mediocre

Era partito bene ma poi si è perso. A metà tra la fantascienza e il thriller psicologico, fallisce in entrambi i generi.

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Bell'idea e trama avvincente

Ho trovato l'idea del superfood originale e ben trattata e l'intrigo che ne segue avvincente, forse perché per gusti miei preferisco la fantascienza più vicina al triller stile Dean Koontz, Michael Cricton o Stephen King piuttosto che la fantascienza "vecchia" di Asimov o simili. La storia è raccontata bene, l'ho trovata piacevole e facile da seguire... è stato come vedere un film quindi l'ho goduto fino alla fine.

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Cosa succederebbe se...

Cosa succederebbe se il mondo scoprisse una specie di panacea a tutti i mali? E cosa succederebbe se poi si scoprissero effetti collaterali insospettabili? Il "what if" da cui parte questo romanzo, come nella tradizione fantascientifica, è di dimensioni quasi epiche: un cambiamento planetario, un futuro diverso e migliore che inizia a scriversi oggi. Ma i lettori non vogliono sentirsi raccontare storie epiche, o non soltanto, vogliono prima di tutto identificarsi con le piccole persone comuni simili a noi; noi siamo tutt'altro che eroi, nemmeno anti-eroi, pieni di problemi, di idiosincrasie e di insoddisfazioni. E' qui che il romanzo gioca la sua carta vincente: se si fosse limitato alla storia dell'alga miracolosa e dei complotti internazionali sarebbe stato impossibile crederci, semplicemente. Invece dalla prima scena ci affezioniamo a un personaggio meraviglioso, Alan, complicato come lo siamo noi, pieno di dubbi perché la sua vita non va nelal direzione sperata sebbene faccia del suo meglio. Alan vive sulla sua pelle le conseguenze, positive e negative, del grande cambiamento in corso; è la sua storia di uomo comune ad appassionarci perché i suoi dilemmi sarebbero i nostri nella sua situazione. Infatti, per le facoltà che ha scoperto di avere, finisce nel mirino di organizzazioni internazionali. Le sue certezze faticosamente costruite sono messe a repentaglio, è costantemente messo di fronte a dei dilemmi che potrebbero costare la vita a lui e alla sua compagna. Sono tanti gli spunti offerti dal libro ma quelli che toccano le corde più profonde sono quelli che riguardano Alan nel suo piccolo, i valori che mette in gioco, gli stessi di tutti noi anche se non ci sono panacee planetarie ad attenderci. "Ce li sudiamo i miracoli qui sulla Terra" è una delle prime frasi che mi ha colpito. Per queste ragioni spezzo una lancia a favore del romanzo e di questo autore, che non conosco e che ho trovato per caso, rimanendone piacevolmente colpita. Vi consiglio caldamente di ascoltarlo ma non con superficialità, perchè è un romanzo di personaggi, un romanzo "umano" prima che un thriller fantascientifico (certo se cercate una fantascienza alla "Guerre stellari" non fa per voi). Non è facile trovare, specialmente nella fantascienza, un equilibrio tra una buona storia e una buona profondità umana: questo autore senza troppi fronzoli ci è riuscito, ha toccato corde che almeno personalmente ritengo profonde e convincenti. L'unica nota non del tuttto positiva dell'esperienza d'ascolto per me è stata il narratore, dal tono un po' troppo piatto, ma nel complesso funziona.

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Per niente avvincente

L'inizio era molto convincente e stimolante per la curiosità dell'argomento. Il seguito una lenta e poco appassionante storia di complotti e trite trame di romanzi psicologici.

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Comprendere le emozioni al primo contatto

Racconto di fantascienza carino. L'idea di base ricorda qualcosa già sentito con Philip K. Dick (che, tra le altre cose, viene pure menzionato nel testo). Tre stelle perché la trama non sviluppa il climax necessario e pertanto manca davvero qualcosa per renderlo un ottimo racconto di fantascienza. Comunque la lettura è buona ed il romanzo non è da buttare. Quindi si può provare: io l'ho ascoltato in 2 giorni.

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Un'enorme delusione

L'idea alla base di questo libro è senza dubbio affascinante e originale, il problema, però, è che rimane solo e soltanto un'idea e nulla più.
È davvero inspiegabile come si riesca a scrivere una storia così banale, inutile e priva di significato avendo tra le mani una trama simile.
L'argomento del narciso fa solamente da sfondo sfocato ad una serie di eventi impalpabili e il tema dei recettivi viene trattato in maniera pressoché infantile e insignificante,
Una marea infinita di dialoghi e dialoghi, inseriti per allungare un brodo fin troppo striminzito e stereotipato.
Non è assolutamente così che scrive una storia e che si diventa un autore degno di questo nome.
Per concludere, il narratore non è per nulla ispirato, non caratterizza né i dialoghi né le scene, ma rimane sempre piuttosto piatto, non riuscendo minimamente a coinvolgere l'ascoltatore, anzi, più volte sembra di ascoltare una voce sintetizzata da una IA.

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