• La moda etica non è più un lusso. È un dovere.

  • May 31 2023
  • Durata: 14 min
  • Podcast

La moda etica non è più un lusso. È un dovere. copertina

La moda etica non è più un lusso. È un dovere.

  • Riassunto

  • A farci subito riflettere sul grande tema della sostenibilità della moda è Marina Spadafora, fashion activist e coordinatrice di Fashion Revolution Italia. Un movimento nato a Londra nel 2013 dopo il terribile disastro avvenuto a Dhaka, in Bangladesh, quando in seguito al crollo del complesso produttivo di Rana Plaza, morirono oltre 1100 persone, per lo più ragazze. Un evento drammatico che portò Ursula de Castro e Carrie Sommers a fondare Fashion Revolution perché: «Non si dovesse più morire per la moda». «Allora lanciammo l’hastag WHO MADE MY CLOTHES?» ci spiega Marina «per sollecitare le persone a farsi questa domanda: prima di fare un acquisto chiediamoci chi c'è dietro quel capo di abbigliamento, se chi l’ha fatto ha avuto condizioni salariali e di lavoro sicure e dignitose, che materiali sono stati impiegati, se l’ambiente è stato rispettato». Perché di fatto, ogni volta che acquistiamo qualsiasi oggetto, noi facciamo una scelta ben determinata. A chiacchierare con lei oggi, per capire cosa dovremmo fare, c'è Sara, una studentessa di moda di 20 anni.

    CREDITS
    #Beachangemaker Conversazioni per cambiare il mondo è un podcast di Donna Moderna.
    La cura editoriale è di Marta Bonini
    L'intervista è di Sara Amidani
    La post produzione è di Patrizia Missagia
    Il sound design è di Elio Baldi Cantù
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Sintesi dell'editore

A farci subito riflettere sul grande tema della sostenibilità della moda è Marina Spadafora, fashion activist e coordinatrice di Fashion Revolution Italia. Un movimento nato a Londra nel 2013 dopo il terribile disastro avvenuto a Dhaka, in Bangladesh, quando in seguito al crollo del complesso produttivo di Rana Plaza, morirono oltre 1100 persone, per lo più ragazze. Un evento drammatico che portò Ursula de Castro e Carrie Sommers a fondare Fashion Revolution perché: «Non si dovesse più morire per la moda». «Allora lanciammo l’hastag WHO MADE MY CLOTHES?» ci spiega Marina «per sollecitare le persone a farsi questa domanda: prima di fare un acquisto chiediamoci chi c'è dietro quel capo di abbigliamento, se chi l’ha fatto ha avuto condizioni salariali e di lavoro sicure e dignitose, che materiali sono stati impiegati, se l’ambiente è stato rispettato». Perché di fatto, ogni volta che acquistiamo qualsiasi oggetto, noi facciamo una scelta ben determinata. A chiacchierare con lei oggi, per capire cosa dovremmo fare, c'è Sara, una studentessa di moda di 20 anni.

CREDITS
#Beachangemaker Conversazioni per cambiare il mondo è un podcast di Donna Moderna.
La cura editoriale è di Marta Bonini
L'intervista è di Sara Amidani
La post produzione è di Patrizia Missagia
Il sound design è di Elio Baldi Cantù

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