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Le radici della scienza

Di: Lucio Russo
  • Riassunto

  • L’attuale metodo scientifico viene fatto risalire in genere alla rivoluzione scientifica della prima età moderna. Secondo una ricostruzione molto diffusa nell’immaginario collettivo, studiosi come Galileo e Newton avrebbero intrapreso una strada nuova, con irrilevanti precedenti storici, rifiutando le tradizioni libresche e basandosi direttamente su osservazioni e esperimenti. Questa ricostruzione, che può giustificare l’ottimistica concezione di una scienza che, da quando esiste, è stata in continuo progresso, richiede di dimenticare la scienza antica e le fonti degli scienziati della prima età moderna. Inoltre essa si basa sulla creazione di miti moderni, come quello di Galileo che lasciando cadere dei gravi dalla torre di Pisa avrebbe scoperto per primo che il tempo di caduta non dipende dal peso del grave, o quello della mela che, cadendo, avrebbe suggerito a Newton la legge di gravitazione universale. Il prof Lucio Russo propone un ciclo interamente dedicato alla scoperta delle radici della scienza e queste sue conversazioni intendono suggerire l’idea che la storia della scienza diviene realmente comprensibile solo se è osservata su una scala non secolare ma millenaria. Su un arco di tempo sufficientemente lungo il continuo progresso della scienza non appare più la regola, ma piuttosto l’eccezione di alcuni periodi storici, che si sono alternati ad altri che hanno visto decadenze, crolli e relative stagnazioni.
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  • 10 - La gravitazione presso gli antichi
    Apr 4 2024

    L'origine dell'idea di gravitazione è poco nota. Aristotele sosteneva che il centro della Terra attraesse tutti i corpi "pesanti"; ma già la dimostrazione della sfericità della Terra formulata da Archimede aveva messo in dubbio la sua ricostruzione, e in Plutarco si parla della teoria della gravitazione policentrica, in cui diversi punti nello spazio attraggono corpi differenti, mentre Plinio parla dell'influenza della Luna sulle maree.

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  • 09 - Il vero genio di Archimede
    Apr 2 2024

    Archimede è uno degli scienziati più noti ma meno conosciuti della storia della scienza: tutti conoscono gli aneddoti sulla sua vita, pochissimi conoscono le sue scoperte, sebbene si siano conservate sino ai nostri giorni: persino il "principio di Archimede" è in realtà un teorema.

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  • 08 - Dalla caduta dei gravi al principio di inerzia
    Apr 2 2024

    Si attribuisce la scoperta del principio che corpi di massa differente cadono alla stessa velocità a Galileo, con i suoi famosi esperimenti dalla torre di Pisa, ma la stessa conoscenza è in Giovanni Filopono (VI secolo) e in Lucrezio (I secolo); inoltre sembra che diverse fonti antiche sapessero che la caduta dei gravi prevedesse l'accelerazione del moto. Andiamo a indagare l'origine antica di queste conoscenze, e vediamo come ci portano alla scoperta del principio di inerzia.

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Sintesi dell'editore

L’attuale metodo scientifico viene fatto risalire in genere alla rivoluzione scientifica della prima età moderna. Secondo una ricostruzione molto diffusa nell’immaginario collettivo, studiosi come Galileo e Newton avrebbero intrapreso una strada nuova, con irrilevanti precedenti storici, rifiutando le tradizioni libresche e basandosi direttamente su osservazioni e esperimenti. Questa ricostruzione, che può giustificare l’ottimistica concezione di una scienza che, da quando esiste, è stata in continuo progresso, richiede di dimenticare la scienza antica e le fonti degli scienziati della prima età moderna. Inoltre essa si basa sulla creazione di miti moderni, come quello di Galileo che lasciando cadere dei gravi dalla torre di Pisa avrebbe scoperto per primo che il tempo di caduta non dipende dal peso del grave, o quello della mela che, cadendo, avrebbe suggerito a Newton la legge di gravitazione universale. Il prof Lucio Russo propone un ciclo interamente dedicato alla scoperta delle radici della scienza e queste sue conversazioni intendono suggerire l’idea che la storia della scienza diviene realmente comprensibile solo se è osservata su una scala non secolare ma millenaria. Su un arco di tempo sufficientemente lungo il continuo progresso della scienza non appare più la regola, ma piuttosto l’eccezione di alcuni periodi storici, che si sono alternati ad altri che hanno visto decadenze, crolli e relative stagnazioni.
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