozioni umane?
Federica: Il tema è molto attuale, è un qualcosa che va oltre i limiti della nostra immaginazione. Fino a qualche anno fa, mai avremmo pensato che una macchina potesse sostituirsi completamente a un essere umano, che potesse fare qualsiasi tipo di lavoro, compresi quelli artistici che toccano la sfera emotiva. È abbastanza disturbante perché mi rendo conto che anche io non saprei distinguere tra realtà e finzione, tra cosa è vero e autentico e cosa non lo è. Durante la lettura mi sono fermata più volte a chiedermi: "E io cosa farei al posto di Sarah? Trovo tutto questo affascinante ma anche potenzialmente pericoloso, soprattutto per le generazioni future che cresceranno con questi strumenti e potrebbero perdere la capacità di distinguere l'umano dall'artificiale.
Attilio: Gli interrogativi che pone LUI sono tantissimi e di un'attualità quasi sconvolgente. È come se parlasse del presente ma talmente bene che quasi non abbiamo la distanza per comprenderlo appieno. Ci catapulta in alcune situazioni, tematiche e domande che ci riguardano talmente da vicino che mentre lo leggi provi eccitazione e inquietudine insieme. Per me è un tema caldissimo oggi. L'IA ci propone un mondo nuovo e contiene, come tutti i grandi cambiamenti dell'umanità, quesiti giganti. In questo caso tocca nel vivo una delle mie (e non solo credo) domande più grandi: può un algoritmo simulare un'anima? Può emozionarci oltre che stupirci? Può essere un compagno affettivo oltre che utile e produttivo? Credo che il successo di questo libro sia anche frutto di questa intuizione: parla di noi dentro questa tempesta etica, virtuale e reale, e lo fa come hanno fatto i grandi romanzi in passato con i grandi cambiamenti di pensiero e della storia. LUI è uno spartiacque tra un "adesso" di poco fa e l'"adesso" di domani e ci fa riflettere brutalmente su dove siamo.
6. Senza fare spoiler: HIM è un thriller che tiene incollati dall’inizio alla fine. Qual è l’elemento — la tensione psicologica, i colpi di scena, l’atmosfera — che secondo voi l’ascoltatore apprezzerà di più in questa nuova edizione italiana con doppia voce narrante?
Federica: Sicuramente la tensione psicologica. Più si va avanti e più è complesso individuare qual è quella linea sottile tra finzione e verità. Lo ribadisco, entrare in questa storia è stato a tratti molto disturbante ma per questo anche molto avvincente. Ogni capitolo aggiunge un tassello che invece di chiarire complica ulteriormente il quadro, e tu come lettore – o come ascoltatore – ti ritrovi completamente immerso in questa spirale dove niente è come sembra. La doppia voce narrante, poi, credo amplifichi questa sensazione: sentire due prospettive diverse, due timbri che si alternano, rende ancora più tangibile quel gioco di specchi su cui si regge tutta la storia.
Attilio: intanto sapere di "duettare" con Federica, che è una delle voci più importanti e interessanti che abbiamo in Italia, è stato stimolante e avvincente, ma mi ha messo anche un po' di ansia... e questo spero sia già parte del thriller! Scherzi a parte, come accennavo, questo libro ha talmente tanti risvolti inaspettati e colpi di scena che non permette di scendere mai di tensione. Ma in fondo la cosa che a me ha colpito di più è la relazione profonda e sincera che hanno Sarah e Nick: due personaggi incredibilmente "credibili" che insieme al thriller parlano di noi, soprattutto delle relazioni fatte di dettagli, piccoli atteggiamenti, momenti di intimità assoluta che spesso in altri thriller possono essere trascurati. Qui il gioco è doppio: c'è la suspense ma anche la storia di una relazione sincera e profonda, la storia di tutti i giorni, qualcosa che ci può o potrebbe riguardare. Questo secondo me rende LUI un viaggio davvero speciale.
Buon ascolto… e benvenuti nel lato più inquietante dell’intelligenza artificiale
Con LUI, J.D. Kirk ci regala un thriller che si ascolta tutto d’un fiato — un racconto che gioca con le ombre della mente, con ciò che desideriamo credere e con ciò che temiamo di scoprire. La nuova edizione italiana, impreziosita dalle voci di Federica De Bortoli e Attilio Fontana, offre un’esperienza intensa, immersiva e ricca di sfumature, perfetta per chi ama le storie che mettono alla prova le certezze.





