Il nuovo saggio di Ilan Pappé in Esclusiva per Audible
La ricorderemo a lungo, la drammatica carneficina che ha insanguinato ancora e ancora la Striscia di Gaza, un territorio la cui storia si è sedimentata su un terreno tellurico segnato (evidentemente) da forze esogene. Ilan Pappé, storico israeliano attualmente in Italia per presentare il suo ultimo libro, è stato insignito a Modena del 16º Premio Internazionale Stefano Chiarini. Professore di Storia all’Istituto di Studi Arabi e Islamici e direttore del Centro Europeo per gli Studi Etno-Politici sulla Palestina presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Exeter (Regno Unito), Pappé è autore, tra gli altri, dell’ultimo saggio intitolato La fine di Israele.
Mentre assistiamo, increduli ma fiduciosi, all’arrivo di Trump in Israele per l’incontro con gli ostaggi che saranno rilasciati da Hamas e per legittimarsi come protagonista nei processi diplomatici israelo-palestinesi, l’ultimo libro di Ilan Pappé si rivela uno strumento indispensabile per orientarsi nella storia presente e futura della Palestina. Durante un’intervista recente concessa a un noto quotidiano italiano, Ilan Pappé ha espresso il parere che il piano proposto da Trump potrebbe forse attenuare temporaneamente le ostilità e facilitare un eventuale scambio di prigionieri, ma non rappresenta una reale via d’uscita al conflitto israelo-palestinese. Secondo lo storico, il progetto si limita a riproporre modelli già fallimentari, tralascia le questioni cruciali e rischia di consolidare in modo più mascherato il controllo su Gaza.
Nel frattempo, nelle piazze d’Europa e del mondo, si moltiplicano le mobilitazioni in solidarietà con la popolazione palestinese. Cortei, sit-in, manifestazioni studentesche e appelli della società civile hanno attraversato capitali e università, dando voce a un crescente malessere globale verso la gestione del conflitto e la drammatica escalation nella Striscia di Gaza. Dall'Italia alla Francia, dalla Spagna al Regno Unito, passando per Berlino e New York, la questione palestinese è tornata al centro del dibattito pubblico e intellettuale, con richieste pressanti di cessate il fuoco, protezione dei civili e rispetto del diritto internazionale.Queste mobilitazioni, seppur eterogenee per composizione e motivazioni, mostrano una rinnovata attenzione – soprattutto tra le nuove generazioni – al tema della giustizia e dei diritti umani, rivelando quanto la Palestina continui a rappresentare uno specchio in cui il mondo interroga sé stesso.
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In questo articolo ti presentiamo gli audiolibri da ascoltare per approfondire la storia del conflitto israelo-palestinese, le cui origini, sono tanto vicine da riverberarsi ancora nel presente quotidiano, e così lontane da richiedere uno sforzo di comprensione storico-culturale profondo. Per farlo, abbiamo selezionato alcuni audiolibri fondamentali, con un focus particolare su La fine di Israele, ma anche su Palestina e Israele: che fare?, scritto a quattro mani dal professor Noam Chomsky e dal professor Ilan Pappé e pubblicato nel 2015. Le tesi esplicative e centrali dei due intellettuali — il cui incontro è stato reso possibile anche grazie alla mediazione di Frank Barat — danno vita a un testo imprescindibile per chi voglia comprendere a fondo la questione palestinese fin dalle sue radici.
I due autori, pur divergendo su alcune interpretazioni e strategie politiche, individuano importanti terreni di convergenza, come quello che li porta a non limitarsi a riflettere sul futuro della Palestina — ponendosi domande cruciali come: cosa significa davvero "Palestina libera"? Che cosa accadrà domani? Quale forma di Stato è possibile? È davvero uno Stato la soluzione? E quale costituzione potrebbe essere scritta? — ma anche a interrogarsi in profondità sul passato recente, a partire dalla Nakba del 1948. Certo è che, essendo il testo non aggiornato, non vi si trova alcun riferimento all’attuale tragedia umanitaria del popolo palestinese, una realtà che non può che essere definita con il termine brutale di genocidio.
Di cosa parla l’ultimo libro di Ilan Pappé?
Il saggio si articola in tre parti: nella prima, Il collasso, analizza il fallimento del processo di pace e le crisi interne di Israele, tra cui il sionismo religioso, le divisioni sociali, la disillusione dei giovani ebrei, la crisi economica e la perdita del mito dell’invincibilità militare. Nella seconda, La strada per il futuro, propone sette “mini rivoluzioni” per costruire una convivenza equa nella Palestina storica, tra cui una nuova strategia palestinese, la giustizia riparativa, il diritto al ritorno e una ridefinizione dell’identità ebraica. Infine, in La Palestina del dopo-Israele (anno 2048), immagina uno Stato democratico e decolonizzato, con i rifugiati rientrati, pari diritti per ebrei e palestinesi e una società riconciliata.
Audiolibri consigliati sulla questione israelo-palestinese
Narrato con intensità e consapevolezza da Greta Scarano, questo audiolibro dà voce a una delle analisi più profonde e umane sulla Palestina contemporanea. Attraverso le parole di Francesca Albanese, Relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi occupati, si compone un mosaico di dieci storie emblematiche che si fanno strumento di riflessione storica, giuridica ed esistenziale.
Il libro intreccia vicende personali e collettive, offrendo una prospettiva incarnata dell’occupazione, del trauma e della dignità. I protagonisti – sopravvissuti, studiosi, artisti, medici, attivisti – restituiscono con voce viva e autentica la complessità di un popolo che continua a resistere. La narrazione, mai neutrale, interroga le nostre certezze e ci convoca a una responsabilità etica e civile.
Il libro Palestina e Israele: che fare? di Noam Chomsky e Ilan Pappé, curato da Frank Barat, propone una riflessione radicale sulla questione israelo-palestinese, mettendo in discussione le narrazioni dominanti e le formule politiche ormai svuotate di significato, come “processo di pace” o “soluzione a due Stati”. Per i due autori, è giunto il momento di riconoscere Israele come potenza colonizzatrice e di spingere per un cambiamento di paradigma che porti alla creazione di uno Stato unico, laico e multietnico, in cui israeliani e palestinesi possano convivere su basi di uguaglianza e rispetto dei diritti umani.
Pappé, in particolare, sottolinea l’urgenza di ripensare il linguaggio stesso usato nel dibattito politico. Propone di usare la semantica come leva di cambiamento, abbandonando i termini ambigui e funzionali allo status quo in favore di una terminologia che rifletta la realtà coloniale sul campo e che contribuisca a immaginare alternative reali. Le “vecchie e nuove narrazioni”, secondo Pappé, devono essere analizzate, smascherate e sostituite da un nuovo discorso politico e culturale, in grado di rompere la paralisi concettuale e guidare verso una reale decolonizzazione della Palestina. Nonostante la pubblicazione risalga al 2015, le riflessioni contenute nel libro appaiono oggi più pertinenti che mai.
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I protagonisti del dibattito: Frank Barat, Noam Chomsky e Ilan Pappé
Frank Barat: Attivista, scrittore e documentarista francese, Frank Barat è stato coordinatore del Tribunale Russell sulla Palestina dal 2008 al 2014, impegnato nell’indagine sulle violazioni dei diritti umani nel conflitto israelo-palestinese. Nel 2019 ha co-fondato BARC Productions, una casa di produzione cinematografica con sede a Bruxelles, dedicata a progetti di denuncia sociale e politica.
Noam Chomsky: Noam Chomsky è uno dei più influenti linguisti, filosofi e attivisti politici contemporanei. Professore emerito al MIT, è noto per le sue critiche radicali alla politica estera degli Stati Uniti e ai media mainstream. Il suo lavoro spazia dalla linguistica teorica alle analisi sulla geopolitica e le ingiustizie globali, con un forte impegno per i diritti umani e la pace.
Ilan Pappé: Ilan Pappé è uno storico israeliano, noto per la sua posizione critica verso le politiche israeliane nei confronti dei palestinesi. Professore all’Università di Exeter, Pappé è uno dei principali esponenti della “Nuova Storia Israeliana”, che rivede le narrazioni ufficiali sugli eventi della Nakba e del conflitto. Le sue opere si concentrano sulla decolonizzazione e sui diritti umani in Palestina.
“Ho scritto questo libro dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.”
Illan Pappé, la cui autorevolezza è ampiamente riconosciuta, è autore di uno dei saggi più letti sula storia del conflitto israelo-palestinese e le sue tragiche derive. Conciso, approfondito e rigoroso, Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina è un audiolibro consigliato per tutti coloro che vogliono comprendere a fondo questa complessa vicenda. A nulla sono valsi i mandati di arresto emessi nel maggio 2024 dalla Corte penale internazionale nei confronti di Netanyahu e del ministro della Difesa Gallant. Come siamo arrivati a questo crocevia storico? Cosa accadrà se le potenze occidentali, come preannunciato, sceglieranno di scendere in campo nel recente conflitto appena scoppiato tra Iran e Israele? Che ne sarà dei migliaia di palestinesi coinvolti? Cosa risponderemo ai nostri discendenti quando ci interrogheranno sulla nostra incapacità di agire di fronte a un genocidio in corso? Indagare la Storia con certosina attenzione è uno dei migliori antidoti che abbiamo ancora a disposizione contro la “banalità del male”: l’audiolibro di Illan Pappé è, in tal senso, caldamente consigliato.
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Partiamo col dire che Arturo Marzano, autore dell'audiolibro Questa terra è nostra da sempre, è professore associato di Storia e istituzioni dell’Asia presso l’Università di Pisa. Si occupa di storia del sionismo, dello Stato di Israele, del conflitto israelo-palestinese e dei rapporti tra Europa e Medio Oriente. Ha inoltre svolto attività di cooperazione internazionale in Palestina. Pubblicato in prima edizione nel 2024, il saggio di Marzano si propone di smascherare argomentazioni fuorvianti e di confrontare le narrazioni con i fatti concreti, per mostrare come il conflitto israelo-palestinese sia molto più complesso di quanto comunemente si creda. Con un ampio respiro storiografico, il saggio di Marzano è utile a tutti coloro che vogliono comprendere in profondità le dinamiche storiche e politiche che hanno plasmato la regione, offrendo una prospettiva critica e ben documentata che aiuta a superare semplificazioni e pregiudizi.
L'audiolibro in Esclusiva per Audible è narrato da Roberto Mantovani.
“Si può – e si deve – condannare contemporaneamente sia il 7 ottobre sia quanto è accaduto da allora in poi. Si può – e si deve – essere contemporaneamente favorevoli all’esistenza di Israele e a quella della Palestina.
Roberta De Monticelli è un'intellettuale di rilievo nel panorama filosofico contemporaneo, riconosciuta per la sua approfondita esperienza in fenomenologia e filosofia della persona. Direttrice del Research Centre PERSONA, unisce etica, ontologia e fenomenologia in un discorso originale e incisivo, contribuendo a rinnovare la riflessione sul soggetto, la libertà e l’esperienza umana. Proprio da una prospettiva filosofica De Monticelli affronta il suo saggio sulla Palestina che, per pura casualità o forse, come direbbe Spinoza, per necessità e quindi causalità, fu consegnato all’editore – come l'autrice stessa ricorda nell’introduzione – il 4 ottobre 2023, appena tre giorni prima dell’attacco di Hamas. Denso di riferimenti filosofici e storici, Umanità violata si rivela un testo imprescindibile per comprendere le radici di una violenza estrema e disumana che mette in crisi le fondamenta della convivenza e dell’etica.
Sempre la De Monticelli firma la postfazione di J’accuse di Francesca Albanese, tessendo un discorso collettivo che unisce analisi filosofica e critica delle ingiustizie nel conflitto israelo-palestinese. Albanese qui offre un’analisi rigorosa delle radici storiche e delle continue violazioni del diritto internazionale, sottolineando l’urgenza di un impegno globale per la tutela dei diritti umani e per una pace giusta e duratura.
Il titolo J’accuse di Francesca Albanese richiama esplicitamente il celebre scritto di Émile Zola del 1898, che fu una denuncia pubblica e coraggiosa contro l’ingiustizia e l’antisemitismo nel caso Dreyfus, un ufficiale dell’esercito francese ingiustamente accusato di tradimento. Proprio come Zola usò il suo celebre "J’accuse" per puntare il dito contro un sistema corrotto e ingiusto, Albanese adotta questo richiamo per denunciare con forza le violazioni dei diritti umani e le ingiustizie perpetrate nel genocido in corso a Gaza.
David Grossman è una voce imprescindibile nel dibattito sul conflitto israelo-palestinese, noto per il suo impegno costante a favore della coesistenza e della pace tra i due popoli. Autore e intellettuale di spessore, non ha mai esitato a mettere in discussione criticamente la politica israeliana, denunciando l’influenza crescente delle correnti estremiste e il declino dei valori democratici che hanno storicamente definito Israele come uno stato ebraico autentico. In questo audiolibro breve consigliato, Grossman raccoglie i suoi interventi più urgenti e approfonditi, offrendo un’analisi profonda della parabola politica del suo paese e delle dinamiche che alimentano il circolo vizioso della violenza, culminato nei tragici eventi del 7 ottobre 2023. Nonostante tutto, la sua voce continua a farsi portavoce di una speranza concreta: un futuro in cui israeliani e palestinesi possano convivere in pace, rispettando e preservando reciprocamente le proprie identità e tradizioni.
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