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Congo, una storia sbagliata

Di: Il Sole 24 Ore
  • Riassunto

  • Raccontare la storia del Congo è un modo per gettare luce su una parte di storia mondiale, quella africana, che pochi conoscono. Ma è anche un modo per aprire uno spiraglio su una vicenda, per alcuni aspetti, di ancor più ampio respiro legata al significato e all’evoluzione dell’appartenenza a una dimensione umana – quella dei ‘neri’ – che presenta infinite sfumature. Eppure, la riscoperta dell’identità ‘nera’ trova sorprendenti momenti di intersezione a distanze oceaniche: il movimento per la difesa dei diritti black in America si intreccia con i tentativi di recupero delle radici nere della storia africana. Ne viene una storia avvincente e drammatica, che passa attraverso lo sfruttamento europeo delle terre africane, l’ipocrisia delle versioni di comodo offerte dai bianchi (ancora oggi nei notiziari), i sit-in dei ragazzi neri nei perbenisti Stati Uniti degli anni ’60, il velleitario progetto di Mobuto per un grande Zaire, gli enormi interessi economici che ruotano attorno alle risorse minerarie africane…
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  • 1. Una storia sbagliata
    Jul 27 2022
    Uno studio di fine 2021 parla di 1 miliardo e mezzo di smartphone venduti ogni anno e sostituiti con un nuovo modello nell’arco di un paio d’anni.
    I minerali necessari per produrli, soprattutto il coltan e il cobalto, provengono dal Congo e generano un giro di affari enorme, praticamente incalcolabile. Quindi il Congo dovrebbe essere un paese ricchissimo: invece è vero il contrario. La cosa viene per lo più spiegata con i conflitti etnici congolesi: ma gli specialisti avanzano moltissimi dubbi. Gli interessi in gioco, in realtà, sono internazionali, africani e non solo. Insomma, molte cose non quadrano, in questa storia. Appunto, una storia sbagliata.
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  • 2. Ma non si uccidevano per motivi etnici?
    Jul 27 2022
    Se si ragiona sul significato e sull’origine di termini come “etnia” e “etnologia” si scopre che implicano una rigida distinzione tra popoli civilizzati e non e che hanno molto a che fare con i conquistatori europei delle terre africane. I conflitti etnici hanno cioè spiegazioni legate allo sfruttamento da parte dei “signori della guerra”, dei paesi confinanti e delle multinazionali estere. Lo sfruttamento che ne deriva per la popolazione è atroce.
    Per spiegare le ragioni di tutto questo occorre partire da lontano, dai primi commercianti portoghesi che, a metà del XV secolo, iniziano a lucrare sulle materie prime congolesi e in seguito sulla tratta degli schiavi per fornire mano d’opera alle piantagioni brasiliane di caffè e cacao. 11 milioni di africani vengono così letteralmente deportati per essere schiavizzati a vantaggio dei colonizzatori europei. Ma i portoghesi si limitano a utilizzare teste di ponte commerciali costiere: e l’interno del continente? L’interno del continente deve essere esplorato.
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  • 3. Il dott. Livingstone, suppongo
    Jul 27 2022
    Gli esploratori, nel XIX secolo, sono delle vere e proprie star internazionali. E tutto il mondo trepida per la sorte di David Livingstone, dato per disperso in Africa da tre anni. Lo ritrova, in un incontro che passerà alla storia, Henry Morton Stanley, che acquista in tal modo fama planetaria, al punto da essere assunto di lì a poco da re Leopoldo II del Belgio perché esplori il cuore del “continente nero” e gli procuri una colonia personale: cosa che Stanley fa, senza tanti scrupoli, raggirando centinaia di capi locali che induce a firmare contratti di concessione secolare delle proprie terre al monarca belga e alle compagnie nazionali bianche. Lo sfruttamento delle risorse naturali (soprattutto il caucciù) che ne consegue è estremo e le vessazioni sulle popolazioni locali disumane. Quando le notizie al proposito cominciano a circolare, grazie anche alla satira di Mark Twain, i danni sono ormai fatti, ma l’opinione pubblica mondiale ne è scioccata.
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Sintesi dell'editore

Raccontare la storia del Congo è un modo per gettare luce su una parte di storia mondiale, quella africana, che pochi conoscono. Ma è anche un modo per aprire uno spiraglio su una vicenda, per alcuni aspetti, di ancor più ampio respiro legata al significato e all’evoluzione dell’appartenenza a una dimensione umana – quella dei ‘neri’ – che presenta infinite sfumature. Eppure, la riscoperta dell’identità ‘nera’ trova sorprendenti momenti di intersezione a distanze oceaniche: il movimento per la difesa dei diritti black in America si intreccia con i tentativi di recupero delle radici nere della storia africana. Ne viene una storia avvincente e drammatica, che passa attraverso lo sfruttamento europeo delle terre africane, l’ipocrisia delle versioni di comodo offerte dai bianchi (ancora oggi nei notiziari), i sit-in dei ragazzi neri nei perbenisti Stati Uniti degli anni ’60, il velleitario progetto di Mobuto per un grande Zaire, gli enormi interessi economici che ruotano attorno alle risorse minerarie africane…
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