• Röcken Man ovvero Nietzsche e il rock

  • La filosofia della Mangusta 08.09
  • Di: Zap Mangusta
  • Letto da: Zap Mangusta
  • Durata: 25 min

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Röcken Man ovvero Nietzsche e il rock copertina

Röcken Man ovvero Nietzsche e il rock

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Sintesi dell'editore

Capitolo VIII - Nietzsche

Perché abbiamo bisogno di Nietzsche oggi? Perché abbiamo bisogno di qualcuno che ci travolga con la sua passione. Perché ama la musica e scrive divinamente. Perché è lungimirante: dice che siamo governati dal Caos e non dalla Ragione e sinché ci ostineremo a pensare il contrario continueremo a stupirci del fatto che le cose non vadano nel modo "giusto". Perché se la prende con la "religione del lavoro" che ci fa consumare un'enorme quantità di forza nervosa che finiamo col sottrarre all'amore e a tutte le nostre emozioni più vere. Perché ci grida in faccia di fermarci a riflettere: che stiamo obbedendo come un "gregge" agli imperativi di una società che ci chiede di fare tutto ciò che vuole, senza farci troppe domande. Perché è vero che è morto folle, ma è meglio che viverci in quel modo.

Episodio 9 - Röcken man ovvero Nietzsche e il rock

Non c'è pensatore più legato alla musica di Nietzsche. Non solo perché era un pianista e un compositore, ma perché ritiene sia l'arte che meglio descrive lo spirito del mondo. Tanto da scrivere che "senza la musica, la vita sarebbe un errore". Ama Wagner, gli piace Schumann, si appassiona al nostro Rossini, a Bizet e alla sua straordinaria Carmen, tuttavia se l'avesse conosciuto avrebbe senz'altro amato il rock. E non solo perché nasce a Röcken, ma perché l'impeto, l'energia, la forza dionisiaca delle sue opere capaci di esprimere la passione dell'esistenza, trova compiuta espressione nella musica della "roccia". Del resto che altro avrebbe potuto comporre un filosofo che dice: "Potrei credere solo a un dio che sappia danzare"? Avrebbe preferito Elvis, Chuck Berry, i Rolling Stones, la musica decadente dei Doors, l'heavy metal dei Black Sabbat o il punk degli Stooges, chissà?

Tuttavia Nietszche ha i numeri per esser definito un filosofo rock. Perché è un rinnegato, figlio di pastori protestanti che dirà di sé: "ho deciso di dedicare la mia vita alla chiesa" ma poi si trasformerà nel più spietato dei suoi avversari. È un ribelle che si propone di demolir il sistema. Si definisce "dinamite" e non si può negare che pure il rock abbia assunto una funzione rilevante nella messa in discussione di un sistema che obbedisce alle regole. Diventerà celebre per le sue critiche a morale e religione. Questo è il motivo per cui la sua filosofia è così popolare nel mondo "metal" e praticata da gruppi come Metallica, Pantera, Judas Iscariot.

Vuol rompere con un vecchiume segnato dalle convenzioni, come faranno tutti i gruppi rock autentici. Si propone di "andare oltre", trascendere i propri limiti, "calarsi" nelle emozioni più profonde: vuol abbracciare Dioniso di persona. Anche il rock intende farlo, non solo attraverso alcool e stupefacenti. Sarà capito solo più tardi e ancor oggi Frank Zappa, i Velvet Underground o gruppi come i Cressida soffrono d'una sottovalutazione eccessiva che ne fa degli eroi incompresi.

Si può dire che Nietzsche sia stato la rockstar della filosofia e che il suo pensiero abbia suscitato le stesse reazioni che han provocato i primi Beatles, i Rolling Stones, i Doors, Bob Dylan, i Gorgoroth. Non a caso il versetto 125 di "Gaia scienza", "Dio è morto", è stato utilizzato da Nomadi e Black Sabbath per i loro brani. Esiston gruppi che si chiamano "Nietzsche", "Friedrich Nietzsche", "Nietzsche & the Wagners". A Nietzsche dedicano un intero album i Dandy Warhols, Marylin Manson ha preso spunto da lui per l'Antichrist. La sofferenza di Friedrich ieri, quelle di Joplin, Morrison, Hendrix e Cobain un secolo dopo. È la nemesi dell'"eterno ritorno", la storia di un mondo in cui diventa sempre più difficile sceglier l'esistenza che più ci garba.

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